QUANDO LA “MICRO” CRIMINALITA’ NON CONOSCE LIMITI/Da Correggio, a Taviano, una denuncia e un arresto

| 7 Gennaio 2013 | 0 Comments

Reggio Emilia. L’inventiva, o la disperazione, dei “piccoli” criminali non conosce limiti. Due giorni fa, un caso emblematico. Un pregiudicato di origine leccese, trentenne, è stato denunciato a Correggio, in provincia di Reggio Emilia, perché “rubava” ricariche telefoniche con un sistema semplice, quanto ingenuo: chiamava i tabaccai del posto, spacciandosi per il maresciallo dei carabinieri del paese, dando un numero e pregando di fare una ricarica, con la promessa di ripassare a breve a saldare, cosa che ovviamente si guardava bene dal fare. I carabinieri – quelli veri – ci hanno messo poco a identificarlo e denunciarlo.

Taviano. Ieri sera è stato arrestato per furto aggravato e tentata rapina Enrico Luca Santoro, 30 anni, che aveva scelto addirittura la Chiesa dell’Addolorata (nella foto) per fare bottino.

È da poco terminata la Santa Messa nella  Chiesa dell’Addolorata, quando Santoro, dopo esservi entrato, approfittando dell’uscita dei fedeli, si è avvicinato all’altare e con fare circospetto si è impossessato di un calice, di una pisside in argento, risalenti al ‘600, e di una brocca in acciaio, nascondendoli sotto la giacca. A questo punto ha cercato di dileguarsi, nel più – è proprio il caso di dirlo – religioso silenzio.

Però un carabiniere della Stazione di Salve, libero dal servizio, ha notato la scena ed è intervenuto prima che il ladro uscisse da quel luogo. Lo ha raggiunto e bloccato. Durante queste fasi i militari di Taviano, subito intervenuti, lo hanno accusato anche di una tentata rapina avvenuta poco prima ai danni di una trentaseienne del luogo, la cui pronta ed inaspettata reazione , lo aveva costretto alla fuga.

A Enrico Luca Santoro sono stati concessi gli arresti domiciliari.

Category: Cronaca

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