La finestra sul cortile (di casa mia) / LECCE E LA COSI’ DETTA MICRO – CRIMINALITA’ DIFFUSA: più poliziotti, ma soprattutto più intellettuali contro la piaga della droga

| 23 Dicembre 2012 | 0 Comments

(g.p.) La chiamano – a torto, perché ingenera tensione parcellizzata sul territorio e sfiducia diffusa negli abitanti – microcriminalità.

Nelle grandi città non fa più nemmeno notizia, come si dice nel gergo giornalistico, tanto sono diffusi furti negli appartamenti e scippi e tanto sono frequenti le “piccole”  rapine ai danni di esercizi commerciali.

A Lecce almeno fa ancora notizia, ma sempre meno, mentre sempre più certi avvenimenti quotidiani stanno rapidamente diventando frequenti a tal punto da abituare un po’ tutti, da diventare una specie di ordinaria amministrazione, cui rassegnarci. E invece no, noi non ci rassegniamo.

Dove è finita la lecce tranquilla e sicura che conoscevamo e di cui abbiamo persa la memoria? Il Salento oasi di pacifica e ordinata convivenza?

Nelle ultime settimane, agguati, sparatorie, rapine tentate e riuscite si sono succedute a ritmi allarmanti. I furti negli appartamenti sono diventati uno stillicidio quotidiano.

La droga, una piaga estesa, che genera mostri pubblici e privati.

Solo ieri, altri agguati, altre sparatorie, in provincia, soprattutto l’agguato al sindaco di Copertino(ne abbiamo riferito a parte); poi una rapina nel popolare e pacifico quartiere di Santa Rosa (nella foto) a una sala – scommesse, che pure si era dotato di guardia armata privata, di mattina, salvo farsi trovare sguarnita quando sono arrivati i banditi, puntuali e violenti, con le loro pistole spianate, per attimi di puro terrore, a pomeriggio.

Stamattina uno scippo ai danni di una donna cinquantenne vicino la villa comunale.

Che sta succedendo?

Senza fare sociologia all’acqua di rose, c’è nel tessuto sociale e oramai a un livello endemico una criminalità così detta e a torto, come spiegato, micro, che ha bisogno quotidiano di droga.

Sempre di pochi giorni fa, la notizia – che abbiamo messo in evidenza – della scoperta da parte dei carabinieri, sulla strada per Torre Chianca, di un vero e proprio spaccio all’aperto, una specie di Tossic – park leccese: ma la droga circola per le stradine del centro e per le strade di periferia a pieno regime, richiesta da molti abbandonati alla disperazione e oramai in balia, vittime di una cultura della sottovalutazione e della superficialità, di spacciatori senza scrupoli.

Da qui furti, scippi e rapine.

Ora, auspichiamo non solo e non tanto gli interventi di polizia, di repressione e controllo.

Auspichiamo gli interventi degli intellettuali. A Lecce manca del tutto una politica di educazione e di consapevolezza, rivolta soprattutto ai giovani, mentre sono superficiali e comunque insufficienti le politiche di contrasto del fenomeno.

Più agenti, ma soprattutto più intellettuali, a vario titolo, che non lascino soli le potenziali vittime della droga e quelle già entrate nei gironi della disperazione.

Intellettuali, sono anche i cantanti. Penso, tanto per fare nomi, a un gruppo come i Sud Sound System, che ho sentito cantare le bellezze di quella che a torto viene ritenuta droga leggera, mentre invece ha effetti pesanti, anzi devastanti e che vorrei portare a vedere i ragazzi che ascoltano le loro canzoni e che fanno uso e consumo quotidiano di sostanze tossiche di tutti i tipi sotto le panchine dei giardinetti di casa mia, come li vedo io affacciandomi dalla finestra sul cortile, così, lasciati soli, nell’indifferenza generale, nella passiva accettazione.

Sono i maggiorenni che poi vanno a fare furti negli appartamenti, scippi e rapine, sono i minorenni che poi li andranno a fare, se non l’hanno già fatto.

La Lecce che non ci piace di tutto questo si alimenta e purtroppo sta per diventare egemonica: occorrono risposte urgenti da parte delle istituzioni, azioni concrete di polizia, ma soprattutto interventi rapidi e mirati della cultura, prima che sia troppo tardi.

 

 

Category: Costume e società

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