I CONSIGLIERI REGIONALI RIDOTTI. IL COMMENTO NEGATIVO DEL MOVIMENTO 5 STELLE, CHE ANNUNCIA UNA MOBILITAZIONE PER L’ABBATTIMENTO RADICALE DEI COSTI DELLA POLITICA
Sulla riduzione dei consiglieri della Regione Puglia, di cui abbiamo riferito nell’articolo precedente, e su cui abbiamo riportato a parte il commento dei consiglieri Congedo e Negro, abbiamo nel frattempo ricevuto pure la valutazione di segno opposto – come ben argomenta la nota, lamentando una sorta di escamotage, un’operazione di tattica difensiva, in sostanza, che nei fatti ha impedito l’attuazione di iniziative ben più radicali sull’abbattimento dei costi della politica – del Movimento 5 Stelle di Lecce, che volentieri pubblichiamo.
“Si è consumata questa mattina, una delle più brutte pagine della politica di casa nostra.
Dopo ben cinque mesi di resistenza attiva i consiglieri regionali, lo scorso 30 novembre, in tutta fretta, hanno partorito la Legge Regionale n. 33 ‘Riduzione dei costi della politica’ che gli ha evitato di discutere la proposta di legge di iniziativa popolare conosciuta come ‘Zero Privilegi Puglia’ ma presentata dagli attivisti del Movimento 5 Stelle, con la raccolta di 20.000 firme certificate, presso la sede del Consiglio di via Capruzzi con la denominazione ‘Trattamento economico e previdenziale dei consiglieri regionali’.
Obiettivo, quello di ridurre sensibilmente i costi della politica della Regione Puglia e determinare il dimezzamento delle indennità dei consiglieri regionali, l’abolizione dell’assegno di fine mandato e del vitalizio e un risparmio di 10 milioni di euro all’anno e di ulteriori 10 milioni nel lungo periodo.
Ma la discussione di questa proposta di legge, voluta dai cittadini pugliesi, che secondo le norme vigenti in materia doveva essere iscritta all’ordine del giorno della seduta di Consiglio Regionale del 27-28 novembre 2012, con una artificio degno di Machiavelli è stata posposta e agevolmente superata mettendola in calendario dopo l’articolato diabolicamente studiato e architettato dai professionisti della politica.
Sbeffeggiati, quindi, gli attivisti del Movimento che si ispira a Beppe Grillo ma soprattutto i 20.000 pugliesi che hanno avuto modo di firmare per spingere, con convinzione, il provvedimento di legge a Cinque Stelle.
Cosa strana è che la proposta sia stava respinta all’unanimità, da maggioranza e minoranza, destra e sinistra senza alcuno scontro politico a dimostrazione che quando l’argomento è di forte “interesse comune”, un accordo tra le forze politiche è sempre possibile.
Così, adesso, la Puglia potrà elargire 13.800 euro di compensi ai presidenti della Giunta e del Consiglio, 11.100 euro ai Consiglieri per indennità di carica e funzione, 5.000 euro a Consigliere per il finanziamento dei Gruppi Regionali, al netto delle spese per il personale. Inoltre, stabilisce la Legge Regionale n. 33, è fatto salvo il vitalizio dei consiglieri regionali attualmente in carica. Questione di non poco conto, in quanto dal presidente Onofrio Introna ai rappresentanti di tutti i gruppi politici che siedono attualmente in Consiglio Regionale, erano giunte trionfali dichiarazioni e rassicurazioni che lasciavano intendere che l’odioso privilegio era stato cancellato. Singolare, patetica e quasi burlesca la facoltà, offerta ai singoli consiglieri regionali, di rinunciare al diritto all’assegno vitalizio, così come l’aver convocato, per domani mattina, cioè a giochi fatti, i primi firmatari della proposta di legge popolare per una audizione presso la VII Commissione Consiliare competente in materia.
Forte l’indignazione degli attivisti del Movimento 5 Stelle pugliese che dal Gargano al Salento scenderanno di nuovo per le strade della regione per incontrare e spiegare la vicenda ai cittadini ignari e fuorviati dalle dichiarazioni che la casta ha sparato a raffica raccontando parziali verità e vantando obiettivi mai veramente raggiunti.
Gli attivisti del Movimento 5 Stelle Puglia da oggi sono in mobilitazione permanente con il fiato sul collo dei singoli consiglieri regionali, nei territori che li hanno espressi. I Firmatari della proposta e tutti gli aderenti al Movimento non si arrendono e daranno battaglia. Si tratta di una decisione palesemente ingiusta nei confronti di tutti i cittadini, nei confronti dei quali la politica continua a scavare un fossato ormai incolmabile”.
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