Gli studenti tornano in piazza/ Il Ministro Profumo invita al dialogo.
Sono trascorsi esattamente dieci giorni dallo Sciopero Generale indetto dalla CES.
E mentre ancora si discute, sui giornali come sui social network, di lacrimogeni e -più in generale- della violenza che ha caratterizzato la giornata del 14 novembre scorso, i giovani tornano in piazza.
Tornano in piazza per manifestare, per innalzare i loro striscioni ed esprimere il loro discontento.
Ma tornano in piazza soprattutto per ribadire che i motivi alla base della loro protesta non possono essere posti in secondo piano.
Per quanto gli scontri tra manifestanti e forze dell’ordine non debbano essere ignorati e sia necessario far luce su ogni aspetto della vicenda, è altresì importante ricordare le ragioni ed i problemi che, in primo luogo, hanno portato nelle piazze un numero così alto di ragazzi.
Giovani che, dimostrando una maturità ed un senso del dovere civico maggiore di molti adulti, mettono da parte qualsiasi ideologia politica che possa dividerli e continuano a protestare contro le scelte del Governo ed in particolare del Ministro dell’Istruzione Francesco Profumo.
Proprio quest’ultimo ha diramato una lettera rivolta, in particolare, agli studenti per cercare di limitare per quanto possibile il ricorso all’uso della forza ed invitando i professori ad un dialogo con i loro alunni:
“Cari studenti, cari professori, sono consapevole che il grande disagio che le piazze esprimono – in particolar modo quelle animate da tanti giovani e studenti – trascende dalle politiche scolastiche. I giovani, a ragione, sono preoccupati del futuro e questo è un tema che chiama tutti alla responsabilità comune, per uscire insieme dalla crisi e promuovere le opportunità in un’ Italia che deve riprendere a crescere.
L’ascolto è parte del mio lavoro, e molte volte ho dialogato con il mondo della scuola – insegnanti e studenti in particolare – e continuerò a farlo.„
Benché proclamato dalle principali Organizzazioni Sindacali come sciopero del comparto scuola, più basso è stato, tuttavia, il numero dei partecipanti forse anche a causa delle notizie discordanti che lo avevano preceduto.
I sindacati della cisl, uil, snals e gilda avevano, infatti, revocato lo sciopero a seguito di un confronto con il Governo in cui erano state accolte le loro principali richieste.
Ma gli studenti di alcuni licei, in particolare i ragazzi del Banzi e del Virgilio, hanno scelto di non annullare la manifestazione, non considerando concreta alcuna delle proposte avanzate dal governo.
Tornano così alla mente, più attuali che mai, le parole di una canzone di Roberto Vecchioni:
[…]per tutti i ragazzi e le ragazze
che difendono un libro, un libro vero
così belli a gridare nelle piazze
perché stanno uccidendoci il pensiero.
Rachele Caracciolo
Con la collaborazione di Mariangela Rosato e Davide Cantelmo.
Category: Costume e società