Cattivi pensieri “LE LOGICHE CONTRO LA VITA” DELL’UNIVERSITA’ DEL SALENTO
( V.M.) Sorseggiavo una tazza di caffè al bar, quando mi è capitato tra le mani il Nuovo Quotidiano di Puglia, che in prima pagina aveva il titolone “Ateneo, scontro senza fine”. Così mi sono imbattuto in quattro facciate fitte fitte che parlavano dell’Università del Salento e dove si leggono titoli come: ”procedure anomale” oppure “doppia querela” o “falsità del Rettore” e poi “ beghe di potere” e ancora “all’attacco dopo le dichiarazioni sulle tessere alla CGIL”, e poi illustri ospiti, che, ognuno a suo modo spiegavano la malattia dell’Ateneo leccese.
Sono stati scomodati il criminologo Donato Carrisi, che ha spiegato come “il vero problema sono le logiche contro la vita”; il romanziere neretino Livio Romano che ci ha ricordato come “l’etica del lavoro e il rispetto delle regole noi ce le sogniamo”; poi, l’immancabile onorevole del PD, Teresa Bellanova che ha detto che ”il familismo è un male comune a tutto il Paese”; ed infine ci ha consolato il professor Ferdinando Boero, ordinario dell’Università del Salento facendo scrivere: “Dalla politica ai boss: il Settentrione è peggiore”.
Non è il primo giorno che il Nuovo quotidiano di Puglia si occupa degli “scandali” che hanno investito in questi giorni la nostra Università.
Ricordiamo quello che ha coinvolto il Rettore Laforgia e che ha prodotto come prima conseguenza la sospensione del direttore Generale Emilio Miccolis, e tutta una serie di denunce alla Procura di Lecce da parte di sindacalisti di CGIL e Uil, sull’operato del Direttore Generale; poi e lo stesso Rettore che querela per diffamazione tutti coloro che in un modo o nell’altro lo dicono coinvolto, insomma fango che sta schizzando su tutta l’istituzione.
Saranno le indagini della Procura che definiranno i contorni della vicenda, e capiremo quindi cosa avviene di preciso nell’Università, e se, e quanto, anche gli stessi sindacalisti fossero coinvolti nelle magagne a cui i baroni, stando alle denunce, ed alle stesse indiscrezioni raccolte da noi, pare abitualmente fossero essere dediti.
Eppure vi era sentore che qualcosa, più di qualcosa non andasse per il verso giusto: purtroppo noi giornalisti come troppo spesso avviene siamo giunti in ritardo.
Pochi giorni prima che lo scandalo scoppiasse, vi era stato un episodio significativo: i giovani di Blocco Studentesco avevano dato vita ad una spettacolare manifestazione di protesta e di denuncia contro le “baronie” che nell’università fanno il bello ed il cattivo tempo.
La manifestazione pacifica, con fumogeni e con maschere carnevalesche si è svolta presso l’ecotkne.
La cosa che mi ha sorpreso è stato il fatto che i giovani che protestavano si siano coperti il volto per non farsi riconoscere, chissà quali ritorsioni temendo; ma ciò che mi ha maggiormente colpito e che il giorno dopo la manifestazione dei giovani di Blocco Studentesco, il Nuovo Quotidiano di Puglia, ha dedicato una pagina alla notizia, ma, invece di dare spazio ai giovani perché spiegassero nei particolari i motivi della protesta , dava spazio al portavoce del Rettore che spiegava che la manifestazione era fine a se stessa e che con l’avvento di Laforgia a Rettore dell’Università salentina le baronie erano terminate, e che il merito e la serietà erano il metro di giudizio utilizzato nell’ambito di quell’istituzione.
I fatti purtroppo lo hanno miseramente smentito.
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