ITALIA SOTT’OCCHIO, MONDO COL CANNOCCHIALE – RUBRICA DI CONTRO INFORMAZIONE a cura di Bepi Anguilla – speciale Grecia
Il popolo greco viene sfamato con cibo scaduto mentre possiede enormi risorse di oro, petrolio e gas naturale
The Economic Collapse | SHTF
20 Ottobre 2012
I greci, mentre vengono sfamati con cibo scaduto, venduto a prezzi impossibili, siedono sopra un tesoro di petrolio gas naturale ed altre risorse… che ovviamente qualcun altro vuole papparsi a prezzi fallimentari
Ci sono voluti solo pochi anni e la Grecia è passata da quella nazione conosciuta come una bella meta turistica in una delle regioni economiche più importanti del pianeta ad un Paese sull’orlo del tracollo più totale ed assoluto. Con un debito – pubblico e privato – tutt’ora sconosciuto per numero esatto di miliardi, la situazione in Grecia (ed altre nazioni europee nella morsa del debito quali Spagna ed Italia ) si sta deteriorando al punto che alcune nazioni dell’Unione Europea stanno mobilitando il proprio personale militare in preparazione di un crollo a 360° nell’intera area.
Il lavoro scarseggia tanto che molti sono stati obbligati, per sopravvivere, a rifugiarsi nell’economia sommersa e nell’agricoltura famigliare. I massicci tagli nella spesa pubblica hanno prodotto come risultato il massacro del sistema assistenziale con una critica mancanza di medicinali salvavita ed un prossimo collasso della rete elettrica nazionale. La Grecia manifesta tutti i segni di una nazione agli ultimi respiri.
Così, ora che i prezzi degli alimentari stanno raggiungendo livelli insostenibili per la maggioranza della popolazione greca, il Governo sta per adottare una misura disperata: permettere che i negozi vendano alimentari scaduti, augurandosi lo facciano ad un prezzo più basso, in modo che questo popolo imprigionato nella povertà possa mettere qualcosa in tavola, sacrificando i rischi per la salute.
Ecco quanto scritto su Voz Populi:
Sarà permesso ai greci di acquistare, a prezzi inferiori agli originali, alimenti scaduti. È una mossa che il Governo non è stato in grado di giustificare ma che i gruppi di consumatori interpretano come la dimostrazione dell’incapacità governativa nel fermare l’aumento dei prezzi degli alimentari.
La disposizione esclude – dalla lista degli alimenti deperibili ma vendibili oltre la scadenza – la carne, il latte ed i suoi derivati (freschi). In tutti gli altri casi ci si regola come segue: se l’etichetta riporta giorno e mese, si può prolungare la vendita per una settimana. Nel caso che il ‘consumarsi preferibilmente prima del’ indichi solo mese ed anno, la vendita può essere prolungata di un mese; nel caso che sia indicato solo l’anno, la vendita può essere prolungata di un quadrimestre.
Benché Moraitakis Efe si sia rifiutato di specificare le ragioni di questa decisione ed abbia semplicemente fatto osservare che i dispositivi di legge c’erano già, sia i gruppi dei consumatori che gli istituti governativi hanno criticato questa misura. Victor Tsiafutis, della più vecchia associazione greca di consumatori – Quality Life– ha dichiarato che Efe «ha virtualmente ammesso la propria incapacità a controllare i prezzi».
L’inflazione nel settore alimentare
Nella Grecia della crisi, dei tagli dei salari e dei tagli alle pensioni, i prezzi di merci ed alimentari non hanno smesso di salire. Stando ai dati dell’Ente di Statistica, fra l’agosto 2011 e l’Agosto 2012 il prezzo dello zucchero è salito del 15%, del 6,8% le uova, del 3,2% il burro, del 5,9% il caffè.
Tsiafutis accusa: «È un atto immorale. Invece di prendere iniziative per il controllo dei prezzi, si permette di vendere cibo scaduto».
Come se non bastasse, la National Food Agency si domanda se la misura servirà a qualcosa: «Non è per niente sicuro che gli alimenti scaduti vengano poi venduti a prezzi scontati perché tutti i meccanismi di controllo dei prezzi sono risultati fallimentari» così dice Yannis Mijas, presidente della suddetta organizzazione con legami governativi. Il dispositivo governativo non dice infatti di quanto si debba ridurre il prezzo ‘scaduto’ rispetto a quello‘pieno’, il che è quindi a discrezione dei commercianti.
Per Mijas sussiste anche un profondo aspetto morale, in quanto:«la disposizione crea di fatto una divisione fra chi può permettersi gli alimentari e chi no, perché povero. Quest’ultimo è obbligato a ricorrere a cibo scaduto».
Dobbiamo guardare alla Grecia come ad un esempio di quanto vedremo accadere presto in America.
Ci dovremmo trovare nel bel mezzo di – promessi – futuri radiosi giorni senza fine, invece ogni giorno il già insostenibile debito pubblico riceve altri carichi, i prezzi di fondamentali quali alimentari e benzina continuano a salire e sempre più persone devono ricorrere agli aiuti statali per sopravvivere con migliaia di posti di lavoro che sono evaporati.
Come in Grecia, la vita qui in America ha imboccato una discesa continua verso l’abisso ed in progressivo peggioramento.
Fonte > SHTF
Primo indovinello: Quale nazione possiede enormi risorse di oro, petrolio e gas naturale?… LA GRECIA. Secondo indovinello: Chi le sfrutterà?
E così salta fuori che l’emblema della crisi europea del debito, la povera Grecia, non è per niente povera. La verità è che la nazione greca siede sopra ad enormi riserve di oro, petrolio e gas naturale. Tutte da sfruttare. Se i Greci sfruttassero in pieno queste risorse naturali, che sono letteralmente sotto i loro piedi, non avrebbero più nessun problema di debito.
Fortunatamente l’attuale crisi economica li ha costretti a mettersi in moto e per il 2016 la Grecia potrebbe essere il primo produttore di oro in Europa. La Grecia difatti inoltre sta iniziando ora l’esplorazione dei propri notevoli giacimenti di petrolio e gas naturale. Si presume che nel sottosuolo esistano centinaia di milioni di barili di greggio e di un colossale giacimento di gas naturale del valore di migliaia di miliardi di euro.
È decisamente triste che la Grecia, che potrebbe essere una delle nazioni più ricche in tutta l’Europa, stia vivendo la peggior depressione economica della storia moderna. È come un senzatetto che dorme ogni notte all’addiaccio non sapendo che un parente gli ha lasciato un’eredità di miliardi di euro. La Grecia non è per nulla povera e ci si augura che i Greci possano venire a conoscenza di queste loro ricchezze e percorrere una via d’uscita dall’attuale disastrosa situazione economica.
Ho già ampiamente scritto delle condizioni economiche da incubo nelle quali versano i Greci, potete leggere questo articolo, e questo e questo. Dall’inizio della depressione, l’economia greca si è contratta di oltre il 20%. Nell’aprile 2010 il tasso di disoccupazione era solo l’11,8%; da allora è continuato a salire fino all’attuale 25,1%. Il rapporto debito/PIL per quest’anno punta al 198% e ci sono voci insistenti che sarà costretta ad uscire dall’euro.
Tutto questo NON è necessario: la Grecia non è assolutamente povera infatti, messe in conto le sue risorse naturali, la Grecia è di fatto una delle nazioni più ricche d’Europa.
Stando a Bloomberg, la quantità di oro nel sottosuolo greco è veramente notevole. La crisi economica recente ha accelerato le autorizzazioni agli scavi e la Grecia potrebbe diventare il primo produttore di oro in Europa:
L’estrazione aurifera sta acquistando importanza in Grecia dopo che è stato approvato un programma di corsia preferenziale. Le società canadesi ed australiane (!) hanno dichiarato che è nei loro piani una produzione di 425.000 once alla volta del 2016 – per un controvalore di oltre 600 milioni di euro al cambio e quotazioni oro attuali – rispetto alle 11.000 once del 2011.
Jeremy Wrathall – presidente della Glory Resources di Perth – ha dichiarato che «ci sono prove evidenti che la Grecia stia risvegliando il proprio potenziale dell’industria estrattiva. I politici capito che dei provvedimenti favorevoli all’industria estrattiva creano posti di lavoro».
La Grecia – che sta anche accelerando le procedure di vendita di beni dello Stato – si prevede che in 4 anni supererà la Finlandia quale maggior produttore continentale di oro, grazie alle liberalizzazioni che saranno firmate dagli amministratori di Atene e che sbloccheranno quelle attività estrattive ferme da decenni a causa di regolamenti voluti dagli ambientalisti.
Ma la Grecia non possiede solo oro. La Grecia nuota anche nel petrolio e nel gas naturale: si trova sopra l’estremo occidentale di un giacimento gigantesco del mediterraneo del sud fatto di greggio e gas naturale, oltre a grossi giacimenti nella parte occidentale della nazione.
Un articolo della Reuters risalente allo scorso luglio considerava come aziende straniere si affannassero per acquisire i diritti per lo sfruttamento di quelle enormi risorse…
Il ministro greco dell’energia ha riferito lunedì – nel quadro dei provvedimenti volti a liberare l’indebitato Paese dal pagare un’alta bolletta energetica – che gli sono state consegnate 8 offerte da parte di aziende straniere per lo sfruttamento di greggio e gas naturale in tre aree occidentali del Paese.
La Grecia, la cui produzione attuale di greggio e gas è praticamente inesistente, mira a sviluppare delle riserve potenziali nel quadro del suo impegno volto a far crescere l’economia ed a far calare la propria dipendenza dall’importazione di energia.
Ma quanto greggio e gas naturale si nascondono esattamente nel sottosuolo greco?
Le cifre fornite sono sorprendenti. Quanto segue proviene da una fonte di stampa greca…
Fino ad ora le zone disponibili per l’esplorazione degli idrocarburi consistono in 3 aree principali: il Golfo di Patra, le acque al largo delle coste di Katakolo – queste prime 2 aree entrambi ad occidente – ed la zona del Mar Ionio, a nordovest.
Le prime stime valutano in 200 milioni di barili di greggio il giacimento del Golfo di Patra, 80 milioni nello Ionio e 3 a largo di Katakolo.
Si aggiungano – stando a valutazioni dell’United States Geological Survey – 15 trilioni di metri cubi di gas naturale e greggio nel mare fra Creta, Cipro ed Israele. Trilioni che sono lì in attesa che qualcuno li estragga.
La verità è che la Grecia ha abbastanza greggio e gas naturale da ripianare i propri debiti. Il solo valore del gas naturale sopra il quale i greci sono seduti è stato stimato nell’ordine delle migliaia di miliardi di dollari.
Quanto segue proviene da un articolo scritto all’inizio di quest’anno da F. William Engdahl…
Nel dicembre del 2010, quando sembrava che la crisi greca si potesse risolvere senza il colossale salvataggio e le altrettanto colossali privatizzazioni, il ministro greco dell’energia aveva costituito uno speciale gruppo di esperti per valutare le prospettive dell’estrazione di greggio e gas naturale in acque greche. Dopo alcuni interessanti ritrovamenti nel 2009, la compagnia greca Energean Oil & Gas aveva aumentato gli investimenti per le trivellazioni. Sono state condotte delle indagini approfondite e le stime preliminari indicano attualmente che i giacimenti di greggio al largo delle coste greche ammontino a 22 milioni di barili nel Mar Ionio ad ovest della Grecia ed un 4 milioni di barili nel nord del Mar Egeo.
La parte sud del Mar Egeo ed il Mare di Creta devono ancora essere esplorati, dunque le cifre potrebbero essere significativamente superiori. Un precedente resoconto del Greek National Council for Energy Policy riferiva che «relativamente alle potenziali risorse in idrocarburi (greggio e gas naturale), la Grecia è la nazione europea che è stata meno esplorata». Stando ad Aristotle Vassilakis – analista greco – «sono già stati eseguiti sopralluoghi e le misurazioni stimano che i giacimenti di gas naturale abbiano un controvalore di 9.000 miliardi di dollari». Se fosse disponibile anche solo una minima parte di essi, la situazione economica greca e dell’intera area sarebbe ribaltata.
David Hynes – esperto petrolifero della Tulane University – ha recentemente dichiarato che la Grecia potrebbe potenzialmente superare per intero la propria crisi del debito con lo sviluppo dell’estrazione dei propri giacimenti di greggio e gas. Una sua stima prudenziale calcola che lo sfruttamento delle riserve già scoperte frutterebbe alla Grecia, solo nei prossimi 25 anni, 302 MILIARDI di dollari.
Dunque le cose sembrerebbero essere particolarmente promettenti per la Grecia, a differenza di molte nazioni europee, se in futuro gestisse le proprie risorse in modo appropriato e non lasciasse che aziende straniere se ne appropriassero e rubassero le ricchezze del popolo greco.
Potrebbe anche essere questo il vero motivo dell’esitazione a buttar fuori la Gercia dall’Unione Europea. Sembra plausibile che molti dei politici europei di alto grado siano perfettamente a conoscenza dell’esistenza di tutto quell’oro, petrolio e gas sul quale è seduta la Grecia.
Auguriamoci che il popolo greco diventi sempre più consapevole di questa enorme ricchezza che è proprio sotto i suoi piedi. Se riuscissero ad immaginarsi come iniziare a far fluire tutto questo benessere nelle mani del popolo greco, moltissimi problemi si potrebbero risolvere piuttosto rapidamente e potrebbero
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