IL GIORNO DELLA CIVETTA (e quello delle pulci)
( rdl )
Da un giorno all’altro, guardiamo a quello che succede, nel bene, nel male, per cercare di capire che cosa cambia intorno a noi, nella nostra città, nella nostra comunità.
Abbiamo scelto di non inseguire gli eventi, cioè di non farci guidare dalla frenesia, ma dal criterio di “rerum cognoscere causas” ( Lecce città colta e umanista si merita la citazione ) insomma: di capire e far capire, più che elencare convulsamente, i fatti che si susseguono intorno a noi.
Non vogliamo impartire lezioni a nessuno, non pretendiamo di essere domatori, tanto meno dominatori, del circo mediatico, ma questo è il nostro scoop quotidiano.
Qualche esempio, appunto da un giorno all’altro.
Siamo reduci dal giorno della civetta, un banalissimo episodio che diventa “evento”, soltanto quale riempitivo, perché vorremmo sapere che notizia è una civetta che viene “catturata” in una scuola; uno scherzo, ma nemmeno, un’idiozia e basta, come la minaccia di morte alla consigliere comunale Francesca Mariano, che da anticipo di Halloween privato diventa acriticamente caso eclatante sui media di tutti i generi, senza essere ricondotto a quello che è, su cui stendere quel pietoso velo.
Siamo reduci dalle estenuanti polemiche sui parcheggi abusivi, alla lista generica messa sulla pista del circo, ma per categorie, mica per nomi e cognomi – come siamo stati i soli a chiedere – senza che nessuno dei “privilegiati” abbia sentito il dovere morale di rinunciare, men che mai i 19 proprietari del circo mediatico che allevano questa bestia in seno, nonostante cui poi magari si riempiono la bocca – da un pulpito per ciò improponibile – di informazione libera e indipendente, salvo poi godere degli stessi privilegi, delle agevolazioni, dei benefit dei politici che per dovere istituzionale dovrebbero controllare.
Siamo reduci da piccole storie ignobili che diventano motivo di dichiarazioni e comunicati stampa inutili, buone solamente ai politici per trovare spazio e un minimo di visibilità senza costrutto, come i vigili picchiati; o per fare esercizio di finto moralismo sulle umane miserie, come l’ex assessore e la sua Lolita.
Poi succede che l’ufficio di avviamento al lavoro sia chiuso per motivi igienico – sanitari: un’invasione di pulci.
Una notizia, certo. Ma non una minima di cronaca bianca, una nera, sinistra metafora, di una città dilaniata dalla piaga della disoccupazione, di cui si elencano cifre, si parla a vanvera, si nutrono conferenze – stampa spettacolo e si continua a discutere senza costrutto.
Una città dalle famiglie indebitate: e siamo i soli oggi a parlare delle nuove sanzioni economiche del governo Monti, che colpiscono le famiglie che hanno acceso un mutuo.
Una città avvelenata: e siamo stati i soli a chiedere verità urgenti sui dati epidemiologici di mortalità per tumore, se necessario quindi, alla luce di essi, provvedimenti radicali sull’Ilva di Taranto ( non certo i provvedimenti inutili partoriti ieri a Roma ) e sulla centrale di Cerano, da un consiglio comunale monotematico, annunciato, ma non ancora convocato.
Una città immobile, ingessata, atrofizzata dall’alibi dell’impossibilità a reagire.
Forse il mondo non lo cambi, vero. Ma una città, una comunità, quella del Grande Salento, ci si può provare, ognuno col suo ruolo, forte e autentico, e noi facciamo il nostro così. I soli, ma non da soli. Non lasciateci soli, però. Vogliamo migliorarci insieme a ognuno di voi, che invitiamo a seguirci da protagonista.
Category: Costume e società