SE TU DAI UN VOTO A ME, IO TI DO…
Come una marea, ritorna la questione dei voti che a Lecce sarebbero oggetto di mercanzia, baratto e quant’altro. Non soltanto a Lecce, certo, un po’ ovunque, per quanto mal comune non sia affatto mezzo gaudio.
Sappiamo tutti che purtroppo è così, molte volte è proprio così, soprattutto nelle tornate amministrative, anche se è difficile da provare in termini penali e poi, per giunta, difficile da individuare, essendo labili i confini che segnano consenso e interesse.
Facciamo un solo esempio: i rappresentanti di lista, a Lecce doppiati sovente addirittura dai così detti rappresentanti del candidato, tutti pagati ad hoc, sono normale prassi elettorale, o sono voti comprati?
Basterebbe stroncare i casi più eclatanti, come fatto a Milano, le commistioni con la criminalità, oppure proprio i baratti materiali contingenti. Per il resto, un malcostume consolidato, che però è difficile da stroncare, da quando si davano i pacchi viveri, alle paia di scarpe, dai buoni – benzina , alle banconote a metà.
Intanto, qui di seguito, registriamo i commenti che sono giunti nelle ultime ore alla nostra redazione.
GRANDE LECCE
“In riferimento alla denuncia riportata ai microfoni di Telerama di richiesta voti in cambio di danaro – scrivono in una nota il capogruppo Daniele Montinaro e i consiglieri comunali Giordana Guerrieri e Paride Mazzotta, del gruppo “Grande Lecce” – invitiamo la signora a fare nomi e cognomi! E’ ingiusto ed inaccettabile che si facciano denunce così gravi senza circostanziare l’accaduto. Noi non ci stiamo più!
Intervenga la magistratura e faccia chiarezza nell’interesse di tutti. Se le accuse sono vere e fondate, chi si è reso protagonista di una vicenda (e di un reato !) così squallida, deve essere perseguito!
Visto che anche durante la campagna elettorale vi erano state alcune avvisaglie, mi auguro veramente che sia giunta l’ora di fare chiarezza e “pulizia” nell’interesse prima di tutto dei cittadini leccesi e poi di tutti coloro che si adoperano quotidianamente, a partire dai periodi campagna elettorale, per una politica onesta e trasparente nel solo interesse della nostra città”.
PDL
“Come Pdl” – scrive il capogruppo Damiano D’Autilia “riteniamo di dover intervenire sul presunto caso di voto di scambio ai danni di una famiglia che, clamore mediatico a parte, dovrebbe formalmente dare seguito alle gravissime accuse mosse nei confronti di esponenti della politica cittadina. Sulla scia di quanto detto dal sindaco Paolo Perrone, invitiamo la signora Angela a fornire i nomi di chi avrebbe tenuto un simile comportamento, deplorevole dal punto di vista umano, etico e politico.
Intanto, non ci resta che prendere le distanze da una pratica ignobile che, se dovesse essere accertata dalle Autorità competenti, infangherebbe il nome e l’operato di tanti di noi che conservano la loro passione per la politica sana e per la loro città, tanto in campagna elettorale quanto nelle fasi amministrative.
Ecco perché indignati chiediamo che escano fuori i nomi. Le indagini consentiranno di andare a fondo in questa vicenda e chi ha la coscienza a posto si eviterà gli sguardi sospetti dei cittadini, certamente delusi da fatti di questo genere.
Viviamo una fase delicata e di profonda disaffezione nei confronti della politica. Comprendiamo che denunce di questo tipo sconvolgano le coscienze e annientino la fiducia. Sparare nel mucchio è però sbagliato e nocivo nei confronti di chi opera bene”.
DESTRA DI BASE
Il voto di scambio è solo macelleria elettorale! – commenta il commissario cittadino dell’associazione Destra di base Adriano Napoli – “La Magistratura faccia chiarezza!.
La nostra è una terra povera, piena di gente bisognosa che ogni giorno
combatte con seri problemi di sopravvivenza.
Gente che ad ogni competizione elettorale, viene contattata per il voto e
inondata di promesse e di proposte…spesso indecenti.
Scoprire oggi che le campagne elettorali nel nostro territorio, a Lecce ma
anche in provincia sono contaminate e spesso falsate dalla piaga dei “voti di
scambio”, è come scoprire l’acqua calda.
Oggi finalmente se ne parla, si comincia a fare chiarezza, forse.
Lo spero vivamente , perché questo malcostume che non ha colore politico, fa
leva sui bisogni della povera gente, come quella coppia di leccesi che hanno
portato alla ribalta l’argomento.
Un malcostume esecrabile che provoca danni enormi alle istituzioni e al paese,
perchè sforna eletti senza scrupoli che non hanno nessun interesse a far uscire
la gente bisogno, il proprio elettorato, dallo stato di bisogno cronico in cui
si trovano.
Solo così possono “ricomprare” i loro voti nelle successive campagne
elettorali.
Ecco perchè, talvolta, le politiche sociali vengono scarsamente attuate o
addirittura completamente disattese.
Come commissario del gruppo Destra di Base di Lecce, ma anche come
coordinatore regionale dell’associazione, mi associo moralmente all’iniziativa
intrapresa dalla Federazione della Sinistra che ha presentato l’esposto alla
Magistratura per chiedere di fare piena luce, il prima possibile, su questa
vicenda di bassa macelleria politico-elettorale.
Category: Costume e società
Ogni tanto, giornali, commentatori politici, sembrano scendere dal pero e scoprire il voto di scambio.
Ma dove sono vissuti sino ad ora su Marte? Ma se lo sanno pure le pietre come funzionano le campagne elettorali, soldi ai più miserabili, “cortesie” o promesse agli elettori benestanti.
Benedetta ipocrisia che pervade gli italiani, leccesi compresi.