Stiamo assistendo all’inizio della “rivoluzione industriale della guerra” a cura di Bepi Anguilla

| 22 Agosto 2012 | 0 Comments

Autore: Steve Watson – Fonti: “The Guardian”, inforwars.com e  prisonerplanet.com

Un eminente esperto di intelligenza artificiale fa notare che il presidente Obama sta creando un precedente terrificante sposando la tecnologia dei droni come mezzo per la guerra segreta.

Sul The Guardian di venerdì 3 agosto, il professor Noel Sharkey della Sheffield University, ha scritto un pezzo che fa luce sull’utilizzo di veicoli aerei privi di pilota per attacchi missilistici, mettendo in guardia che quello a cui stiamo assistendo è solo l’inizio di una «rivoluzione industriale della guerra».

Sharkey fa notare come sia opinione diffusa che la CIA abbia ucciso – grazie ad attacchi da parte di droni, portati in varie parti del mondo al di fuori di zone riconosciute di guerre e nei soli ultimi 8 anni – 1.035 civili, 200 dei quali bambini.

Si chiede il professore: «Chi mai, nel pieno possesso delle proprie facoltà mentali, affiderebbe una potente flotta aerea di veicoli comandati a distanza ad un’organizzazione occulta con una simile tradizione di omicidi illegali e tenuti nascosti?», ed aggiunge : «In un mondo nel quale tale tecnologia viene acquistata da 50 nazioni, Obama sta creando un pericoloso precedente che, nella migliore delle ipotesi, risulterà terribilmente discutibile».

Ed ancora si domanda: «Dato il decennale curriculum di assassini CIA con i droni, cosa potremo dire quando altre nazioni useranno i droni per portare attacchi preventivi contro minacce percepite da parte di altri Stati?».

Sharkey, membro fondatore dell’International Committee for Robot Arms Control (ICRAC), ha anche sottolineato che, allo stato attuale – e rispetto a quanto sta per arrivare –, i droni in servizio sono a livello «del prototipo di aereo dei fratelli Wright».

«Il vero pericolo è questo: l’obbiettivo finale della rivoluzione industriale della guerra è l’uccisione automatizzata. Un mattatoio perfettamente pulito ed igienico, senza le nostre mani insanguinate e con nessuno dei nostri ucciso», così scrive Sharkey, ricordandoci che i droni sono in sviluppo fin dal 2004.

Sharkey ci informa anche del fatto che «abbiamo resoconti di uccisioni di civili, non volute, causate da droni – bambini inclusi – realizzate da adulti che davanti ad uno schermo decidono quando fare fuoco. Pensate quanto la cosa sarà peggiore quando i droni avranno dei sistemi di “decisione automatica”. Davvero vogliamo che questa tecnologia venga controllata da un servizio segreto di dimensione mondiale?».

Il Professor Sharkey è  apparso all’Alex Jones Show nel 2008. In quell’occasione ammonì che il mondo stesse finendo nelle mani di una tecnocrazia potenzialmente mortifera e mise in guardia sulla realizzazione della tecnologia dei droni. All’epoca, le sue parole furono:

«Se hai un robot autonomo, allora sarà lui che deciderà chi uccidere, quando uccidere e dove uccidere. La cosa terrificante è che il motivo che giustifica tutto questo è la complessità della missione ed anche che, avendo un problema di comunicazioni, puoi mandare un robot che non necessita di comunicazioni e che deciderà autonomamente chi uccidere. Questa è la cosa che mi sconvolge».

Sharkey disse inoltre agli ascoltatori: «Quello di cui vorrei si rendessero conto i politici è che esiste questo mito dell’intelligenza artificiale e che quando si parla di robot killer la gente inizia a tirare in ballo Terminator, Skynet e tutte quelle cose che non sono altro che fantasie e che, se rimanessero tali sarebbe molto meglio; perchè quello che invece abbiamo ora in ballo è una sorta di lavatrice, una stupida macchina, alla quale affidi la decisione di uccidere delle persone. È tremendamente ridicolo».

Come fatto notare questa settimana, un nuovo drone autonomo lungo più di 15 metri denominato X-47B sta per entrare a far parte integrante della Unmanned Carrier Launched Airborne Surveillance and Strike System [flotta senza pilota lanciata da portaerei per la sorveglianza aerea e da attacco, ndt] della marina militare USA.

Il nuovo drone è stato presentato questa settimana in occasione del suo primo test di volo sopra la baia di Chesapeak. Il velivolo ha volato per 35 minuti, raggiungendo una quota di quasi 2.000 metri ad una velocità oraria di oltre 330 km l’ora.

La marina ha voluto che il drone avesse la capacità di decollare ed atterrare da una portaerei in navigazione a centinaia di miglia di distanza, il tutto col solo click di un mouse; ed è l’unico del suo tipo ad avere una simile capacità, fin’ora.

Il drone è controllato a terra da una Control Display Unit la quale si dice possa operare per proprio conto, determinare deviazioni in volo, reagire ad imprevisti, tracciare nuove rotte.

Category: Costume e società

About the Author ()

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Connect with Facebook

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.