NORD SUD (OVEST EST) – USI & COSTUMI – 1 – LAVAVETRI / ROTONDE / ORARI
di Un Italiano vero______
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LAVAVETRI
A Lecce quando fai benzina in modalità “servito” quasi sempre il benzinaio si sente in dovere di pulirti il vetro dell’auto.
Nelle città del Nord non esiste, neppure a pagare, o a pregare: all’uopo schiere di giovani e anziani immigrati extracomunitari presidiano in forze gli incroci e, a semaforo rosso, svolgono anche se non richiesti il servizio e pretendono un obolo.
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ROTONDE
Anche a Lecce, come nel resto d’Italia, ovunque, il traffico automobilistico è caotico.
La differenza è che non è ordinato, anzi, ognuno fa un po’ quello che vuole, anche se nell’anarchia si cammina un po’ quasi sempre, anche se lentamente.
Ciclisti e motociclisti sono i più indisciplinati di tutti, ma anche i pedoni non scherzano.
Riguardo agli automobilisti, la carenza maggiore, la spia del menefreghismo, è l’omissione delle frecce, a destra, o a sinistra, in caso di svolta, pressoché sistematica.
Luogo paradigmatico, le rotatorie.
Oramai sono una caratteristica diffusa in tutta Europa: dicono che agevolino e snelliscano il traffico, anche se i dubbi nella pratica quotidiana diventano tantissimi in proposito.
La differenza è che a Lecce celebrano pure il trionfo della prepotenza. Non passa chi impegna per primo il centro, come detta il codice della strada: passa il più prepotente, il primo che accelera e conta sulla frenata dell’altro, anzi, del nemico automobilista.
A Londra, notato più volte nei sobborghi, succede invece che ogni auto senta il dovere di fermarsi e fare segno all’altro di passare per primo.
Quando capita a Lecce un automobilista inglese, magari arrivando alla rotonda della superstrada per Brindisi e si comporta nel modo a lui abituale, vede dietro di sé gestacci e ode imprecazioni, che per fortuna non capisce.
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ORARI
Benché la deregulation sia stata introdotta per legge sull’intero territorio nazionale, anche se inosservata sulla carta, nel senso che per lo più si è rimasti fermi alla rigida normativa quo ante, a Lecce gli esercenti praticano sugli orari dei loro negozi la deregulation selvaggia, nel senso che aprono e chiudono quando vogliono, sistematicamente pure in contraddizione con sé stessi, cioè con gli orari esposti al pubblico, si capisce in via del tutto teorica, periodi di ferie e giorni di riposo compresi e anzi specialmente.
Dalle 14 alle 17 circa, poi, vige una sorta di coprifuoco.
I casi più emblematici sono i giornalai, che chissà perché fanno mezza giornata; i tabaccai, che non hanno neanche un minimo di abitudini, e infine i farmacisti.
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