“GIA’ INSTALLATI DUE BAGNI CHIMICI SU VIALE MARCONI”
Dall’assessore alle Politiche Ambientali, Andrea Guido, riceviamo e pubblichiamo (e poi commentiamo pure )
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“Sono assolutamente sorpreso e amareggiato per il contenuto e il tono dell’articolo apparso oggi sulle pagine del Nuovo Quotidiano di Puglia relativo alla presunta assenza di bagni pubblici in città.
Tengo a precisare che in attesa che riaprano, nei primi giorni di settembre, i bagni pubblici su viale Marconi (tuttora chiusi per una questione meramente burocratica) nella stessa area l’Amministrazione Comunale ha provveduto a far installare dall’inizio del mese di agosto un bagno chimico destinato alle donne e ai disabili e uno destinato agli uomini. Sarebbe stato sufficiente andare sul posto e volgere lo sguardo verso il Castello Carlo V per rendersi conto dell’esistenza dei due bagni ubicati a ridosso delle mura di cinta del maniero.
Vorrei ricordare, infine, che, come già annunciato – proprio per venire incontro alle aspettative e alle esigenze di turisti e residenti – abbiamo installato in alcuni punti strategici della città altri bagni chimici, segnatamente in piazzetta Panzera, a Porta Napoli e in piazzetta Castromediano.
Per queste ragioni invito i signori giornalisti ad essere più cauti prima di esprimere giudizi opinabili e divulgare all’opinione pubblica false informazioni”.
Fin qui il comunicato dell’amministrazione comunale.
I colleghi del Quotidiano non hanno bisogno di difensori, tantomeno di categoria, ma vogliamo spendere due parole di commento alla vicenda, perché abbiamo trovato francamente insopportabile il tono della replica dell’assessore.
Avrebbe dovuto ringraziare, l’assessore e poi darsi da fare, non perdere tempo a far scrivere stizzite reazioni, che denotano l’insostenibile pesantezza dell’essere casta che si crede intoccabile e infallibile.
I giornalisti fanno il loro lavoro, i politici no.
Certo, non si può generalizzare, però in linea di massima i giornalisti documentano, non divulgano false notizie, magari sbagliano pure, a volte, per fretta, o superficialità, però nella fattispecie la realtà è evidente ed è quella denunciata dalla stampa, più volte, senza che nessuno abbia provveduto in maniera significativa.
A Lecce mancano i bagni pubblici, o, per meglio dire, ma è la sintesi giornalistica, che evidentemente l’assessore non è in grado di capire, sono insufficienti.
Il grado di civiltà di una città, di una comunità, si misura anche da questo.
Lecce, città internazionale, a forte vocazione turistica, e che anzi al turismo affida il suo riscatto e il suo sviluppo e che nei mesi estivi specialmente, col caldo mediorientale, riceve centinaia e centinaia di turisti al giorno, non può essere carente da questo fondamentale aspetto dell’accoglienza.
Aver installato ( “all’inizio del mese di agosto”…) qualche postazione qua e là non è la soluzione, è un palliativo.
Perché non si costruiscono nuovi ricoveri accoglienti, decenti, decorosi?
Quali sono le ragioni “per una questione meramente burocratica” che impediscono la riapertura del bagno di viale Marconi e perché, se è tanto semplice, non la si risolve in fretta?
Perché non si invitano gli esercenti dei locali pubblici ad offrire questo servizio ai viandanti e non solo ai clienti, pubblicizzandolo opportunamente?
Andando in giro per la città, si verifica facilmente che molte volte gli esercenti non permettono l’accesso ai servizi igienici, anche ai loro clienti, con scuse, o pretesti?
Perché non si sollecita una collaborazione con le loro categorie?
L’assessore mediti, non si stizzisca, e si dia da fare.
( Rdl)
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