L’ILVA VA CHIUSA. Non si può avvelenare un territorio con la giustificazione di dare lavoro
Queste immagini non hanno bisogno di commento.Pensate soltanto a quel paradiso che è il mare di Galllipoli o di Porto Cesareo, e poi pensate che qualche decina di chilometri più in là c’è un mare che viene avvelenato da decenni tutti i giorni: il mare di Taranto.
L’ILVA VA CHIUSA.
Il problema non è solo dei tarantini, non è solo dei pugliesi, questa catastrofe va affrontata in sede nazionale come problema nazionale. I 10.000 lavoratori vanno salvaguardati in un modo o in un altro, ma l’ILVA deve chiudere.
D’altro canto abbiamo mantenuto per anni le decine di migliaia di lavoratori che la FIAT di Torino metteva in cassa integrazione, si possono aiutare gli operai dell’Ilva di Taranto sino a quando la città non sarà bonificata, e da città al servizio della Marina Militare e dell’industria inquinante, non diventerà città del turismo, della pesca,dell’itticoltura, della mitilicoltura e dell’artigianato.
Ma il discorso lo svilupperemo nei prossimi giorni.
L’unica cosa che vogliamo sottolineare è come la nostra classe politica, TUTTA LA NOSTRA CLASSE POLITICA non sia in grado di volare alto, di programmare il futuro, ma vive giorno per giorno, rinviando i problemi sine die.
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