La fedeltà tradita
Parla Danilo Pati, volontario animalista
di Maria Chiara Pennetta
Le statistiche sono scioccanti: in Italia vengono uccisi almeno 100 milioni di animali l’anno. Centomilioni di esseri viventi uccisi per divertimento o in nome di “tradizioni” ancora in essere presso alcune popolazioni locali .
Ogni tre anni viene stilata obbligatoriamente una contabilità, grazie alla quale si monitora il trend del drammatico fenomeno, con la speranza ogni volta che il bilancio si concluda in negativo rispetto al periodo precedente.
E’ sempre più triste osservare come di anno in anno non siano moltissime le novità. il grafico è sempre lo stesso: più animali usati nella ricerca di base, meno animali usati nei test di tossicità obbligatori per legge.
La nota positiva viene dal totale di animali utilizzati che risulta essere leggermente diminuito pur restanto su un livello particolarmente allarmante.
A marzo 2011 sono state pubblicate sulla Gazzetta Ufficiale le nuove statistiche sull’utilizzo di animali per la sperimentazione in Italia, relative al triennio 2007-2009.
I risultati dimostrano che il numero di animali uccisi per la sperimentazione è:
- In Europa: 1 ogni 3 secondi (10.512.000 ogni anno)
- In Inghilterra: 1 ogni 12 secondi (2.628.000 ogni anno)
- Negli Stati Uniti: 1 al secondo (31.536.000 ogni anno)
- In Giappone: 1 ogni 2 secondi (15.768.000 ogni anno)
Ma il problema non è rappresentato solo dalla sperimentazione. Le cause di morte sono infatti molteplici, tra le quali figura anche quella del randagismo, alimentato in larga parte dall’abbandono degli animali.
Sarebbero infatti oltre 2.600.000 i gatti e 150.000 i cani (Ministero della Salute 2008) senza casa.
Se per i gatti non si parla di problema sociale – se non nelle campagne per i disagi che potrebbero procurare – per i cani il discorso è differente perché una volta abbandonati possono facilmente trasformarsi, peraltro senza colpa alcuna da parte loro – in un pericolo per l’uomo, come purtroppo la cronaca ci ricorda periodicamente.
C’è però chi da anni è schierato in difesa degli animali e si batte ufficialmente perché sia loro concessa una maggiore tutela. Sono tutte le persone che fanno parte di associazioni di volontariato per la protezione degli animali, sempre più numerose in Italia, sintomo che i tempi stanno cambiando e che la presa di coscienza verso il benessere degli animali comincia a radicarsi anche nel Belpaese.
A tal proposito abbiamo ascoltato Danilo Pati, volontario da anni nelle associazioni animaliste.
In quale associazione hai preso parte? Da quanti anni?
Faccio volontariato animalista da circa dieci anni e da cinque svolgo l’attività di volontariato per conto di associazioni animaliste.
Sono diventato socio attivo di IMPRONTA, un’associazione animalista del mio paese e mi occupavo di primo soccorso in caso di incidenti, adozioni di cani e gatti e benessere degli stessi. Successivamente ho conosciuto UGDA (Ufficio Garante Diritti Animali) e il presidente nazionale. Dopo un’esperienza da semplice volontario ha deciso di nominarmi delegato provinciale e dopo qualche mese delegato regionale. In UGDA mi occupo dei diritti degli animali, della loro tutela giuridica, del loro benessere. Tre anni fa ho deciso di frequentare un corso per Guardia Eco zoofila e dopo sei mesi di lezioni ed esami ho raggiunto il mio tanto sperato obiettivo, quello di diventare Guardia eco zoofila OIPA (Organizzazione Internazionale Protezione Animali). Il presidente provinciale di OIPA nonché coordinatore provinciale delle Guardie, decise di nominarmi Vice coordinatore provinciale e successivamente, date le dimissioni del vecchio coordinatore, sono stato nominato all’unanimità Coordinatore Provinciale delle Guardie Eco Zoofile OIPA della provincia di Lecce. L’esistenza delle guardie eco-zoofile dell’OIPA è prevista dall’ordinamento nella materia inerente la vigilanza zoofila (Legge n° 611 del 12 giugno 1913, Legge 20 luglio 2004 n. 189 ed altre leggi statali e regionali in materia di tutela degli animali d’affezione) e dipende dalla nomina a Guardia Particolare Giurata che viene fatta dal Prefetto della Provincia in cui si opera. L’importante ruolo delle guardie eco-zoofile permette una vigilanza costante che favorisce il rispetto delle Leggi, dei Regolamenti locali, nazionali ed internazionali in difesa degli animali, della fauna selvatica, dell’ambiente e del patrimonio naturale. Oltre a intervenire in caso di maltrattamento di animali, le guardie zoofile OIPA svolgono anche un importante ruolo preventivo, informando i cittadini riguardo alle norme vigenti in termini di benessere animale e sensibilizzando su tematiche protezioniste. Noi Guardie eco zoofile siamo pubblici ufficiali, agenti di polizia amministrativa e giudiziaria e il coordinatore con i suoi vice ufficiali di polizia giudiziaria.
Perché hai deciso di prenderne parte?
La mia sensibilità e l’amore nei confronti degli animali mi hanno spinto a far parte delle suddette associazioni animaliste. Il voler fare sempre di più per far star bene gli animali mi spinge ad essere operativo.
Come sono cambiate le leggi per la tutela degli animali rispetto al passato in Italia?
Sia le leggi che la sensibilità nei confronti degli animali sono cambiati radicalmente. Rispetto al passato i comuni si sono dotati di regolamenti che mirano alla protezione e al benessere degli animali, alla lotta al randagismo e sterilizzazione. La regione destina fondi per la sterilizzazione delle cagne. La sensibilità delle persone è notevolmente aumentata grazie all’informazione. Sono nati nuclei di Guardie eco zoofile e associazioni di protezione animale.
A che punto siamo rispetto agli altri paesi dell’unione europea?
Siamo ad un buon punto, bisogna fare tanto ancora, ma rispetto ad altri paesi siamo molto avanti.
L’8 maggio si è scesi in piazza per protestare contro la vivisezione dei beagle, ma soprattutto per chiedere la chiusura del laboratorio di Green Hill, che ne pensi?
Penso che la vivisezione è un atto immondo e crudele, la vivisezione non serve assolutamente a nulla. BISOGNA ELIMINARE QUESTI ALLEVAMENTI E QUESTI LABORATORI DI SPERIMENTAZIONE ANIMALE CON QUALSIASI MEZZO!
È duro combattere le violenze sugli animali?
E’ durissimo ma vinceremo anche questa lotta. E’ duro soprattutto perché il più delle volte ci troviamo di fronte a situazioni estreme e chi dovrebbe difendere gli animali sta esattamente dall’altra parte, così spesso finiamo per scontrari contro un muro di gomma. Ma noi faremo l’impossibile affinchè i nostri fratelli animali siano rispettati e abbiano il massimo dalla vita!
Con l’arrivo dell’estate arriva anche un altro problema, per i nostri amici a 4 zampe, ovvero l’abbandono. Qual è il tuo suggerimento per evitare questo problema?
L’abbandono degli animali è un atto crudele, e chi abbandona un’animale non ha un cuore. Per ridurre questo fenomeno bisogna fare dei controlli a monte, gli organi preposti al controllo dovrebbero controllare a tappeto i cani di proprietà, il microchip è indispensabile. Bisognerebbe introdurre leggi e pene piu’ severe contro chi abbandona gli animali.
Quali sono le prossime leggi che vorresti fossero approvate in Italia?
ELIMINAZIONE ALLEVAMENTI INTENSIVI, ELIMINAZIONE ALLEVAMENTI ANIMALI DA SPERIMENTAZIONE, ABOLIZIONE DELLA VIVISEZIONE, INASPRIMENTO DELLE PENE PER CHI MALTRATTA, ABBANDONA, UCCIDE QUALSIASI ANIMALE.
Per concludere questa nostra intervista, un tuo pensiero per sensibilizzare i lettori in favore di una maggiore tutela e difesa degli animali.
Cari amici, i nostri amici a 4 zampe sono il dono piu’ bello che la vita ci abbia potuto dare, quindi curate i “pelosi” come se fossero vostri figli e sarete ricambiati con tanto amore, fedeltà e dolcezza.
Category: Costume e società