Strage di Piazza della Loggia a Brescia dopo 38 anni, la Cassazione assolve tutti gli imputati

| 17 Maggio 2012 | 3 Comments

Anonimo via e-mail.

Lo si poteva immaginare che la verità non sarebbe venuta a galla.

Perché la politica su quella strage ha imposto la sua verità, la verità che gli faceva comodo, quella verità che serviva per criminalizzare l’avversario.

Ricordo ancora distintamente, nonostante siano passati trentotto  anni, il presentatore televisivo che, cupo in volto, durante il telegiornale della sera dà la tremenda notizia:

una bomba è scoppiata in piazza a Brescia durante una manifestazione antifascista, non si sa chi è stato non è stato preso nessuno ma la bomba è di chiara marca fascista.

Avevo 17 anni iniziavo da poco ad interessarmi di politica, ma quella”chiara marca fascista” mi restò impressa. Una bomba non è un detersivo non ha una marca, non ha un’etichetta che ti riconduce a chi l’ha confezionata, una bomba messa durante una manifestazione può dare adito a mille interpretazioni.

A chi serviva quella bomba? E a chi servì?

La bomba è di chiara marca fascista disse il telegiornale, ed erano i tempi in cui quando la gente diceva lo ha detto il telegiornale era come dire che quella notizia era verità incontrovertibile.

A chi servì? Non lo sappiamo, ma quella come le altre, sappiamo a cosa servì….ad eliminare definitivamente dal panorama politico e culturale la destra italiana.

Ai comunisti non sembrò vero, poter infangare l’avversario storico definitivamente, alla Democrazia Cristiana ed ai suoi alleati, poter governare per altri trenta anni, spaventando i cittadini con la teoria degli opposti estremismi.

Meglio i ladri che gli assassini, un assioma che tenne bloccato il paese per decenni, intanto i partiti rubavano, dilapidavano le ingenti risorse economiche e morali del paese, fecero crescere all’infinito il debito pubblico, comprando il consenso…Ed oggi purtroppo tutto ciò appare evidente.

Ma torniamo alla strage.

Trentotto  anni di indagini, tre distinti filoni, processi in tre diverse città, decine e decine di Magistrati, centinaia di persone indagate, arrestate, prima condannate e poi assolte.

Prima furono accusati i fascisti di Brescia, poi si disse che erano stati quelli di Roma…..di Milano di Venezia, decine di nomi sconosciuti, infine per rendere più credibile l’impianto accusatorio ai danni della destra, si pensò di incriminare lo stesso on. Pino Rauti, che per anni sarà perseguitato da questo processo.

Accuse infamanti che spesso hanno distrutto la serenità di tanti innocenti anche questi vittime che si aggiungono a quelle dilaniate dalla bomba.

Questo avviene quando a tutti i costi si persegue una verità di parte, da utilizzare per fini politici.

La Magistratura non è riuscita a trovare i colpevoli, ma la politica sì, il colpevole è il fascista, per forza. Non importa chi sia, dove abiti, da dove sia venuto, se sia giovane o vecchio e perché abbia messo quella bomba, ma sicuramente sarà stato lui, il fascista brutto nero e cattivo.

Eppure risultava evidente che di mezzo vi erano i cosiddetti ”servizi”, ossia i Servizi segreti, e quindi lo Stato, e allora per non contraddire il teorema inquisitorio, si raccontava la favola dei servizi deviati. Deviati da chi? E per raggiungere quale obbiettivo? Qui ci si arrampicava sugli specchi, e ci hanno raccontato di tutto in questi trentotto anni.

La Magistratura non ha scoperto la verità per il momento, ma, quale che questa sia, certo è, che “la verità politica” che è passata alla storia in tanti  anni di menzogne è, che la strage è stata compiuta dai fascisti, così come aveva detto la televisione quella sera.

Oggi lo stesso Presidente dell’Associazione Caduti di Piazza della Loggia, Manlio Milani dice: «Purtroppo il vero danno a questo processo è stato fatto all’inizio in modo particolare con il lavaggio della piazza, che ha impedito di ricostruire l’esplosivo usato e il detonatore utilizzato – osserva Milani -. Ancora una volta ci troviamo di fronte a un fatto che dopo trentotto anni non ha ancora giustizia: dimostra che questa democrazia è in balìa degli eventi, la mancanza di trasparenza nelle istituzioni e la mancanza di volontà di parlare al paese».

Il Tribunale ha condannato alle spese i parenti delle vittime; Walter Veltroni ha

chiesto che se ne facciano carico i partiti: è il minimo che possono fare dopo aver strumentalizzato per 40 anni il dolore  e la buona fede di queste povere persone.

 

Category: Riceviamo e volentieri pubblichiamo

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Comments (3)

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  1. redazione ha detto:

    A chi giova? Alle armi, per giunta, questa volta, falsamente rozze e rudimentali, come le bombole del gas, ma sapientemente ed elettronicamente predisposte, della barbarie, della follia, del cinismo più efferato, abbiamo da opporre le armi della ragione, della cultura, della speranza.
    Sappiamo dalla cultura, cioè dalla Storia, che uno scenario di terrorismo puro prende piede quando il potere è in difficoltà, è delegittimato, non sa dare più speranza alcuna.
    La bomba, anzi, le bombole di Brindisi, soprattutto per la minaccia prospettata, giovano soltanto ad esso, oggi come in passato, ma oggi più che mai, in presenza di un governo tecnico, non e anzi anti popolare, incapace di arginare una crisi epocale.
    Non ci uniamo pertanto al coro della spiegazione facile e immediata, stiamo lontani dai professionisti dell’antimafia.
    Aspettiamo lo sviluppo delle indagini, che auspichiamo siano un po’ meno lunghe e un po’ più precise di quelle per i tanti misteri italiani rimasti ancora pressoché insoluti e in buona parte insondati, nella loro drammatica e crudele sostanza.
    Con la cultura, con la ragione, per quel che possiamo, indichiamo di cercare la verità con i servizi segreti. L’aggettivo qualificativo “deviati” sarebbe pleonastico. La preposizione semplice “con” è un eufemismo.
    L’ultima arma che possediamo, la speranza, ci serve di difesa, contro le offese della vita. Forse, un’illusione, ma sono importanti le illusioni, aiutano a camminare meglio, comunque ad andare avanti. Vogliamo regalarne un po’ ai nostri ragazzi di Brindisi, ai loro coetanei di tutta Italia. Forse, un mondo migliore è impossibile, ma una vita migliore, per ciascuno di noi, con il nostro impegno, con la nostra lucida consapevolezza, con le nostre residue energie, sì.

  2. Gabriele Adinolfi - noreport ha detto:

    Sangue di adolescenti a Brindisi. Un giorno forse conosceremo gli autori, veri o presunti, di questa strage d’innocenti consumata in vigilia elettorale e ci convinceremo che hanno agito di loro spontanea volontà. Del che, magari, saranno convinti anche loro, tanto è facile, talvolta, manovrare dal palazzo i topi del marciapiede.
    Fatto sta che si tratta di una strage annunciata da tempo che rafforzerà una scricchiolante unità governativa intorno a dei tecnici sceriffi sempre più impopolari, seduti sul baratro di una società dalle prospettive nerissime. Una strage che condurrà allo stato di “emergenza” e di “vigilanza” rendendo inaccettabile qualsiasi risposta politica (magari denominata antipolitica) perché, vedrete, ogni critica verrà considerata irresponsabile e cavalcabile dai terroristi.
    E’ una strage da schema classico consumata, come quasi tutte le precedenti, quando a dominare è la Commissione Trilateral. Suoi uomini, suoi avversari, sue componenti? Non lo sapremo facilmente. Sappiamo però che lo sceriffato ne beneficerà, che le libertà vi saranno sacrificate e che, se le cose continueranno ad andare come i dati suggeriscono, non sarà purtroppo l’ultima.

  3. Stefania Gemelli ha detto:

    ieri sera su Rai 1 ho visto il film “Borsellino 57 giorni”molto toccante Zingaretti bravo e accorato…chissà se L.Orlando ha avuto un rigetto di coscienza ,anche lui ha contribuito, con Roma, a tutta questa “mattanza”senza fine e Di Pietro?silenzio,silenzio,terribile silenzio!povera Italia!

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