Cavallino – La centrale a bio-masse non si farà
Dopo tante battaglie anche la Regione dice di NO
di Gianni Vese
E’ di questi giorni la decisione definitiva della Regione Puglia sulla così detta centrale a biomasse di Cavallino che non sarà più realizzata. Partiti e personaggi politici di destra e di sinistra, tramite manifesti e comunicati stampa, rivendicano il merito di questa vittoria.
Oggi questo non può che farci piacere: peccato che due anni fa, quando alcuni cittadini di Cavallino lanciarono un disperato appello a quanti avevano a cuore il bene della salute pubblica e del territorio, purtroppo, risposero soltanto associazioni e privati.
Di uomini di partito e personaggi politici neppure l’ombra.
Tanto è vero che il Consiglio Comunale di Cavallino votò all’unanimità a favore della costruzione della centrale a biomasse.
A dimostrazione di quanto detto riportiamo qui di seguito un nostro documento del 2009.
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2009
Si è svolto a Cavallino un Incontro-dibattito sul tema:
“Centrale a biomasse e danni alla salute”
Davanti ad un’affollatissima platea si sono susseguiti una serie di interventi che hanno dimostrato come la centrale a biomasse, che l’intero Consiglio Comunale vuole, sia pericolosa per la salute, dannosa per la nostra economia ed inutile per il nostro fabbisogno energetico.
Ha aperto i lavori il presidente del circolo “il Cavaliere”, Valerio Melcore, che ha sottolineato come il Consiglio Comunale abbia con superficialità e segretezza approvato all’unanimità un progetto che penalizzerà il nostro territorio già fortemente degradato, senza che i cittadini fossero stati minimamente informati di ciò che veniva deciso sulla loro pelle.
A seguire, il dottor Giuseppe Serravezza, noto oncologo, presidente della L.I.L.T. (Lega Italiana per la Lotta Contro i Tumori), in un chiaro ed approfondito intervento, ha spiegato come il cancro non sia una maledizione che arriva dal cielo, ma la conseguenza dell’ambiente in cui viviamo. Ha fornito una serie di dati che dimostrano come nel nostro territorio la mortalità per cancro sia in crescita, mentre in altre parti d’Italia in diminuzione, grazie ad amministratori più attenti alla salvaguardia del territorio.
L’ing. Antonio De Giorgi, Energy Manager, ha dimostrato l’inutilità e la non sostenibilità di questa megacentrale, partendo dall’utilizzo della pianta (jatropha) che fornisce l’olio vegetale da bruciare (circa 7,4 tonnellate all’ora) e includendo l’intero ciclo del prodotto, facendo il bilancio dei danni procurati al nostro territorio ed a quello africano, da cui ci dovremmo approvvigionare.
De Giorgi ha sottolineato come il Piano Energetico Provinciale preveda il solo impiego di biomasse locali, per un potenziale energetico di circa 35 MWt (la metà della sola centrale di Cavallino).
É poi intervenuto il dottor Rosario Lorenzo, specialista di malattie dell’apparato respiratorio, che ha spiegato come le sostanze tossiche prodotte dalla combustione di oli vegetali si insediano nei tessuti dei nostri organi e vi rimangono per tutta la vita, senza che il nostro organismo se ne possa mai più liberare.
Padre Ettore, dell’Ordine dei Francescani, ha chiesto a tutte le persone presenti in qualità di fedeli cristiani, a non darsi mai per vinti e a combattere per ciò che è giusto.
È stata poi la volta di un’artista il cantautore, Nandu Popu dei Sud Sound System, che ha invitato i cittadini a riappropriarsi della loro terra e a non permettere a nessuno, tanto meno ai nostri amministratori, di svendere le nostre ricchezze che sono il turismo e l’agricoltura di qualità, le quali sono incompatibili con questi insediamenti inquinanti.
È stata poi la volta del professor Giorgio Metafune della Facoltà di Scienze dell’Università del Salento che ha dimostrato come il progetto approvato dal Consiglio comunale di Cavallino (all’unanimità) sia pieno di inesattezze e di lacune, ed in alcuni passaggi fondamentali sia volutamente vago.
Il Giudice Mario Fiorella si è soffermato sugli aspetti legali dell’intera vicenda a cominciare dall’iter burocratico che prevede che i cittadini siano pienamente informati dall’amministrazione, per poi proseguire sul tema delle battaglie legali che è possibile intraprendere come Comitato.
Il professor Alessandro Calcagnile, Biologo Ambientale, è intervenuto per evidenziare come la Centrale, che qualcuno vorrebbe a Cavallino, procuri una serie di danni permanenti all’ambiente, soffermandosi sul enorme quantità di acqua che servirà per raffreddare la centrale e sui reflui da questa prodotti e che da nessuna parte viene spiegato come e dove verranno smaltiti.
Considerando il fatto che il Salento è una terra che vive di agricoltura, e che le nostre risorse idriche non riesco già a soddisfare il nostro fabbisogno, sottrarre acqua alle nostre falde per il raffreddamento della centrale, sarebbe sicuramente un danno considerevole per il nostro territorio.
Ha chiuso l’incontro Paolo Toma, coordinatore del dibattito, che ha sottolineato la vergognosa assenza di amministratori di maggioranza e di minoranza, che hanno evitato di confrontarsi con gli esperti del settore e di spiegare ai cittadini le motivazioni che li hanno spinti ad approvare una centrale dannosa per la salute proposta da un signore che vive a Ravenna.
All’invito che il Circolo il Cavaliere ha rivolto ai cittadini di Cavallino e Castromediano hanno risposto in tanti cittadini ed associazioni. Ieri in un’affollatissima riunione è stato costituito
IL COMITATO PER LA DIFESA DELLA SALUTE DEI CITTADINI di Cavallino e Castromediano.
Gli intervenuti hanno preso atto che il Consiglio Comunale che si è riunito venerdi in fretta e furia e senza avvisare i cittadini di cosa andava a discutere, ha votato all’unanimità a favore della realizzazione del Bruciatore di olii vegetali, il cosiddetto impianto a biomasse, neppure una voce si è levata neanche dai banchi della minoranza.
Alla minoranza collaborativa o come dicono i cattivi “collaborazionista”, che si è limitata a dire che ci dovrebbero essere i controlli periodici. Chiediamo chi li farà questi controlli? I Consiglieri o la ditta che gestisce l’impianto a biomasse? I In questo decennio che la discarica ha funzionato come tutti sappiamo chi li fatti i controlli? I consiglieri se hanno tutta questa competenza e sono in grado di controllare queste strutture, ci dicano se, quali e quanti tipi di veleni respiriamo ogni giorno?
Dal dibattito è emerso, che non essendoci forze politiche all’interno del Consiglio Comunale in grado di salvaguardare la salute pubblica i cittadini sono costretti ad organizzarsi autonomamente.
La prossima iniziativa sarà quella di informare capillarmente la cittadinanza che a tutt’oggi ignora cosa la classe politica cavallinese ha deciso sulla loro pelle, ed organizzare insieme alle associazione e ai cittadini che hanno aderito al Comitato una Conferenza allargata a cui partecipino studiosi di riconosciuta fama che spieghino ai cittadini i danni che i fumi degli olii vegetali producono alla salute.
Può darsi così che a qualche amministratore sorga qualche dubbio sulla bontà di una scelta che gli è stata imposta in fretta in furia e non si comprende il perché.
Il Comitato una volta che si è regolarmente costituito ha eletto i suoi portavoce nelle persone di un imprenditore Valerio Melcore, di un impiegato statale Paolo Toma,e di un avvocato Gina Perrotta.
Impatti di una centrale elettrica a olio vegetale
Molti studi indicano l’impossibilità di approvvigionarsi di oli vegetali da un’area prossima alla centrale, una delle condizioni per valutare la sostenibilità (come chiarisce uno studio della Camera di Commercio di Padova dell’aprile 2007 dal titolo “Produzione di energia da Oli Vegetali”) e pertanto gran parte del combustibile sarà olio di palma, importato da paesi molto lontani, ottenuto da piante pluriennali, che vengono coltivate distruggendo foreste tropicali. La produzione degli oli da piante oleaginose, come soia, girasole o colza, presentano bilanci energetici negativi, se fatti sull’intero ciclo di vita, dal campo alla centrale (dati di David Pimentel) e pertanto negativo è anche il bilancio della CO2. A queste considerazioni va aggiunto che la coltivazione di palme da olio assorbe circa un decimo dell’anidride carbonica assorbita dalla foresta originaria.
Una centrale a oli vegetali produce energia elettrica per combustione dell’olio in motori tipo diesel, con emissioni non molto diverse da quelle che si sarebbero ottenute con gasolio. Infatti molti studi indicano che un motore diesel alimentato con oli vegetali ha un calo di prestazioni, un aumento delle concentrazioni di polveri sottili e di PM10, con aumento delle frazioni più pericolose, inferiori a 2 µm, un contenuto di IPA (idrocarburi policiclici aromatici, cancerogeni) di circa 2 volte quello del gasolio e un aumento delle concentrazioni di ossidi di azoto (studio realizzato nel 2002 dalla Provincia di Bologna). Ma altre ricerche evidenziano la possibilità che si formino anche altri pericolosi composti che si diffonderanno nell’ambiente, come PCB e diossine, formaldeide e acroleina e infine ozono (tutte sostanze ignorate o sottovalutate delle aziende proponenti). L’ozono è un inquinante secondario che si forma in atmosfera a partire dagli ossidi di azoto, se le condizioni sono favorevoli, come quelle estive (smog fotochimico). La combustione di biomasse produce significative emissioni di ossidi d’azoto e quindi d’estate aumenterà la concentrazione di ozono, pericoloso per la salute.
Altri aspetti negativi
spreco delle già scarse riserve idriche nel sottosuolo; smaltimento incerto dei reflui di raffreddamento e degli scarti di lavorazione; aumento del traffico stradale con la presenza di numerosi nuovi tir “oleosi”; nanopolveri; fumo, odore di fritto e tanto rumore. Infine, un ultimo aspetto non da sottovalutare assolutamente è che acquistando la materia prima dai paesi sottosviluppati del sud est asiatico, andremmo a gravare ulteriormente la situazione di povertà e di fame degli abitanti di quelle aree, togliendo loro terra da coltivare per sfamarsi, in nome di un nostro fasullo beneficio che in realtà farebbe solo danni, creando inquinamento da noi e più povertà da quelle parti. In conclusione se questa centrale verrà costruita le istituzioni dovranno fare i conti con un grande fallimento economico, ecologico, ma soprattutto sociale che, coinvolgendo anche i lontani paesi del sud est asiatico produttori del famigerato olio di palma, assumerebbe dimensioni davvero inconcepibili.
Mentre Lecce boccia l’impianto a bio-masse che doveva sorgere a Villa Convento, mentre dappertutto i cittadini con a capo i loro amministratori, si battono per la difesa del loro territorio e per la chiusura delle discariche, a Cavallino la discarica viene ampliata e di conseguenza aumenta la puzza e l’inquinamento.
Da oltre 10 anni ci chiedono di avere pazienza, raccontandoci la favoletta che con la costruzione dei bio-tunnel tutto sarà risolto, intanto il paese è invaso dai cattivi odori e noi non sappiamo se e che tipo di veleni respiriamo.
I medici ci dicono che le malattie, soprattutto alle vie respiratorie, aumentano di anno in anno, ma il nostro sindaco non si preoccupa di chiedere all’ARPA di fare un monitoraggio per verificare la qualità dell’aria, così come avviene in altri territori a rischio.
Questo per il passato.
Oggi qualcuno ha pensato bene che i cittadini di questo Comune sono abituati a farsi prendere in giro, e così come a suo tempo i nostri amministratori ci imposero la Discarica che nessuno voleva, oggi ci vogliono imporre un impianto a bio-masse che dovrebbe bruciare olii vegetali rilasciando nell’aria quello che si può facilmente immaginare.
Un eco-mostro che Lecce non ha voluto e che “il paese dei fessi” invece dovrebbe ospitare.
UN IMPIANTO CHE PRODUCE ENERGIA PER GLI ALTRI E INQUINAMENTO PER NOI.
Se qualche amministratore della maggioranza o della minoranza ha a cuore, se non la propria salute, almeno quella dei loro bambini si metta una mano sulla coscienza e prima di votare cerchi almeno di capire che cosa sta votando.
Al Signor Sindaco, rivolgiamo un appello affinchè a questo paese non si provochino altre ferite e si cominci a disinfettare le vecchie.
A tutti i cittadini, di qualsiasi orientamento politico un invito a partecipare alla costituzione di un Comitato di Controllo per la Difesa della Salute Pubblica.
Category: Costume e società