IL FENOMENO / DILAGANO SUL WEB I RICATTI ‘A LUCI ROSSE’. UN PENSIONATO DI GALATINA VITTIMA DELL’ ESTORSIONE PAGA OTTOMILA EURO IN POCHE SETTIMANE CON VAGLIA POSTALI. DUE ARRESTATI A MELFI

| 14 Ottobre 2016 | 0 Comments

(g.m.)______Il fenomeno è andato sempre più crescendo negli ultimi mesi. Il meccanismo più o meno si ripete con regolarità: falsi profili su ‘Facebook’ di procaci ragazze, che, subito, o dopo un po’ di convenevoli, propongono al malcapitato di ‘fare sesso’ su Skype. Oppure, quelle più sofisticate, relazioni sentimentali, dai molteplici risvolti. Chi ha accettato, chi non ha capito, chi ha dato pure il proprio numero di telefono, chi si è abbandonato, magari in un momento di solitudine, o di debolezza, è andato incontro ad un vero e proprio calvario. Perché si è ritrovato filmato a sua insaputa, e, subito dopo aver finito, di fronte ad un video registrato, con immagini di repertorio, in luogo della sedicente ragazza del profilo, si è sentito chiedere dei soldi, per non vedere finire su internet, e presso i suoi amici e conoscenti, il video – questo, vero – delle sue performance.

In tanti, hanno pagato, senza fiatare, in preda alla vergogna, o al rimorso. Qualcuno, ha denunciato, ma senza costrutto.

Oggi, una novità, per l’ ultimo caso, in ordine di tempo, che, fra gli altri, vede protagonista suo malgrado un pensionato di Galatina, che ha sborsato in poche settimane ottomila euro, per non farsi ‘sputtanare’ dai truffatori.

Dopo tre mesi di indagini, due arresti a Melfi, per ricatti a vario titolo a sfondo sessuale, commessi sul web, con la variante – aggravante della presunta pedofilia. Secondo la polizia postale, i due hanno estorto denaro, dopo averli ‘agganciati’ su alcune chat, ad almeno quattro ricattati, e ci hanno provato in almeno altri quaranta casi. Si tratta di Piero Iacullo, 54 anni, e di Antonio Bevilacqua, 45, quest’ultimo finito in carcere, mentre al primo il magistrato ha concesso i domiciliari. Dicevano di essere o un prete, o un carabiniere, e dalle vittime si facevano mandare soldi per non rivelare le loro presunte inclinazioni pedopornografiche.

 

 

 

 

 

 

alcuni vaglia postali per un totale di circa 8mila euro. Lo stesso Iacullo è stato arrestato dalla polizia in flagranza di reato subito dopo aver ritirato parte del denaro (alcune migliaia di euro) inviatogli da un insegnante di Avellino in pensione. La polizia ha inoltre recuperato circa 3mila 500 euro che saranno restituite alle vittime dell’estorsione. Le accuse nei confronti dei due uomini sono di estorsione (andata a segno in quattro casi) e di diversi tentativi

Category: Costume e società, Cronaca

About the Author ()

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Connect with Facebook

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.