WHATSAPP A SCUOLA, IL PROBLEMA NON SONO I RAGAZZI, IL VERO PROBLEMA SONO I GENITORI (NELLE LORO CHAT DI CLASSE DA CASA): “In tanti scrivono senza riflettere”

| 12 Ottobre 2016 | 0 Comments

di Stefania Isola * (avvocato – per leccecronaca.it)______

I dirigenti scolastici di tutta Italia mettono un freno alle chat su WhatsApp.

Questo è la conseguenza di come uno strumento teoricamente utile venga spesso usato malissimo.

Lo spazio virtuale creato per mettere in comunicazione i genitori, diventa un’arena in cui si lanciano accuse, insulti e si litiga l’un con l’altro.

Si arriva, come pubblicato su “La Repubblica”, a cercare l’untore di una epidemia di pidocchi o, come accaduto a Bologna e Bari, a lamentarsi di come vengono aiutati dai docenti gli alunni disabili.

Se poi sono gli insegnanti a fare da moderatori, la polemica è assicurata.

Con queste premesse, i presidi sono determinati a stabilire le linee guida per evitare che la normale inter-comunicazione possa trasformarsi in una battaglia senza regole.

Sono diventati un detonatore di problemi che aumentano i conflitti nelle scuole – avvertono i dirigenti scolastici – Troppo spesso mamme e papà li usano in maniera offensiva e smodata”.

Laura Barbirato, preside del comprensivo Maffucci di Milano, ha convocato un’assemblea per regolametare l’uso di questi strumenti social: “In chat questioni nate dal nulla possono trasformarsi in problemi enormi. Sono una cassa di risonanza micidiale e pericolosa: in tanti scrivono con leggerezza, senza riflettere sulle conseguenze”.

Mario Uboldi, preside dell’istituto Giovanni Pascoli a Milano, è stato costretto a vietare agli insegnanti di prendere parte nelle chat: “La comunicazione corretta fra insegnanti e genitori avviene tramite diario e lo scambio di mail e telefono cellulare può essere accettato solo fra insegnanti e rappresentanti di classe, per informazioni urgenti”.

Se il cattivo uso degli strumenti di comunicazione fosse solo una moda pericolosa diffusa tra gli studenti, come detto in una lettera aperta dei presidi di Parma datata 2015, questo sarebbe già un grave problema; ma quando sono i genitori ad esserne contagiati, c’è di che preoccuparsi.

Category: Costume e società, Cronaca, Cultura

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