PINO APRILE PRESENTA A TARANTO “CARNEFICI” , L’ALTRA FACCIA, MISCONOSCIUTA E NEGATA, DELLA STORIA DEL MEZZOGIORNO. A leccecronaca.it NE PARLANO IN ANTEPRIMA CROCIFISSO ALOISI E IOANNIS DAVILIS
E’ prevista infatti la presentazione del libro del giornalista e scrittore Pino Aprile “Carnefici” (edizione PIEMME).
L’autore sarà introdotto dal professor Nicolò Carnimeo, docente dell’Università di Bari.
Pino Aprile in questo libro svela il vero volto di molti dei presunti eroi della storia Patria, ed evidenzia le ripercussioni di questa tragedia negata e cancellata.
Un genocidio, così viene definito quello attuato nei confronti dei popoli del sud a discapito di una fantomatica unità nazionale, che forse tutt’ora esiste solo sulla carta.
Un autore fortemente meridionalista, Pino Aprile, che il grande pubblico ha avuto modo di conoscere tramite il suo successo sul sud e per il sud “Terroni”.
Abbiamo ascoltato uno dei suoi più cari amici, l’attivista ambientalista Crocifisso Aloisi che ci ha descritto questo autore come “molto scrupoloso, coraggioso e molto competente sulla materia trattata“. Competente infatti, proprio perchè questi libri non derivano solo dalla sua indignazione o la sua voglia di denunciare il mai detto, ma hanno alla base una ricerca minuziosa, svolta per mesi o anni all’interno degli archivi storici più importanti.
Ci ha confidato Aloisi infatti, come nasce l’idea di “Carnefici” : << Pino mi ha chiamato qualche tempo fa, mi ha detto che era riuscito a trovare dei testi inediti in alcune università americane grazie a dei suoi contatti e aveva perciò deciso di fare questo libro, era materiale scottante non poteva tacere>>.
Svelare delle realtà scomode porta sempre dei detrattori, quindi abbiamo chiesto ad Aloisi che rapporto avesse l’autore con le contestazioni. Ci ha risposto così: <<Ogni volta che lo chiamo lui mi dice che ogni giorno c’è chi lo critica o lo contraddice, ma non da importanza a queste persone, lui fa il suo lavoro. E questo lavoro comporta anche dei dissensi.>>
A coordinare il dibattito invece il Presidente dell’associazione ellenica di Brindisi Lecce e Taranto Ioannis Davilis che ci spiega come mai ha voluto fortemente quest’incontro, su un tema troppe volte taciuto: << Il cantautore greco Dionisis Savvopoulos, a me particolarmente caro, in una canzone degli anni Settanta diceva “viene il momento che devi decidere con quali devi andare e quali devi lasciare”. Arriva sempre questo momento. Finora la storia è stata raccontata dai vincitori. Pino Aprile non racconta la sua versione ma spiega semplicemente come sono andate le cose. Documentando. Dopo anni di ricerche negli archivi di stato. Racconta semplicemente la verità. E la verità va difesa e diffusa.>>
Una verità fatta di vittime e di carnefici venerati come eroi che si sono succeduti nella storia dunque, ma chi sono allora i carnefici dei giorni nostri abbiamo domandato al Presidente Davilis, il quale ha le idee ben chiare: << Ai giorni nostri i carnefici non vengono presentati come semplici eroi ma come salvatori della democrazia, come moralizzatori planetari. Basta affacciarsi alla finestra e guardare cosa succede nel nostro mediterraneo. I genocidi sono sotto i nostri occhi ma siamo molto distratti per renderci conto e capire che in giro non ci sono guerre di religione o di ideologie, come falsamente ci raccontano, ma solo guerre di interessi economici. Di enormi interessi economici. >>
Sulla possibilità del Mezzogiorno di riuscire a emanciparsi da un settentrione che lo vuole schiavo, appare chiaro il da farsi : << Il sud ha sempre avuto e mantenuto la sua identità culturale, quella non hanno potuto sottrarcela in nessun modo. Proprio questa forte identità culturale è l’arma vincente della gente del sud. Il settentrione poi dobbiamo renderci conto e convincerci che non è una entità astratta geografica ma viene identificata con la politica nazionale degli ultimi centocinquanta anni.
Dobbiamo abbattere questa politica che penalizzando il sud fa male, senza rendersi conto all’Italia intera, anche se >> – continua Davilis – << nessun paese del sud deve sentirsi al sicuro. Siamo tutti nello stesso barcone in cerca di democrazia partecipata, giustizia e dignitosa prosperità. Prima o poi arriveremo: noi siamo la linfa d’Europa, senza di noi del sud loro rimangono una semplice, triste società per azioni. >>
Una definizione che dovrebbe essere lo slogan perenne della nostra terra: siamo la linfa d’Europa dice Davilis, non ci sono carnefici che tengano aggiungiamo noi.
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