CAFE’ BAROCCO / QUEL SOGNO IMPOSSIBILE DI SFIORARE L’INFINITO: “ACROPOLE FLAG MAN”, L’INNOVATIVA DISCIPLINA DI ALEX MUSAICO CONQUISTA L’ITALIA
di Annibale Gagliani______
L’aspetto stuzzicante e follemente doveroso della vita è superare in surplus i propri limiti. Che siano fisici, psichici o immaginifici, indiscutibilmente ogni uomo deve misurarsi con le sotterranee paure o con il semplice pensiero dell’impossibile.
Come diceva un fuoriclasse tutto soul and blues chiamato James Brown “nella vita non è importante essere grandi o piccoli, la cosa che conta davvero è essere unici”, e riuscirci risulta realmente complicato se in primis non si indaga nel sottosuolo della propria anima.
Alex Musaico quasi quindici anni fa non si accontentò di essere diventato un ottimo atleta di ginnastica artistica con il patentino per insegnare aerobica, spinning, acqua gym, kick boxing e nuoto, sognava qualcosa in più. Il suo obiettivo pazzamente naturale era di fondere discipline artistiche come la ginnastica e la danza alle arti marziali, creandone una nuova dall’impatto fortissimo: “Acropole Flag Man”, una bandiera umana che sventola con maestria.
La prova di forza e sinuosità che la performance richiede, nasce da un connubio tra l’elasticità muscolare e fantasia delle figure: questa specialità sportiva riconosciuta dalla FIDP,S e dall’ACES/CONI ha come proscenio una pertica. Il corpo del danzatore viene retto dal sinergismo di tutti i distretti muscolari che operano con notevole isometria, favorendo la trazione e la spinta.
Il risultato sono delle eleganti evoluzioni nel vuoto da far stropicciare gli occhi: una sinfonia corporea capace di accendere stupore e patos in chi la osserva. Si parte da un sacrificio lungo e regolare che comporta rinunce e altresì una dose importante di creatività nel proseguio. Alex ha mischiato molteplici discipline sportive nell’intento di ideare complessi movimenti acrobatici, eseguiti con precisione metronomica in una danza che batte al “ritmo del cuore”.
Qui l’estetica del gesto è tutto: si rappresenta un dipinto in movimento, espresso con quel trasporto passionale che trasforma l’esibizione quasi in teatro contemporaneo. La bellezza si raggiunge attraverso l’accortezza esecutiva e la compostezza maniacale di tutti gli atteggiamenti.
Lo stile deve essere frutto della soggettività racchiusa nei brividi dell’esecutore. Il ritmo non può prescindere da un training professionalmente impeccabile. L’armonia può manifestarsi solo attraverso un’abilità che è in perfetta sintonia con le emozioni che gravitano tra pertica e pubblico.
Questo sport rivoluzionario è una metafora ancestrale della vita: durissimo lavoro, sofferenza costante; primi risultati, si cade, ci si rialza, e in tal caso ancora più forti; piano piano si impara a volare nell’aire, aggrappati a quel sostegno verticale che tiene issato l’atleta alla realtà, ma che non gli vieta di accarezzare per pochi poderosi minuti l’infinito tra spazio e brutalità. L’osservatore più acuto si sentirà rappresentato fedelmente nell’esibizione, rivedrà il suo percorso terreno e non potrà che desiderare di fendere il vuoto per sentirsi un pò più libero, e meno insignificante.
Alex Musaico, milanese di Puglia, come padre dell’Acropole Flag Man ha raggiunto risultati onorevoli. Dopo aver costruito con il proprio intelletto una palestra multidisciplinare a Trani nel 2008, ha sollevato il magico velo sul suo innovativo sport a Italia’s got talent 2010, lasciando di stucco la celeberrima giuria. Questa eccellente bandiera umana ha lanciato successivamente diversi talenti purissimi del settore, come Stefano Scarpa (vincitore di Italia’s got talent 2012), Edmond Gyuska (vincitore di Albania talent 2014) e Domenico Vaccaro (finalista di Belgio got talent 2015).
In soldoni vi parlo di un maestro dello sport artistico italiano, che ha esibito i suoi movimenti estetici nei più svariati e prestigiosi eventi italiani: “Milan sport
trophy 2012″ e l’evento per “il Progresso delle Scienze e ricerche contro il Cancro” di Umberto Veronesi, sono stati alcuni dei più palpitanti.
I corsi di formazione per accedere alla disciplina del futuro stanno arrivando in tutta Italia, ma per avere un primo approccio con l’uomo, nonché campione Alex, potete innanzitutto seguirlo sull’omonima pagina Facebook o sul canale You Tube, e poi magari andare a trovarlo alla sede sportiva Training a Trani, in via Avvocato Francesco De Bartolo, 5.
E mi vien voglia, per ben concludere questa brulicante descrizione, di riassumere tutto ciò che ho scritto nelle poetiche divagazioni di un ermetico (ma “Sereno”) sognatore, conosciuto nei continenti come Giuseppe Ungaretti:
Sereno
Dopo tanta
nebbia
a una
a una
si svelano
le stelle
Respiro
il fresco
che mi lascia
il colore del cielo
Mi riconosco
immagine
passeggera
Presa in un giro
Immortale.
Category: Costume e società, Cultura