ITALIA______
ASCOLI – Il Gip di Ascoli Piceno ha emesso un’ordinanza di custodia per Franco Giorgi, l’intermediario d’affari ascolano ‘trattenuto’ in Libia da un anno e mezzo. Con due cittadini libici, al momento irreperibili, l’uomo è accusato di traffico internazionale di armi e armamenti da guerra. I carabinieri del Ros, coordinati dalla procura di Ascoli hanno arrestato oggi ad Ancarano (Teramo) un cittadino egiziano, coinvolto nella stessa inchiesta. Franco Giorgi, 73 anni di Ascoli, si trova in Libia dal marzo 2015, pare perché impossibilitato a lasciare il paese. L’inchiesta è partita dalla sparizione di Giorgi, denunciata dai familiari un anno e mezzo fa. Secondo indiscrezioni, l’ascolano sarebbe stato trattenuto in Libia da una non meglio specificata organizzazione per aver avuto un anticipo in denaro su una fornitura di armi mai arrivata a destinazione. Le indagini, coordinate dalla magistratura ascolana sono state portate avanti dai carabinieri del Ros di Ancona in collaborazione con la polizia slovena e con quella di Londra col coinvolgimento di altri soggetti ritenuti partecipi del traffico d’armi.
ITALIA______
RIETI – Terminata la prima fase dell’emergenza del terremoto, ora le procure inizieranno ad indagare su decine di appalti per la messa in sicurezza degli edifici pubblici. Ipotesi false certificazioni antisismiche e lavori mai effettuati. Sono partiti i sequestri degli edifici crollati nell’ambito dell’inchiesta aperta dalla procura di Rieti dopo il sisma che ha devastato Amatrice e altri centri. Tra gli stabili a cui saranno posti i sigilli anche la scuola Capranica di Amatrice. La procura di Rieti, inoltre, potrebbe iniziare a sentire al più presto i tecnici comunali e amministratori, in primis i sindaci di Accumoli e di Amatrice. Dopo il terremoto dell’Aquila nel 2009 la provincia di Rieti ha ricevuto ottantaquattro milioni di euro per la ricostruzione e a questa somma si sono aggiunti trasferimenti dello Stato, progetti finanziati dalla Regione, aiuti della Chiesa. Eppure nella notte del 24 agosto le scosse telluriche hanno raso al suolo case, chiese ed edifici pubblici.
MONDO______
PARIGI – Il dibattito sul burkini è “fondamentale” per una Francia secolare, dove le esibizioni di simboli religiosi non sono benvenuti in luoghi pubblici: lo ha scritto sulla sua pagina Facebook il primo ministro francese Manuel Valls, che nei giorni scorsi aveva appoggiato il divieto imposto su questo indumento. Nonostante il verdetto del Consiglio di Stato abbia ribaltato la messa al bando del burkini, quindi, sembra che la questione continuerà ad occupare ancora per qualche tempo le pagine dei quotidiani. Condannare il burkini, ha proseguito Valls, “non mette in dubbio in alcun modo la questione della libertà individuale”, ma condanna “l’islamismo fatale e retrogrado”. Il burkini, ha poi osservato, “è l’affermazione dell’Islam politico nei luoghi pubblici”.
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