FRA TRADIZIONE E CONTAMINAZIONI, UN’ EDIZIONE DELLA NOTTE DELLA TARANTA FORTEMENTE CONDIZIONATA DAI TRAGICI AVVENIMENTI DEL TERREMOTO
(G.A.)______The show must go on, lo spettacolo deve andare avanti.
Comunque, al di là della scelta, discutibile, degli organizzatori, secondo i quali c’ erano duecentomila persone, a Melpignano, ieri sera, di non rinviare il concertone, dopo i tragici fatti del terremoto, è stata un’ edizione della ‘Notte della taranta’ fortemente condizionata dall’ accaduto.
Continuamente, dopo il minuto di silenzio in apertura, appelli alla solidarietà, a fare donazioni, nei salvadanai predisposti nel grande piazzale per “comprare un mattone e ricostruire la storia di quei paesi che non ci sono più“.
Tanta commozione, soprattutto per una delle ospiti, Tosca, originaria della zona colpita dal sisma.
Sul palco, oltre a lei, e, ovviamente, al maestro concertatore Carmen Consoli, Fiorella Mannoia, Buika, Lisa Fischer e Nada.
Hanno annunciato che, insieme a tutti gli altri artisti coinvolti, devolveranno ai terremotati i loro compensi per la serata, oltre all’ incasso del cd che sarà realizzato con la registrazione dei brani suonati.
“Noi facciamo questo lavoro, saliamo sul palco anche quando succedono tragedie del genere. Non è stato facile per nessuno, ma la musica è vita, e noi aiutiamo nel modo in cui sappiamo farlo“, ha detto la Mannoia.
“Questa musica ti dà una chiave di guarigione. Non è una festa, non lo è mai stata“, ha detto Antonio Castrignano, sottolineando il messaggio di strumento di liberazione dall’ oppressione, quale fu la “taranta” per le donne salentine.
Quattro ore di musica, in bilico fra tradizione e ricerca di contaminazioni, in questa edizione firmata Carmen Consoli, he, dopo aver passato tutto il tempo a dirigere l’ orchestra, ha chiuso la manifestazione con il brano ‘Lu rusciu te lu mare’, e con la buonanotte in griko, con le prime strofe della storica serenata ‘Kalinifta’.
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