SULL’ ILVA, BOIA CHI MOLLA, E’ IL GRIDO DI BATTAGLIA RIPETUTO A FAVORE DEL MOSTRO DA MATTEO RENZI QUESTA MATTINA A TARANTO. POI HA ANNUNCIATO DI NUOVO 80 EURO, PARDON, 85 MILIONI DI EURO DA PARTE DEL SUO GOVERNO. SOLDI CHE ERANO STATI GIA’ STANZIATI DA PRECEDENTI AMMINISTRAZIONI ISTITUZIONALI
(e.l.)______La mattinata di Matteo Renzi a Taranto è stata segnata da una netta, dura, ma a tratti anche commovente (nella foto, una manifestante che abbraccia un poliziotto) contestazione nei suoi confronti, di centinaia di cittadini, di varie associazini, ‘Genitori tarantini’ in prima fila.
Si erano radunati in piazza Garibaldi, con cartelli e striscioni come “via da Taranto” e “assassino” “anche i bambini di Taranto vogliono vivere”.
Quando hanno cercato di avvicinarsi al Marta, del quale il premier ha inaugurato il secondo piano di esposizioni, sono stati respinti dalla polizia.
Per quanto riguarda la visita, ecco, al netto delle esercitazioni affabulatorie, una sintesi delle dichiarazioni del presidente del consiglio:
“Non è una passerella. Il presidente del consiglio per la seconda volta in due anni è a Taranto e siam qui per fare il punto della situazione. Vogliamo guardare la città con gli occhi della concreta speranza e non con le frasi in libertà, gli impegni vani, i numeri in libertà.
E’ tutt’altro che una passerella, noi siamo qui per verificare i risultati concreti e cosa manca. Troppo spesso la politica a Taranto ha pagato con assegni a vuoto, con cambiali che non potevano essere riscosse. E’ finita la stagione degli assegni a vuoto. Ciascuno deve fare il suo pezzo di strada, ma il nostro impegno è di collaborare e di lavorare insieme.
L’attenzione sull’Ilva deve esser molto chiara. Noi abbiamo a cuore la salute dei cittadini, la politica per anni non ha fatto il suo lavoro e noi stiamo facendo gli straordinari per recuperare, ma ci vuole uno sforzo collettivo. Io mi prendo gli insulti, non ho paura, ma mi sta a cuore che Taranto tenga insieme il sacrosanto diritto alla salute con il sacrosanto diritto al lavoro.
Io non mollo Taranto e l’Ilva, lo devo a chi oggi non c’è più”
Matteo Renzi ha poi firmato il così detto ‘Contratto per lo sviluppo di Taranto’, un pacchetto di investimenti da 85 milioni di euro per la città dell’Ilva.
“Sono soldi già annunciati, non c’è una lira in più“, ha commentato il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, convocato in extremis, elegantemente con un tweet: “Non so se è chiaro, sono tutti soldi che erano stati già stanziati dall’amministrazione precedente regionale e solo in piccola parte dai governi passati. Qui, oggi, abbiamo fatto solo un riepilogo, una ri-firma. La ri-firma è un istituto giuridico che ho appreso essere nell’ordinamento italiano“.
Per il sempre annunciato così detto “patto per la Puglia”, se ne riparlerà invece a settembre, alla Fiera del Levante. Forse.