CAFÈ BAROCCO DI leccecronaca.it / UN SIMPOSIO TRA CINÉMA BLEU E CINEMA TRICOLORE SULLA PIETRA LECCESE DI ACAYA – video – foto – commenti
di Annibale Gagliani______
“Il cinema è il modo più diretto per entrare in competizione con Dio.”
Federico Fellini
“È un’arte il cinema? Che importanza ha? è la mia risposta. Che si faccia del cinema o del giardinaggio, è la stessa cosa. Tutte e due sono arti come lo è una poesia di Verlaine o un quadro di Delacroix. Se i film o il giardinaggio sono ben fatti vuol dire che si sta praticando l’arte del giardinaggio o l’arte del cinema: e chi lo fa è un artista… L’arte non è un mestiere, è la maniera in cui si esercita un mestiere”.
Jean Renoir
Due fuoriclasse della quinta arte, apparentemente diversi nel loro modo di trasmettere una narrazione, ma effettivamente simili nel concepire emozioni che bruciano su una pellicola.
Fellini e Renoir, due manifesti programmatici per il cinema sognante e amaro del Dopoguerra, in grado di portare sempre più alto la bandiera del proprio Paese.
Alla prima edizione del Festival del Cinema Francese di Acaya ci si è interrogati più volte sul “parquoi” due industrie cinematografiche così vicine (come sentimenti e cultura) non intraprendano più virtuose collaborazioni dal respiro neorealista o da Nouvelle Vague.
Anni sessanta, settanta e ottanta il rapporto tra il Cinéma transalpino e i vertici di Cinecittà era professionalmente intenso: De Sica e René Clair per esempio chiacchieravano amabilmente ampliando gli orizzonti di un grande schermo estremamente influente;
Marcello Mastroianni e Catherine Deneuve hanno messo al mondo Chiara Mastroianni, prodotto cinematografico ibrido, star di prima grandezza nella Francia degli anni novanta. L’attrice bleu è stata la prima protagonista delle Master Class di Acaya, raccontandoci quanto siano stati fondamentali per la sua formazione capolavori come “Il sorpasso” e “Otto e mezzo”, e quanto possa essere vincente la scelta di ricreare un ponte artistico tra Roma e Parigi. Il secondo ospite, Thomas Bidegain, camaleontico regista che ha fatto sussultare Cannes, è intrigato dal Salento e da altre location grezzamente vive di un’Italia che parla d’amore, ma prima di aprire un cantiere per un progetto filmico da noi, ha bisogno di vivere con più frequenza questo agro territorio.
È lui lo sta facendo e continuerà a farlo tra sapori e visioni suggestive, regalando buone speranze per un nuovo lavoro sulle sponde del Barocco.
La terza ospite di queste Master Class, magistralmente guidate dal Professore di Cinema e Fotografia dell’Università del Salento Luca Bandirali, è la regista “indomabile” Marion Vernoux.
I suoi film sono figli di un Cinéma di fine anni settanta che incominciava a scandalizzare attraverso il sentimento, e impongono artiste femminili dalla personalità carismatica, in grado di riempire da sole il grande schermo.
Una sua donna trascinante potrebbe domare con un semplice sguardo l’azzurro più scuro del Salento, perforando come tramontana autunnale l’animo di un giovanotto italiano relegato sullo sfondo di una trama decisamente psicoanalitica.
Francia e Italia, unite le vostre idee, aguzzate l’immaginazione!
Tra un bicchiere di Primitivo e di Chardonnai può prendere forma il capolavoro d’autore del 2017, capace di incantare la critica del mondo intero. Il Salento può diventare la Yalta del cinema Mediterraneo, sancendo una pace proficua e geniale tra due universi poetici.
Fellini e Renoir vegliano su di voi da un punto indefinito dell’oltre spazio, non deludeteli…
Il Barocco vi aspetterà con ansia buona, nel pieno di un’alba bleu distesa suu un prato veracemente tricolore.
Vive le Cinéma! W il Cinema!
Category: Costume e società, Cultura