IL CALVARIO DI BERARDI E DEI PRIGIONIERI DEL SILENZIO
di Carlo Infante______
Ieri pomeriggio, a Lecce (presso l’Hotel “Le Club”), si è tenuto il convegno intitolato “Detenzione all’estero un problema sociale”.
Indetto dall’associazione culturale “Donne del Sud” (presieduta da Tiziana Lezzi), ha visto la relazione di Katia Anedda, fondatrice e presidente della onlus “Prigionieri del Silenzio” (sarebbero questi i circa 3.300 italiani detenuti all’estero, spesso in condizioni disumane).
Andrea Spinelli Barrile e Roberto Berardi hanno presentato il libro “Esperanza – La vera storia di un uomo contro la dittatura africana”. Quest’ultimo, 51enne imprenditore edile di Latina, è stato detenuto e torturato, per due anni e mezzo, in una angusta cella di isolamento in Guinea Equatoriale e, anche ieri, si è lamentato soprattutto del fallimento della diplomazia italiana.
Proprio in virtù di queste gravi carenze istituzionali, nel 2008, fu fondata “Prigionieri del Silenzio” che, in autunno, darà alle stampe un volume narrante le vicende di tredici prigionieri, fra cui il leccese Simone Renda (al dibattito è intervenuta la madre, Cecilia Greco), nel 2007 arrestato e torturato durante una vacanza messicana, infine deceduto, aveva solo 34 anni.
Il 30, presso la Corte d’Assise di Lecce, si terrà un’udienza del processo ad i suoi presunti aguzzini. Al lungo ed interessante dibattito è altresì intervenuta Carmen Tessitore, ex vicesindaco di Lecce ed ex assessore alle Politiche Sociali.