PROVINCIALI PAESANI POPPETI / CATENA FIORELLO E IL SUO AMORE A DUE PASSI. DA LECCE
(g.p.)______ «Oddio, sto per svenire, Orlando, sono così agitata.» «Perché mai? Abbiamo fatto solo due passi» «Dici? Due passi e qualcos’altro» «L’ amore conta solo due passi, Marilena. Perché si è in due ad amare, e nel nostro caso sono il mio passo e il tuo che si ripetono e si ripeteranno, se lo vorrai, sempre allo stesso modo, uno di fianco all’altro».
Sì, ma – oddio, sto per svenire, e poi, si è in due ad amare, a volte anche in tre – non tre metri sopra il cielo: tre metri sottoterra, caso mai, dove dovrebbe andare letterariamente a nascondersi.
Invece…
Certo che qui a Lecce, quanto a cultura, a elaborazione culturale, a capacità di critica, di proposizione, di lucidità lungimirante, siamo messi proprio male. I talenti nostri, figli di questa terra, non li sappiamo capire, li lasciamo emigrare, e quando tornano, se tornano, sia pur un breve periodo, in un occasione, non li sappiamo riconoscere.
Poi, per gli altri, per tutti gli altri, per gli amici degli amici, per i parenti e conoscenti soliti noti, purché siano, o diventino, vicini e sodali a qualcuno e/o a qualcosa, ehhh…E vai con le serate, con le manifestazioni, con i riconoscimenti, con i premi barocchi, tarocchi e brocchi!
Provinciali, paesani, ecco che siamo: poppeti del villaggio globale.
Da qualche anno, l’ industria culturale italiana, con perfetto aggiramento del familismo amorale, ha adottato e fatta diventare scrittrice una ambiziosa ragazza, Catena Fiorello, che ha quale unica qualità letteraria l’ essere sorella di Beppe, quindi assicura visibilità, quindi fa vendere, e tanto è bastato a promuoverla, appagandole lo smisurato ego altrimenti sofferente, visto il suo evidente complesso di inferiorità col famoso fratello showman e pure con l’ altro attore, e visti altri sia pur meno evidenti conflitti psicologici.
A parte questo, nessuno che l’ abbia mai presa sul serio. Una noia mortale, uno stile indisponente, una stanca riproposizione di motivi logori, triti e ritriti. Nessuno? Beh, aspetta. Quasi… Ci hanno pensato i Leccesi, quelli di cui si è detto. Già, perché ai suoi precedenti meriti letterari, Catena Fiorello ha aggiunto quello di essersi fidanzata con un Leccese, e quindi di venire spesso a trovarlo, e, dalla natia Catania, di risiedere qui.
L’ ultimo romanzo, “L’ amore a due passi”, uscito il 4 maggio, per i tipi di Giunti, è poi ambientato nel Salento.
E c’è pure la mamma…
W la mamma! viva il Salento! Però adesso basta, per favore, cari poppeti culturali: tiriamo la catena, ché non se ne può più. E arridateci “Tre metri sopra i cielo”! Arridateci Federico Moccia! Almeno, caro Lei, quando c’ era Lui, non ci si annoiava, e non c’ era bisogno di considerarlo oriundo leccese.
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Per i tanti nostri lettori non salentini che ci hanno chiesto ragguagli in merito…Nel loro volgare dialettale – infatti: post oppidum – gli abitanti di Lecce città chiamano comunemente POPPETI gli abitanti dei paesi della provincia, in senso canzonatorio e dispregiativo.
Articolo incomprensibile, grammaticamente scorretto e di una bassezza infinita. Nessun contenuto reale , se non un’accozzaglia di insulti ingiustificati! Anzi si forse la giustificazione è una profonda insoddisfazione personale. Non so come si possa fare a pubblicare articoli così mediocri e offensivi verso una persona e verso la.la stessa popolazione Leccese
L’articolo per quanto mi riguarda è comprensibilissimo, poi si può non condividerlo, ma non credo che possiamo ignorare che coloro che si interessano di “cultura” a Lecce siano dei provincialotti, sempre pronti ad applaudire ciò che gli viene presentato dall’industria culturale, mentre è incapace di vedere e valorizzare le risorse che ha dentro casa.
Della signora Catena Fiorello, scrittrice, qui, come in altri contesti se ne parla, non certo per le sue doti letterarie, ma perché è sorella di un personaggio geniale che è Fiorello e di un bravo attore che è Beppe.
Certo la verità spesso fa male, ma è pur sempre la verità.
Se non avesse citato Moccia sarebbe stato più credibile…
Ma in un paese in cui Moccia fa lo scrittore e sceneggiatore, Volo il poeta filosofo…c’è chi pensa di essere un giornalista!