LA PISCINA COMUNALE DI TREPUZZI ANCORA CHIUSA E IN ROVINA: DAL LUSTRO ALLA VERGOGNA
(Rdl)______La piscina della vergogna, così com’è stata ribattezzata la Swimming Pool del comune di Trepuzzi, è parte di un progetto della Provincia di Lecce che prende il via alla fine degli anni Novanta e prevede la costruzione di cinque piscine gemelle.
Quella di Trepuzzi, del valore di 1 milione 808 mila euro, viene edificata quando ad amministrare il paese è Giuseppe Taurino, ora nuovamente candidato sindaco per le comunali del paese. Oltre ad essere sindaco, Giuseppe Taurino, negli stessi anni era anche vicepresidente della Provincia di Lecce, carica che ha ricoperto sino al 2001.
Il nome Swimming Pool, scelto per la piscina di Trepuzzi, riflette il nome del consorzio che la gestisce dalla sua nascita: dal curriculum ufficiale di Giuseppe Maria Taurino, inserito nel 2011 sul portale Arif, si legge che dal 2003 alla data del curriculum il presidente del Consorzio Swimming Pool è proprio lui.
Per comprendere brevemente ciò che è successo dal lontano 2000 ad oggi basta ricordare che la provincia costruisce la piscina su un terreno comunale messo a disposizione dall’amministrazione in modo gratuito. Il comune sarebbe diventato proprietario della piscina solo dopo aver estinto il mutuo (ricordiamo che piscina è costata 1 milione ed 808 mila euro): ciò significa che i cittadini, inconsapevolmente, pagano ancor oggi le rate di un mutuo acceso nel 2000 per un servizio di loro proprietà di cui non usufruiscono dal 2012, e che estingueranno solo nel 2017.
Storie di ordinaria folle amministrazione, di un mutuo comunale, di dipendenti mai pagati, di fornitori che son divenuti debitori, storie di una struttura PUBBLICA E COMUNALE, che si concludono con la chiusura, l’abbandono e la distruzione di una piscina, la quale anziché essere il fiore all’occhiello della comunità è divenuta emblema della vergogna, di ciò che la mala gestione comunale e consortile può produrre.
Il 29 gennaio 2014 il Tribunale fallimentare di Lecce emette sentenza di fallimento di Swimming Pool Italia. Il 5 ottobre 2014 tre cittadini, Massimo Scarpa, Sarita Versienti e Sandro Boccia avviano quindi una petizione pubblica, alla quale partecipato altri 500 cittadini, attraverso la quale si chiedeva al sindaco di rendere pubblico il bilancio in merito alla piscina e di pronunciarsi sulle sue sorti.
Il sindaco, Oronzo Valzano in quell’occasione risponde “Per quanto riguarda i costi sostenuti dal comune di Trepuzzi essi consistono essenzialmente nella rata del mutuo che ci compete”. Ma esattamente questa rata a quanto ammonta? Niente, non è dato sapere. E questo è un fatto assolutamente curioso: è curioso che dei cittadini non possano conoscere le spese del proprio comune e in che modo venga gestito il denaro riscosso con le tasse. Pardon, dimenticavamo che è proprio così che si comporta la buona vecchia politica.
La piscina ora è in rovina, e come dichiarò il sindaco durante un intervista telefonica ai microfoni di CorriereSalentino rilasciata a novembre 2015 “I danni ammontano a circa 500.000€”, in altre parole oltre alla rata del mutuo i cittadini di Trepuzzi si ritrovano con una struttura inutilizzata ed anzi danneggiata per una somma enorme.
Per comprendere meglio qual è la situazione reale in cui versa la piscina comunale di Trepuzzi la senatrice della Repubblica Italiana Daniela Donno ha inviato in data 19 maggio 2016 al sindaco Oronzo Valzano una richiesta per accedervi.
Sebbene in data 20 maggio 2016 alle ore 12:55, come conferma la ricevuta del messaggio elettronico, il sindaco Oronzo Valzano abbia ricevuto e letto la missiva inviata dal candidato portavoce sindaco Massimo Scarpa e dalla portavoce al Senato Daniela Donno, non ha inviato alcuna risposta. Non l’ha ritenuto opportuno? Beh, di certo è stato poco rispettoso!
Gravi mancanze dell’amministrazione a parte, la portavoce al Senato Daniela Donno ha previsto un’interrogazione parlamentare monotematica proprio sulla questione piscina comunale di Trepuzzi per avviare “una serie di verifiche riguardanti la gestione della struttura in questione sotto il profilo organizzativo ed economico nonché le procedure di affidamento, di gestione e i singoli atti posti in essere da qualsivoglia ente, società, gestore, consorzio, costruttore coinvolti”.
Come dire, dove non arriva la giustizia speriamo arrivi lo Stato.
Una domanda però vorremmo farla a tutti i lettori: non è curioso che allo scadere del mutuo acceso per pagare la piscina della vergogna, i cittadini di Trepuzzi si ritrovino a votare come possibile candidato sindaco uno dei protagonisti della sua creazione? Speriamo che per riparlarla si acceda a finanziamenti, si provveda ad assunzioni, si agisca per ripristinare la struttura: questa volta però avendo addosso l’occhio vigile del parlamento, o di un ente preposto, capace di soppesare equamente partecipazioni e società, giusto per esser certi che non si faccia in piscina un altro buco nell’acqua.