I DATI IN PUGLIA ALLARMANTI, PIU’ DEL DOPPIO DELLA MEDIA NAZIONALE/ Gli obesi soggetti a rischio. E preoccupano i bambini
Questa mattina il ministro Renato Balduzzi ha presentato la relazione annuale sullo stato sanitario dell’Italia. Per quanto riguarda la Puglia, allarmanti i dati per le malattie tumorali. Ma pure balza agli occhi il pericolo costituito dall’obesità: poi in particolare in Puglia gli obesi sono il doppio della già elevata media nazionale.
Ce ne stiamo occupando, in termini di filosofia alimentare, con la nostra inchiesta 7 CHILI IN SETTE GIORNI, che sta per entrare nel vivo di quanto scoperto.
Ma riportiamo ora qui di seguito il passo del documento riguardante appunto l’obesità.
“Negli ultimi decenni il modo di vivere degli italiani è cambiato e questa trasformazione ha portato a rapide modificazioni che ci allontanano sempre di più da sani stili di vita. Le “nuove” abitudini ci stanno accompagnando verso una transizione alimentare non più in linea con la nostra cultura. A ciò si deve aggiungere una crescente diffusione di soggetti inattivi. La più evidente conseguenza del cambiamento degli stili di vita è costituita dalla diffusione tra la popolazione di obesità, disordini metabolici, malattie croniche o degenerative, che si vanno estendendo, con una stima sulla spesa sociosanitaria in costante aumento. La prevenzione è il modo più efficace per mantenersi in buona salute ed evitare lo sviluppo di quelle malattie croniche (malattie cardiovascolari, respiratorie, tumori, diabete) responsabili, secondo i più recenti dati dell’OMS, della maggior parte delle morti, delle sofferenze e dei costi sanitari nel mondo. Tali malattie hanno in comune fattori di rischio legati a comportamenti individuali, anche se condizionati dal contesto economico, sociale e ambientale in cui si vive e si lavora, quali fumo, abuso di alcool, scorretta alimentazione, sovrappeso e/o obesità, inattività fisica.
Prevenire le malattie croniche è però possibile attraverso politiche e interventi di provata efficacia sui fattori di rischio, per modificare i comportamenti individuali dannosi per la salute. La promozione della salute deve coinvolgere
tutta la popolazione a partire dalle famiglie, affinché sin dall’infanzia si assumano stili di vita sani che favoriscano benessere.
La prevenzione può migliorare la qualità di vita, ridurre i costi e anche accrescere la partecipazione e la produttività del mondo del lavoro in Italia.
Per quanto riguarda l’obesità, i dati più allarmanti sono sicuramente quelli che riguardano l’età infantile.
Un quadro aggiornato del fenomeno sovrappeso/obesità tra i bambini italiani si è ottenuto grazie al progetto: “OKkio alla Salute” 2010 che il Ministero/CCM ha affidato all’ISS CNESPS. La raccolta dati ha evidenziato una prevalenza di sovrappeso e obesità molto elevata: a livello nazionale l’11,1% è obeso e il 22,9% è in sovrappeso, cioè più di 1 bambino su 3 ha un peso superiore a quello che dovrebbe avere per la sua età”.
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