INIZIATE LE RIPRESE DEL NUOVO FILM, SEMPRE AMBIENTATO NEL SALENTO, ‘SUA TERRA D’ ORIGINE, DA CUI TRAE FORZA IL SUO LAVORO’. COSI’ HANNO RIPETUTO TUTTI IN UN CORO DI ENCOMI. A leccecronaca.it E’ ARRIVATA UNA VOCE STONATA
di Luca Fiocca * (architetto – per leccecronaca.it)______
Desidero ringraziare Edoardo Winspeare per tutto l’impegno e la dedizione profusa nel descrivere il territorio salentino, ma, a mio modesto avviso, non è questa la strada giusta per farlo.
Il neorealismo winspeariano fornisce una visione distorta, retrograda e spersonalizzante del Salento, che non ci appartiene.
Il Salento ha voglia di riscatto, di gridare al mondo intero che esiste, che non è più costituito da una moltitudine di uomini, da un’immensa moltitudine di uomini che resta inosservata sulla terra, sulla propria terra!
Il Salento oggi come ieri esporta le proprie eccellenze nel mondo. Non siamo più ai tempi del vino o dell’olio da taglio. Oggi le nostre aziende vendono il proprio nettare nei mercati americani. Oggi i nostri artisti sono apprezzati in ogni dove. Se un tempo venivano osannati al grido di Tito Schipa, e ieri prendevano il nome di Carmelo Bene, oggi si chiamano Fabio Novembre.
Basta con questo Salento da tarallucci e vino, basta con fantomatici nomi di paesi disperati, è ora di finirla con personaggi depressi e malinconici. Il Salento è ben altro! Il Salento è quella meravigliosa terra che i viaggiatori di un tempo definirono la splendida, il Salento vibra di eccellenti presenze, in una parola sola il Salento è VITA!!!
Il Salento con il quale mi identifico non è quello descritto nei film nostrani, no giammai.
Ha carattere, personalità, voglia di vivere. E’ un’alchimia rara, un movimento dell’anima, fatto di atmosfere magiche, di borghi tanto belli da togliere il fiato, di affusolati lembi sabbiosi, di tramonti rosso fuoco come son le nostre terre, di gente simpatica ed accattivante.
Il Salento è una scossa lieve di un cuore che pulsa, un lieve brivido di febbre, è un rotolar di ciottoli che il mar trastulla nel suo lento fluire e rifluire, un’eco metodica di onda che una caletta infrange…
Il Salento cinematografico va spettacolarizzato, non sminuito, va incentivato, non scoraggiato, va colorato, non frenato, va promosso e non inibito.
Guardiamo il cinema americano. Se pur giovane come paese rispetto al nostro, la cinematografia americana ha la capacità di rendere tutto uno show, uno spettacolo a cielo aperto. E se pur con poca storia, quella poca emerge spesso di prepotenza, e fa da padrona.
Quello che amerei vedere sul grande schermo, è un Salento che abbia la voce di Tito Schipa, le sembianze di Carmelo Bene e la fantasia di Fabio Novembre.
A Voi il mio grazie.
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