COSTRINGEVANO DUE CANI A VIVERE PRIGIONIERI AL BUIO, FRA GLI ESCREMENTI E SENZA ACQUA: UN ROMENO E UN LECCESE DENUNCIATI PER MALTRATTAMENTI
(e.l.)______Proprio tre giorni fa, la nostra Federica Greco, che cura la rubrica “I nostri amici animali”, ricordava che “La civiltà di un popolo si misura dal modo in cui tratta gli animali” (M. Gandhi)” e che “abbandonare, maltrattare, offendere gli animali sono reati penali perseguiti dalle Forze dell’ Ordine e che prevedono denuncia e anche l’ arresto“.
Oggi pomeriggio un brutto episodio di cronaca a Lecce città. Una volante della Polizia di Stato è intervenuta in via Piccinno, dove erano state segnalate delle persone sospette, che entravano ed uscivano da un casolare abbandonato, situato in un campo sprovvisto di recinzioni.
Entrati nel casolare, i poliziotti notavano una porta chiusa con un chiavistello; da qui, riuscivano ad entrare in due stanze sporche, dal forte odore nauseabondo, piene di escrementi, vestiti e oggetti vari sparsi per terra e completamente al buio. Immediatamente si notava la presenza in tali stanze di un cane di razza beagle e, in un’altra stanza, vi era il cucciolo in una cesta.
In considerazione dello stato dei luoghi constatato, delle disastrose condizioni igienico sanitarie in cui i due cani erano obbligati a vivere, nonché della assoluta di mancanza di acqua e di luce , i due cani venivano sequestrati
Un controllo più accurato, effettuato nelle due stanze chiuse dalla porta assicurata con il chiavistello, permetteva di verificare che vi erano, sparsi su un materasso, insieme ad alcuni abiti sporchi e a delle coperte vecchie, vari documenti, quasi tutti intestati ad un cinquantenne leccese (il tutto, nelle foto).
I documenti, nonché un bauletto di colore marrone, occultato sotto uno dei due materassi presenti, che appariva di valore, venivano portati in Questura per gli accertamenti del caso.
Gli agenti portavano con sé anche i due cani in quanto era necessario toglierli da un luogo così malsano per la loro salute ed anche al fine di prestare loro le prime cure e rifocillarli: poi, li hanno portati presso il canile.
Per accertare la provenienza della documentazione recuperata all’interno del casolare, veniva contattato l’intestatario dei documenti che, giunto in Questura, riconosceva il bauletto recuperato poco prima, come un oggetto da lui custodito all’interno di un box.
A quel punto, intuendo di aver subìto un furto, chiedeva di essere accompagnato al fine di verificare lo stato dei luoghi. La constatazione permetteva di accertare che qualcuno si era introdotto all’interno del box di sua proprietà tramite la forzatura della porta d’accesso e sporgeva querela per il furto subìto all’interno del box dal quale tuttavia non rilevava la mancanza di ulteriori oggetti.
In seguito al sopralluogo veniva trovato un giovane, poi identificato per D. M.G. C. 29 anni, di nazionalità romena, il quale riferiva di dormire lì da qualche giorno insieme ad un suo amico D.G. , 39 anni, di Lecce.
Tutti e due sono stati doppiamente denunciati, per i reati di maltrattamento di animali e ricettazione.
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