Eravamo cinque amici in radio…che volevano cambiare il mondo!

| 10 Dicembre 2012 | 0 Comments

Il sottobanco ha chiesto ai protagonisti di “Tanta Roba” quale è il segreto che ha portato, in breve tempo, la loro Web radio a raggiungere gli 8000 ascolti.

Come nasce l’idea di una web radio e perché il nome “Tanta Roba”?

L’idea di una web radio nasce in un pomeriggio nel quale eravamo insieme io (Marco Meo), Giulio Toselli e Ludovico Chieffallo. Giulio aveva appena trovato un sito internet, Spreaker appunto, che permetteva di trasmettere una web radio su Facebook. Presi dall’idea e dal fatto che non c’era nulla di meglio da fare abbiamo iniziato a registrare. Qualche ora dopo si è aggiunto Andrea Geusa e successivamente Lorenzo Bartoletti. Il nome viene da un’idea di Giulio.

I numeri sembrano essere dalla vostra parte. Vi immaginavate un successo così immediato? Il pubblico cosa vede – o meglio sente – in voi?

Nessuno di noi immaginava questo “successo” che, quasi sicuramente, è dovuto al progetto innovativo, uno dei primissimi a Lecce. La gente vede in noi uno specchio della società giovanile, socievole, ironico e talvolta demenziale.


L’aumentare degli ascolti in che modo ha inciso su di voi e sulle puntate?

Ovviamente, abbiamo acquisito sempre piu’ sicurezza e dimestichezza con l’aumentare degli ascolti.


Quanta improvvisazione e quanto lavoro di programmazione?

Di fondo c’è sempre un minimo lavoro di preparazione, ma l’improvvisazione conta moltissimo. Tuttavia ci siamo resi conto che sarebbe piu’ vantaggioso prestare piu’ attenzione nel pre-puntata in maniera tale da rendere il lavoro piu’ efficace e gradito.


Cinque amici con un unico microfono. Come ci si divide il lavoro? Avete mai discusso prima o dopo una puntata?

Il lavoro è coordinato da noi cinque. Fortunatamente il nostro orientamento di pensiero è simile, di conseguenza raramente ci sono state incomprensioni.


Siete pur sempre una radio. Chi si occupa di scegliere le canzoni da mandare in onda e come avviene la selezione?

La selezione avviene mediante sondaggi postati sulla nostra pagina Facebook. Il volere degli ascoltatori viene prima di tutto.

Il vostro programma si basa, principalmente, su alcune domande che ricevete dal pubblico.
Perché la scelta dell’anonimato?

L’anonimato garantisce l’assoluta sincerità del pensiero dei nostri ascoltatori, quindi la maggior parte delle critiche sono costruttive.

Quale è la domanda a cui avete avuto più difficoltà nel rispondere?

Le domande su eventuali love-story all’interno del nostro gruppo di amici sono molto imbarazzanti.

In una puntata avete descritto le varie tipologia di ragazze leccesi. Avete mai pensato di invitare una speaker donna nel vostro – un po’ misogino – team?

Abbiamo quotidianamente dato spazio a figure femminili nelle nostre puntate.

A Lecce le mode sono spesso passeggere. Come evitare di essere presto dimenticati?

Rinnovarsi continuamente e mantenere un continuo e strettissimo contatto con gli ascoltatori che devono sempre sentirsi coinvolti.

Category: Costume e società

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