DIARIO DEL GIORNO PRIMA / IL TAM TAM DI ANNIBALE
ITALIA______
CAGLIARI – Condannato a tre anni di reclusione per evasione fiscale il patron di Tiscali Renato Soru (58 anni nella foto a sinistra). Dopo la condanna il politico sardo ha deciso di dimettersi dal Pd della realtà isolana. La sentenza emessa dal giudice del tribunale di Cagliari Sandra Lepore ha accolto quasi in toto la richiesta del pm Andrea Massidda, che aveva chiesto una condanna di quattro anni per l’europarlamentare (nonché segretario regionale del Pd). Soru ha evaso due milioni e mezzo nell’ambito di un prestito elargito alla società Andalas Ldt, da lui controllata ormai da diversi anni.
ITALIA______
ROMA – Un tenero e fugace bacio sulla guancia, dato senza alcuna interferenza nella sfera sessuale della vittima, non è considerato come un’atto sessuale. Lo evidenzia la terza sezione penale della Cassazione, che ha puntualizzato il reato di violenza sessuale, contestato ad un quarantenne nei confronti di una quindicenne romana. L’imputato era stato condannato dalla Corte d’appello di Lecce (sezione distaccata di Taranto) a un anno e tre mesi di reclusione, poiché attuatore di una condotta “insidiosamente rapida e tale da superare l’altrui contraria volontà” . Il comportamento dell’uomo aveva costretto la quindicenne a “subire atti sessuali consistiti in ripetuti tentativi, a volte riusciti, di baciarla sulla guancia dopo averla reiteratamente seguita all’uscita del liceo” che l’adolescente frequentava. I giudici avevano ritenuto la “valenza sessuale” del gesto, anche sulla base dell’ammissione del quarantenne di essere attratto dalla ragazza con la quale non aveva mai avuto alcun tipo di rapporto precedente. Per i giudici d’appello la “parziale incapacità di intendere e volere” dell’uomo non aveva escluso del tutto “la consapevolezza della valenza sessuale della condotta”, ma incredibilmente l’accusato è stato assolto e il bacio rubato assolutamente legale. Un ennesimo punto a sfavore della sesquipedale Giustizia Italiana.
MONDO______
RAMADI (IRAQ) – La città di Ramadi, capoluogo della provincia irachena di Al Anbar, è praticamente cancellata dopo la devastazione portata a termine dalle milizie dell’Isis. I rilievi satellitari testimoniano che la località non esiste più, vittima atroce della guerriglia tra iracheni e terroristi del Califfato, senza contare i bombardamenti della coalizione guidata dagli Usa. Ben tremila edifici e quattrocento strade sono scomparse in un amen e ciò rappresenta la causa finale di una battaglia sanguinosa combattuta tra il maggio 2015 e il gennaio del 2016.
Category: Costume e società, Cronaca, Politica