SENTENZA PER L’ OMICIDIO REGOLI, QUINDICI ANNI ALL’ ASSASSINO REO CONFESSO: FU UNA LITE DEGENERATA. L’ ACCUSA AVEVA CHIESTO TRENTA ANNI PER OMICIDIO VOLONTARIO CON AGGRAVANTI
(g.m.)_____Sentenza al processo, svoltosi con rito abbreviato, per l’ omicidio Regoli.
Il giudice del Tribunale di Lecce Alcide Maritati ha condannato a quindici anni di reclusione Cosimo Mele, di 35 anni, di Matino, accusato di omicidio volontario, con le aggravanti dei futili motivi e dell’ occultamento di cadavere, del cugino di secondo grado Ivan Regoli (nella foto), di 30.
La pubblica accusa sostenuta dal procuratore Antonio De Donno aveva chiesto una pena di trenta anni.
Ivan Regoli scomparve il 12 settembre 2011; di lui si occupò a lungo la trasmissione ‘Chi ‘ ha visto”, e vasta eco mediatica ebbero gli appelli della madre.
Sembrava essere svanito nel nulla. Il cadavere fu ritrovato il primo agosto 2014 nel pozzo di un terreno agricolo, di cui era all’epoca proprietaria la mamma di Mele.
La difesa dell’imputato ha contestato l’aggravante dei futili motivi ricordando che Mele confessò l’omicidio prima di essere arrestato nel marzo 2015, sostenendo che il delitto era il risultato di una lite degenerata: al cugino Mele imputava il furto e il danneggiamento di suoi beni e richieste di denaro.
Mele raccontò di aver picchiato Regoli alla testa con una mazza di ferro e, sotto choc dopo che si accorse che era morto, di averne gettato il corpo nel pozzo.
La sentenza di oggi sembra dare ragione alla tesi del colpevole.
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