UNA DENUNCIA DEI MILITANTI DI NARDO’ DEL MOVIMENTO 5 STELLE – LA REPLICA DELLA PROVINCIA – Urgono soluzioni urgenti per la discarica di Castellino a Nardò
E’ di due giorni fa la denuncia dei militanti neretini del Movimento 5 del “pericolo che coinvolge tutti cittadini di Nardò e delle zone limitrofe” e l’ “analisi dei fatti che hanno trasformato la discarica di Castellino (nella foto, un’immagine del dissesto ambientale provocato) in una metastasi per la città di Nardò”.
Chiedendo “come si sanerà la situazione, date le proporzioni del disastro ambientale presente e che ci attende in futuro” l’ampia e documentata ricerca finiva con lucide e precise considerazioni:
“nel silenzio mortificante delle istituzioni e di chi è incaricato a tutelarci, assistiamo al graduale insabbiamento dei fatti e dei dati; ad oggi non si hanno notizie o tabelle sui valori presenti in falda degli agenti inquinanti, che dagli ultime misurazione effettuate e datate 2004, esponevano la presenze di ammoniache nelle acque dei pozzi sentinella.
La situazione attuale ci preoccupa a causa dell’elevata incidenza dei tumori ed è per questo motivo che, valutiamo indispensabile accendere una luce sulla drammatica emergenza in atto, informando i cittadini della situazione in cui versa la città di Nardò, evitando, comunque, allarmismi.
Si reputa indispensabile un rapido interessamento della Magistratura, più volte sollecitata a riguardo anche da un valido e informato comitato cittadino.
Inquietante, poi, il comportamento della Provincia di Lecce, che prima col Presidente Gabellone e poi con il Consigliere Siciliano, chiedono lumi alla Regione, ente, all’epoca dei fatti, estraneo alla questione “Castellino”. Come si evince dagli atti pubblici da noi esaminati, versamenti e fidejussioni sono stati effettuati a favore della Provincia di Lecce e del Comune di Nardò.
Se poi vorranno chiarire il ruolo ed il flusso di denari tra tali enti locali e l’Autorità per la Gestione dei rifiuti, renderanno un servizio minimo alla collettività.
Pertanto chiediamo conto e ragione alla Provincia di Lecce ed al Comune di Nardò, di quanto rappresentato, proponendo una serie di carotaggi preventivi per il monitoraggio della discarica e la realizzazione di un nuovo preventivo per la messa in sicurezza e per la bonifica aggiornato alle attuali e mutate condizioni, riservando al prosieguo l’interessamento della Regione, del Governo italiano ed della Comunità Europea”.
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Questa sera il presidente Antonio Gabellone ha diffuso alla stampa una lettera inviata ai colleghi del Pdl dal consigliere Mino Frasca, in cui, tono inutilmente polemico a parte con gli autori della denuncia, si rivendica l’operato dell’Ente Provincia e si addossano le responsabilità della perdurante situazione di stallo al presidente della Regione Nichi Vendola.
Riportiamo qui di seguito comunque testualmente un’ampia sintesi della presa di posizione di Mino Frasca, nella sua stessa prosa e formulazione grafica sui
“protagonisti negativi e positivi della vicenda. Tra questi ultimi certamente Antonio Gabellone e la sua Provincia che fermamente e anche con veemenza ha richiamato alle sue responsabilità, nel tempo, Niki Vendola e i suoi presunti difensori dell’ambiente.
Lo scorso 30 agosto, infatti, è scaduta definitivamente l’attività del Commissario Delegato per l’Emergenza Ambientale (Vendola), senza che sulla discarica, sulla sua effettiva chiusura e soprattutto sulla sua bonifica sia mai stata scritta una parola di chiarezza negli atti amministrativi.
La Provincia di Lecce, già in estate dunque, ha avviato una specifica e dettagliata attività di ricognizione delle autorizzazioni rilasciate per gli impianti presenti sul territorio; per la discarica di Nardò gli accertamenti condotti non hanno consentito di reperire il Decreto Commissariale di chiusura della discarica, che non è stato mai adottato in base alle procedure del D.lgs. 36/03 che, secondo quanto previsto nell’incontro istituzionale svoltosi in Prefettura il 26 luglio 2006 avrebbe dovuto essere emanato ENTRO E NON OLTRE il 30 gennaio 2007. Nessuna traccia, dunque, NESSUNA TRACCIA DEL DECRETO DI CHIUSURA DELLA DISCARICA.
Per questo motivo il Presidente Gabellone (come risulta nel tempo anche da tanti articoli di stampa sulle pagine neretine) ha chiesto all’Assessore Regionale alla Qualità dell’Ambiente Nicastro un incontro tenutosi poi effettivamente il 29 NOVEMBRE successivo (ANCORA UNA VOLTA BEN PRIMA DELLE SOLLECITAZIONI DEI “GRILLINI”): un incontro che non ha consentito alla gestione commissariale di Vendola di accertare la regolarità delle procedure di chiusura e messa in sicurezza della discarica.
Il Presidente della Provincia di Lecce, quindi, è tutt’ora in attesa di sapere (FATTO GRAVISSIMO CHE TUTTA NARDO’ DEVE CONOSCERE) se il Governatore Vendola ha intenzione o meno di chiudere la discarica di Nardò, se provvedimento in tal senso sia stato emesso in maniera regolare e conforme al D.lgs. 36 del 2003, in vista del delicatissimo passaggio di funzioni e compiti in materia di rifiuti in capo alla Provincia di Lecce.
Che, sono certo, saprebbe presto e meglio gestire la vicenda-discarica di Nardò con molta più chiarezza, senza convenienze o finzioni politiche e per il solo bene dei neretini” .
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