IL LENTO INVERNO DI LECCE/E’ Natale, si può fare di più?
(g.p.) Il lento inverno salentino muove pigramente i suoi giorni corti, che cominciano a fatica e finiscono nel buio pomeridiano, da medio oriente, tutto sommato miti, clementi, umidità serale e notturna a parte, e qualche impennata saltuaria, imprevedibile, capricciosa di tramontana.
Nella dimensione particolare di Lecce città aperta e vivibile, mentre si preparano i presepi pubblici e privati, le tradizioni popolari si tramandano e si ravvivano con lo stesso senso e il consumismo ripiega su sé stesso e forse proprio per questo si riscoprono oasi di spiritualità che sembravano essere dimenticate, le festività hanno ancora un significato, creano ancora un’atmosfera.
Vediamo intanto il calendario.
Oggi, domani e domenica fino a tardi in piazza Sant’Oronzo la mostra mercato dell’artigianato, con dimostrazioni e laboratori dell’antico mestiere, che qui da noi diventa arte.
Ma è la Fiera dei pupi, la Fiera di Santa Lucia, il vero appuntamento in tal senso, la tradizionale (risale addirittura alla prima metà del Mille e Cinquecento) e sentitissima manifestazione, che arriva puntuale anche quest’anno ad aprire ufficialmente il periodo di Natale per tutti i Leccesi, vicini e lontani, originari e acquisiti, turisti più o meno non per caso compresi.
Solo per questi ultimi c’è bisogno di spiegare che la manifestazione è nella memoria storica della città e che vi si possono trovare tutte le più belle e poetiche statuine del sacro presepe, oltre a realizzazioni intere particolari, particolarissime.
La mostra aprirà i battenti ai Teatini domani sabato 8, e sarà aperta fino al 25, con orari feriali 9.30- 13 e 15.30-21; festivi 9.30-22 continuato.
Ci sono già e sempre di più e più fornite ce ne saranno le bancarelle di Natale in centro.
C’è tanto di piano del traffico, talmente articolato e preciso, che si fa fatica a riportarlo per esteso, crediamo che sia fatica inutile, tanto vale rassegnarsi e adeguarsi a quella che dovrebbe diventare per tutti un esempio di civiltà: non solo a dicembre, ma in tutti i periodi dell’anno, ogni giorno che Dio comanda, il centro storico ampio e allargato, dalla villa comunale, a piazza sant’Oronzo, a piazza Mazzini e zone limitrofe, dai gomitoli del corso, all’asse di via Trinchese, dovrebbe essere vietato alle auto, senza eccezioni e senza permessi particolari e cinquecento fortunati mortali della casta vecchia e nuova.
I presepi sono in fase di realizzazione, soprattutto quelli viventi artistici e quelli viventi che sono sparsi in tutto il Salento in un trionfo di spiritualità.
Insomma, fuori, dal clima, agli arredi, c’è già tutto.
Ora, è dentro di noi, che dobbiamo cercare il Natale. E’ vero, ognuno di noi deve capirlo: si può fare di più, per gli altri, in primo luogo, e poi pure per sé stessi, per sentirsi migliori, aprendosi all’intraprendenza, impegnandosi con le attività, con un pensiero di speranza, una certezza di riscatto, e un sorriso.
Category: Costume e società