APPROVATO L’ASSESTAMENTO DI BILANCIO 2012. CONTI IN ORDINE PER LA PROVINCIA, NONOSTANTE I TAGLI: VIA LIBERA A 39 MILIONI DI INVESTIMENTI
Il Consiglio provinciale, nella seduta odierna ha approvato l’assestamento generale del bilancio di previsione per l’esercizio finanziario 2012 con 19 voti favorevoli e 7 contrari.
Ad aprire la discussione sull’argomento la relazione dell’assessore provinciale al Bilancio Silvano Macculi.
“L’assestamento, come per gli anni precedenti, si muove in linea con le scelte di forte contenimento della spesa e di riduzione costante di tutti gli sprechi, una politica avviata con rigore con costanza dall’amministrazione sin dal 2009. Questa politica di forti risparmi interni restringe al minimo le uscite, soprattutto quelle discrezionali”.
“Di rilievo il trasferimento di circa 740 mila euro da parte del Ministero, che ci darà la possibilità di estinguere mutui con la Cassa Depositi e Prestiti per alcune opere pubbliche e permetterà maggiori investimenti nel settore della pubblica istruzione; tra le voci “negative” le minori entrate derivanti da autovelox, Cosap e cartellonistica stradale, per cui la Provincia quest’anno ha incassato meno. Chiudiamo con un avanzo di amministrazione di oltre 4 milioni di euro, di cui solo 314 mila circa non sono vincolati a debiti del passato da pagare oppure ad altri investimenti, e potranno essere riutilizzati per esigenze di cassa dell’Ente”.
“Continueremo a perseguire gli impegni futuri, con l’obiettivo di far crescere il territorio: il dato certo è che riusciamo a realizzare investimenti per 39 milioni di euro, accendendo nuovi mutui per 3 milioni e 600mila euro. Sottolineo ancora questo dato relativo agli investimenti, frutto anche della capacità di questa amministrazione di attrarre risorse dall’esterno: nonostante tutto questo abbiamo pagato una massa debitoria di 25 milioni ereditati dalle precedenti amministrazioni”.
Ha chiuso l’argomento l’intervento del presidente della Provincia di Lecce Antonio Gabellone: “Abbiamo, con assoluta puntualità presentato un documento che trova precisa copertura rispetto agli impegni assunti. Coerentemente con gli obiettivi prefissati, presentiamo un assestamento generale che beneficia soprattutto della capacità di questa amministrazione di attrarre continuamente risorse. Un dato è evidente: oggi le pubbliche amministrazioni non possono realizzare investimenti indebitando ulteriormente le casse pubbliche, ma devono ben programmare, progettare ed attrarre risorse dall’esterno attraverso cui realizzare i programmi di sviluppo per i propri territori”.
“Nonostante la congiuntura economica nazionale ed europea negativa, non rinunciamo agli impegni presi, rispettando le regole che ci vengono imposte dal governo centrale, grazie soprattutto alla capacità di raccordo politica e di programmazione di questa maggioranza: un dato oggettivo, questo, alla cui valutazione nessuno può sottrarsi. Ed anche la circostanza che la Provincia di Brindisi e 22 suoi Comuni, su 25, decidano in maniera autonoma di modificare la previsione legislativa del governo, scegliendo volontariamente di essere aggregate alla Provincia di Lecce, rappresenta un dato significativo dell’ ‘appeal’ che esercitiamo, frutto del lavoro intenso di questa maggioranza”.
Discussa l’interrogazione presentata dal consigliere provinciale Aurelio Gianfreda in merito alla negata richiesta di autorizzazione del dipendente Silvio Astore in seno al consiglio di amministrazione della spa “Terme di Santa Cesarea”.
A rispondere è intervenuto il presidente Gabellone, che ha ricostruito l’excursus della vicenda.
“Con provvedimento n. 102501 del 10 ottobre 2012 è stata negata l’autorizzazione allo svolgimento da parte del dipendente Silvio Astore dell’incarico di componente del Cda della società per azioni Terme di Santa Cesarea. I motivi di tale diniego risiedono nell’incompatibilità assoluta tra il suo rapporto di impiego con la Provincia e la carica di amministratore in una società costituita a fini di lucro. Una incompatibilità, questa, prevista e disciplinata dagli artt. 60 e seguenti del Dpr 3/57, la cui applicazione a “tutti i dipendenti pubblici” è mantenuta “ferma” dall’art. 53, comma 1, del D. Lgs. 165/01”.
“E’ bene evidenziare – ha proseguito Gabellone – che, ai sensi dell’art. 60 del Dpr 3/57, l’impiegato non può accettare cariche in società costituite a fine di lucro “tranne che si tratti di cariche in società o enti per le quali la nomina è riservata allo Stato e sia all’uopo intervenuta l’autorizzazione del Ministero competente (ovvero ai fini di questo Ente), tranne che si tratti di cariche in società o enti per le quali la nomina è riservata alla Provincia e sia all’uopo intervenuta l’autorizzazione del presidente”:
“Quindi si era venuta a determinare una situazione di incompatibilità nel rapporto di impiego intercorrente tra il sig. Astore e questa Provincia, aggravata peraltro dal conflitto di interessi conclamato dalla circostanza che la Provincia stessa è anche socio di minoranza della stessa società, tra i cui amministratori figurava il nostro dipendente, non nell’interesse di questo Ente, ma per conto esclusivo del socio di maggioranza Regione Puglia”.“Da ciò, dunque, la diffida a lui rivolta perchè facesse cessare, entro quindici giorni, la situazione di incompatibilità finora descritta, pena la decadenza dall’impiego, ai sensi dell’art. 63 del Dpr 3/195. E non è un caso che il sig. Astore, a seguito della diffida notificatogli il 31 ottobre scorso dal direttore generale, si sia poi dimesso dalla carica di amministratore della società Terme di Santa Cesarea”.
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