ROSY BINDI VA GIU’ DURO: “La Sacra Corona Unita è dentro le amministrazioni, e noi non lo vediamo bene”. PESANTE RIFERIMENTO ANCHE SUL CASO DELL’ ASSEGNAZIONE DELLE CASE POPOLARI A LECCE: “Certi comportamenti dei politici si ripetono sempre in campagna elettorale”
(e.c.)______”La presenza della criminalita’ nella amministrazioni pubbliche è più massiccia di quella finora portata alla luce. Alcune zone sono più interessate dalle penetrazioni della mafia nelle amministrazioni, ma bisogna indagare ancora di più su questo settore per capire il motivo di un numero così alto di intimidazioni e minacce ai pubblici amministratori, che portano la Puglia ai primi posti della classifica italiana. Perche’ avviene? Perche’ gli amministratori non collaborano, o perche’ hanno smesso di collaborare“.
Bisogna dar atto alla presidente della commissione parlamentare antimafia, che ha concluso i suoi lavori di tre giorni nel Salento, con una conferenza – stampa riepilogativa, tenuta in mattinata in Prefettura, di aver parlato con chiarezza. Anche sul caso Lecce, dove e’ in corso un’inchiesta della magistratura sull’assegnazione degli alloggi popolari, “che porta alla luce una vicenda originale sotto molti punti di vista, che dimostra come certi tipi di comportamenti si ripetano sempre in periodo elettorale”.
Per quanto riguarda la Sacra Corona Unita, essa si è andata strutturando in maniera articolata sul territorio, diviso fra le varie famiglie – clan, in cui emergono per la prima volta giovani finora rimasti estranei al fenomeno, e donne divenute veri e proprio capi. Il traffico di droga, oltre che estorsioni e l’ usura, rimane la principale attività; sfuggono al momento altri possibili interventi, come quelli nel settore turistico – imprenditoriale. Ma molte domande rimangono al momento senza risposte, come quelle, a parte le enunciazioni di principio, legate ai rapporti con la politica nelle amministrazioni locali. Delineato appena il quadro di fondo – “grazie ai soldi riesce a creare consenso tra la gente, a farsi amica della gente. Diventa welfare, sostituendosi allo Stato. La storia ci insegna che è questo è un salto di qualità che deve essere indagato” – in cui la mafia si pone come alternativa allo Stato, si propone come Stato sociale, acquisendo consenso, e lo dirotta ai partiti, barattandolo con i loro esponenti e i loro amministratori.
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