RIPRENDERA’ AD APRILE IL PROCESSO A LECCE CONTRO I PRESUNTI RESPONSABILI IN MESSICO DELLA MORTE DI SIMONE RENDA, “prigioniero del silenzio”
Simone Renda, bancario leccese, da tempo orfano di padre, aveva 34 anni il 3 marzo 2007 quando, al termine di una vacanza in Messico, morì in circostanze ancora da chiarire.
C’è un processo in corso, innanzi alla Corte d’Assise di Lecce (la prossima udienza si terrà ad aprile), su questa vicenda, raccontata, nel tempo, anche da due libri.
Gli imputati sono otto. Sono otto cittadini messicani, li sta giudicando la corte d’assise di Lecce in quanto Simone risiedeva a Lecce. Per la prima volta da quando c’è la convenzione ONU contro la tortura, ratificata dall’ Italia nel 1988, gli aguzzini di un cittadino italiano sono giudicati in Italia, anche se il delitto è stato commesso all’estero.
A tre degli otto imputati, però non è stato possibile fare arrivare la notifica in quanto risultati irreperibili, e questo ha fatto ‘saltare’ le prime udienze del processo e adesso rischia di vanificarlo del tutto.
Proprio in questo la madre di Simone, Cecilia Greco (nella foto), ha chiesto aiuto al governo «Sono una mamma che ha perso un figlio rinchiuso illegittimamente e ingiustamente in un carcere messicano; sono una mamma che non avrà pace sinché anche il più microscopico schizzo di fango non verrà lavato dalla memoria linda di mio figlio; sono una mamma, è vero, ma sono anche una cittadina italiana che chiede al Governo Renzi e al Ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni, di intervenire affinché il tribunale di Lecce possa giudicare, gli otto accusati da parte della Procura salentina, della morte di mio figlio in Messico».
L’ Italia non è solo il Paese della tristissima ed ormai annosa vicenda dei marò Latorre e Girone, ma ci sono oltre tremila e cento i cosiddetti Prigionieri del Silenzio, cioè i nostri connazionali detenuti all’estero (spesso ingiustamente e, pressoché, dimenticati!).
La straziante invocazione di una mare disperata lascia la speranza che qualcuno (al Governo) si voglia finalmente attivare, per non continuare a farci sentire figli di una Patria matrigna. Sarebbe auspicabile anche un pronto intervento dei parlamentari salentini, il tempo stringe!
Category: Cronaca
Povero Paese nostro.
Purtroppo i nostri parlamentari sono indifferenti e sordi perché pensano solo ai loro affari e non mi fate aggiungere altro…
Ho sofferto tanto per la scomparsa del mio amato cugino torturato e ucciso. Disgraziati , maledetti messicani , dovete bruciare all’inferno !