DIRITTO DI REPLICA / CASO SFRATTATI A SAN CESARIO, IL SINDACO RISPONDE ALLE ACCUSE
(e.l.)______Dopo la lettera dell’avvocato Stefano Gallotta sul caso dei signori Paolo Miggiano e Francesca Astro, sfrattati nel 2013 ed ora cancellati anche dall’anagrafe, ospitata ieri:
pubblichiamo la nota inviataci in risposta dal Sindaco di San Cesario Andrea Romano______
“Non ho mai creduto nella minaccia come strumento di risoluzione di questioni, credo piuttosto nelle azioni e nelle assunzioni di responsabilità a monte delle stesse.
Partendo da questo assunto rimando al mittente qualsiasi allusione fatta dall’Avvocato Gallotta. L’Amministrazione Comunale ha solo risposto ad una nota della Prefettura che chiedeva notizie circa il caso in questione.
Tanto è forte il mio convincimento sull’inutilità della minaccia che ho rimandato al mittente ogni avvertimento, o chiamatela pure velata minaccia, di portare il caso ai clamori della cronaca(così come puntualmente fatto in diverse occasioni) se non mi fossi adoperato per risolvere positivamente e con favore l’assegnazione d’urgenza di un alloggio per la famiglia Miggiano-Astro.
La graduatoria di assegnazione delle case popolari comunali, in via di perfezionamento, ha collocato il succitato nucleo familiare nella posizione conseguente alla documentazione presentata. Ogni nucleo familiare che precede ha il diritto a che quella graduatoria venga rispettata con rigore. Mi chiedo: Ma questo stato di emergenza propagandato, in presenza di obbligati agli alimenti, è compatibile con un intervento pubblico volto a sovvertire l’esito di una graduatoria? Ma una graduatoria di assegnazione di case popolari non gradua forse il disagio, il reddito, la numerosità, la disabilità e in effetti la difficoltà di un nucleo familiare? Sarebbe giusto, sull’onda emotiva e mediatica, penalizzare chi è in maniera documentata in maggiore difficoltà rispetto a chi oggi protesta?
Questi alcuni degli interrogativi che mi balzano alla mente. Mi fa specie che un avvocato non sappia che il Sindaco non accerta la residenza essendo un compito affidato agli uffici competenti. Si tratta di un fatto, non di una valutazione discrezionale, e mettere in campo il principio del buon padre di famiglia mi è sembrato inutile quanto sbagliato.
Ho lavorato e lavorerò sempre per fornire soluzioni definitive al disagio abitativo, ne sono prova il nuovo bando per le assegnazioni fatto all’inizio del mio mandato, la costruzione imminente di dieci alloggi popolari, la ristrutturazione anch’essa imminente di un grande condominio di proprietà Iacp, la costante verifica delle legittime occupazioni degli alloggi.
È il mio modo di pensare a come interpretare il concetto del Buon Padre di Famiglia nel migliore dei modi, e su questo terreno non accetto ne semplificazioni ne sensazionalismi.“______
Nell’auspicio che possa tutto risolversi nell’interesse della legge, ma anche delle persone in difficoltà, attendiamo gli ulteriori sviluppi, sperando che portino entrambe le parti a chiarirsi e a trovare il modo giusto per risolvere la questione.
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Il sindaco di San Cesario che pure mi sembra una persona in gamba stavolta però ha fatto una cazzata, e per giustificarla ha poi mistificato la verità. Perché nella lettera dell’avvocato Gallotta non c’è alcuna minaccia diretta o velata, semplicemente scrive ” Codici Lecce intraprenderà ogni iniziativa, anche giudiziaria a tutela di questa famiglia,…”. Credo che nessuna persona di buon senso, possa onestamente sostenere che la frase riportata possa in qualche modo essere ritenuta una minaccia.
Sindaco datti una mossa, quando stavate all’opposizione dicevate che eravate dalla parte degli ultimi, mo ca stati cu lu culu sulla poltrona, raccontate che sono gli uffici ad occuparsi dei problemi della gente. E nui percè via abbiamo votato per scaldare la poltrona?