CREMAZIONE DEI DEFUNTI, GLI ABITANTI DI BOTRUGNO NON SONO AFFATTO CONTENTI DI DOVER OSPITARE IL PRIMO IMPIANTO DEL GENERE NEL SALENTO
(Rdl)______Botrugno si ribella. Al forno crematorio per i cadaveri dei defunti, il primo del genere qui da noi (nella foto, quello del cimitero di Modena), che dovrebbe sorgere a ridosso, forse troppo a ridosso, del piccolo centro abitato, 2800 abitanti, nel profondo Salento, dopo Maglie, a 40 km dal capoluogo.
In molti hanno fondato un comitato civico e adesso chiedono all’ amministrazione comunale di sospendere la gara pubblica – un investimento di due milioni e duecentomila euro, per una concessione trentennale – indetta per la realizzazione e la gestione dell’ impianto, e di indire un referendum per ascoltare il parere dei cittadini.
Giovanni Colella, il presidente del comitato, ha evidenziato le ragioni delle richieste: “E’ superfluo sottolineare che si tratta della salute nostra e dei nostri figli e che un’opera di questa rilevanza porterà degli stravolgimenti. A ciò si aggiunga che l’impianto di cui stiamo parlando sorgerà a poche decine di metri dalle abitazioni sia di Botrugno che di San Cassiano. Chiedere un coinvolgimento della popolazione è, forse, un atto violento?”.
Category: Cronaca
Il progetto del Tempio Crematorio di Botrugno continua a suscitare perplessità nella popolazione. Si cercherà di dare una risposta ad alcuni dubbi in occasione del Consiglio Comunale Aperto appena convocato.
I Consiglieri di Opposizione di Botrugno – Simona Schiattino, Fabio Di Bari e Claudia Vergari – avevano presentato il 26 Gennaio scorso una richiesta di consiglio comunale aperto per venerdì 5 Febbraio, in modo da avviare un confronto tra l’Amministrazione Comunale e la cittadinanza sulla questione del tempio crematorio che dovrebbe sorgere nel locale cimitero.
Dopo il rinvio da parte del Presidente del Consiglio Comunale a data da destinarsi, una richiesta di utilizzo dell’aula consiliare per una pubblica assemblea (che ha avuto risposta negativa) ed una successiva riunione informale dei capigruppo, la convocazione è avvenuta per Lunedì 15 Febbraio alle 18:30.
“Siamo soddisfatti che dopo tanto tergiversare la nostra richiesta sia finalmente stata accolta, in questo modo la popolazione potrà avere la possibilità di conoscere almeno in parte lo stato dell’arte sulla questione Tempio Crematorio”. A parlare è Fabio Di Bari consigliere comunale di opposizione per il gruppo ApertaMente, che continua: “Abbiamo chiesto quest’adunanza per riportare la discussione politica in mezzo alla gente, per rendere partecipi i cittadini delle decisioni che riguarderanno la loro vita da qui in futuro. È per questo che stiamo presentando un regolamento per normare il Referendum Comunale, fino ad ora argomento tabù nel nostro paese. Come tabù sono ormai da tempo la partecipazione e la condivisione”.
E aggiunge: “Il secondo punto all’ordine del giorno sarà la creazione di un tavolo tecnico che veda la partecipazione di tecnici del settore assieme alle istituzioni, ai comitati spontanei, alle associazioni, in modo che si crei quel dialogo che è mancato all’inizio di questa vicenda. Un tavolo tecnico avrebbe permesso di dirimere le perplessità, sorte nella lettura del progetto del tempio crematorio che ha utilizzato la nostra Amministrazione per indire il bando in corso”. Proprio il bando di gara è l’ultimo punto di discussione dell’adunanza consiliare: “A gran voce abbiamo richiesto la sospensione del bando, assieme ai cittadini di Botrugno e dei paesi limitrofi, organizzando anche una petizione che sta riscuotendo un’enorme consenso. Specifichiamo da sempre che noi non siamo contrari alla cremazione, perché è una scelta esclusivamente personale di ogni individuo. Noi vogliamo vederci chiaro in questo progetto e come noi, lo vogliono tanti cittadini, in modo da valutare tutti gli impatti derivanti in termine ambientale, sanitario ed economico”.
L’appuntamento è dunque per Lunedì 15 Febbraio ore 18:30 nell’aula consiliare del Comune di Botrugno, dove finalmente verrà ascoltata la voce dei cittadini.
Movimento Civico ApertaMente
Il progetto del Tempio crematorio di Botrugno è quello di un impianto che a regime dovrà soddisfare le province di Lecce, Brindisi e Taranto, ma riceverà salme anche dalla Calabria e dalla Basilicata, arrivando a 1500 cremazioni in un anno. Il bando prevede un introito per le casse comunali del 4% sul ricavo dell’azienda, per una base minima di 15mila euro. In data 05 marzo 2015, è pervenuta, al Comune di Botrugno, una proposta di realizzazione di un tempio crematorio all’interno del cimitero comunale da parte delle ditte Altair s.r.l. e Edilver s.r.l. di Domodossola (VB) e Futurecrem s.r.l. di Ruffano (LE) e la Giunta Comunale ha deliberato di condividere la proposta di realizzazione del tempio, dichiarandola di pubblico interesse ed ha deciso di andare avanti nonostante le numerose proteste di associazioni e cittidini.
Si esprime nuovamente in merito il consigliere regionale M5S Antonio Trevisi, che ha depositato, il 15 Febbraio un’interrogazione indirizzata all’assessore all’Ambiente Domenico Santorsola, e all’assessore alla Pianificazione Territoriale Anna Maria Curcuruto: “E’ necessario sapere in che modo la Regione intenda colmare il vuoto normativo in materia, poiché la Legge Regionale n. 34 del 2008, e le successive integrazioni e modifiche, non contengono disposizioni riguardanti la costruzione degli impianti in cui tali cremazioni dovrebbero avvenire. Vista la mancanza di una specifica legge regionale è utile chiarire in che termini è stato rilevato l’impatto ambientale generato dall’impianto, e se la Regione conosce e condivide quanto scritto dal Comune di Botrugno, nel progetto preliminare nel quale si precisava che mancando una normativa apposita l’impianto non avrebbe prodotto impatti ambientali importanti. E’ necessario che la Regione intervenga sulla Valutazione di Impatto Ambientale, il territorio pugliese è riconosciuto come ad alta insorgenza tumorale, e la presenza del tempio crematorio, per un periodo di 30 anni potrebbe aggravare la situazione”.
Nel Consiglio comunale aperto tenutosi lunedì 15 Febbraio, la cittadinanza botrugnese ha finalmente potuto conoscere il progetto preliminare del tempio crematorio che l’amministrazione Barone intende far costruire nei pressi del cimitero.
Questo Consiglio comunale era stato appositamente richiesto dai consiglieri di minoranza del Movimento Civico Apertamente allo scopo di conoscere e far conoscere nel dettaglio il progetto e per discutere insieme sugli eventuali impatti ambientali, sanitari ed economici dello stesso. Nel corso del dibattito si sono succeduti tecnici, medici ed esperti ambientali, che, in maniera scientifica, hanno evidenziato e sottolineato le forti criticità del progetto approvato e posto a base di gara dall’Amministrazione Barone e dalla sua maggioranza.
Soprattutto il dottor Cagnazzo ha fatto notare che il progetto del tempio non garantisce, così come sostenuto dalla maggioranza sino ad oggi, assoluta certezza sull’impatto ambientale, ed ha evidenziato importanti carenze su alcuni accorgimenti tecnici nel sistema di abbattimento delle emissioni.
Il Movimento Civico ApertaMente ha più volte sostenuto nel corso della serata, i dubbi e le perplessità sul progetto, controbattendo le tesi sostenute dalla maggioranza, imperniate su superficiali ricerche online e su una relazione universitaria ritenuta dai più poco affidabile.
Alla luce di ciò, ci si aspettava un passo indietro da parte dell’amministrazione Barone, che invece, ancora una volta, noncurante di quanto detto e del dissenso palese di tantissimi cittadini presenti, non si è espressa per la sospensione immediata del bando di gara.
Nell’altro punto all’ordine del giorno, si chiedeva l’introduzione di un regolamento per il referendum comunale, ma la maggioranza lo ha bocciato “in toto” rinviandolo allo studio di una commissione consiliare. Tutto ciò è sembrato fatto apposta per allungare i tempi e bloccare la partecipazione della cittadinanza a questa scelta. Il regolamento, se discusso e approvato in fase di Consiglio comunale, sarebbe stato uno strumento di democrazia e partecipazione ad immediata disposizione dei cittadini di Botrugno.
La proposta del tavolo tecnico, unico punto all’ordine del giorno accolto, avrebbe avuto un senso se fosse stata accompagnata dalla sospensione dell’iter amministrativo; ora rischia invece di palesarsi una situazione di contrasto tra il tavolo tecnico e una commissione di gara che per legge è quella deputata a valutare il progetto migliore.
I consiglieri di minoranza ed il Movimento Civico ApertaMente, sostenuti anche da una petizione sottoscritta da oltre 1500 cittadini, non si ritengono per nulla soddisfatti dell’esito del Consiglio e respingono fortemente le voci apparse sugli organi di stampa in cui si legge di un impianto già autorizzato e prossimo alla nascita.
Probabilmente qualche sostenitore di questo progetto avrà diffuso notizie distorte, pur di creare entusiasmo e certezza su un impianto che mai e poi mai avrà il benestare del Movimento Civico ApertaMente e della cittadinanza.