E’ MORTO MASSIMO OTTOLENGHI, PARTIGIANO SENZA MACCHIA
(f.q.)______Scrisse: “Per essere partigiani, per combattere l’indifferenza, voi giovani non avete bisogno di un simbolo, di una bandiera, di un’ideologia: avete la Costituzione“. Massimo Ottolenghi è morto a 100 anni: avvocato, magistrato, scrittore. E prima di tutto il partigiano Bubi. “Un ribelle”, amava definirsi: “Sono fiero di essere un uomo libero”.
Uno dei suoi ultimi libri, una sorta di testamento ideale, si intitolava Ribellarsi è giusto (Chiarelettere). Il sottotitolo parlava, come al solito, ai giovani: “Il monito di un novantacinquenne alle nuove generazioni”. Mescolava l’orgoglio della sua battaglia di civiltà e il rimpianto per non aver fatto abbastanza per costruire un Paese migliore.
“Di tanta inerzia e inettitudine – scrisse in quel libro di qualche anno fa – siamo noi i colpevoli per non aver saputo scindere fino in fondo il bene dal male, per non aver saputo epurare, per non aver saputo preparare la generazione dei vostri padri. Di tanta colpa vorrei chiedervi perdono“.
E ecco cosa ha scritto del periodo che stiamo vivendo.
“Situazione triste e allarmante quella in cui versa il nostro Paese: sono angoscianti le analogie con le vicende che io, testimone ultranovantenne, ho già vissuto sotto il fascismo, e che oggi non posso e non devo tacere.
La grave crisi finanziaria si presenta di nuovo come occasione per scardinare lo Stato di diritto. E offre la tentazione di svincolare il potere da qualsiasi ostacolo e controllo conclamando, nel caso di Eluana Englaro, il trionfo di un’invocata legge naturale o divina in spregio alle sentenze definitive dei supremi organi giudiziari.
La crisi si presta a individuare come nemici la Costituzione e i “diversi”, che appaiono come la fonte di tutti i guai, mentre il Parlamento è costituito da rappresentanti designati dalle segreterie di partiti anziché essere eletti dal popolo, così come era costituita la Camera delle Corporazioni durante il Fascismo.
Inoltre, con i nuovi provvedimenti avviati dal governo, la giustizia viene spogliata dal potere di avviare le indagini su notizie di reato; potere che viene invece conferito alla polizia giudiziaria, soggetta direttamente all’esecutivo. Nel contempo la polizia, depotenziata di mezzi, viene umiliata dal controllo di costituende ronde di volontari designati dai partiti: una nuova milizia costituita da squadre di tifosi e di facinorosi così come è accaduto sotto il Fascismo. E per controllare l’opinione pubblica e trasformare l’informazione in propaganda, non sarà più permesso divulgare prima del processo i contenuti delle intercettazioni sebbene messe a disposizione delle parti.
Si tende infine a trasformare i cittadini in delatori, a cominciare dai medici, che ora sono indotti a denunciare gli immigrati irregolari, in violazione dei loro principi deontologici. Mancano solo i capifabbricato e la taglia sui diversi. Non occorre neppure la marcia su Roma né il Concordato: bastano un nuovo uomo della Provvidenza e un Papa re.”
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