UNO STUDIO DELLA CONFARTIGIANATO / VECCHIE, INQUINANTI, POCO SICURE, MOLTE LE AUTO CHE SAREBBERO DA ROTTAMARE NELLA NOSTRA PROVINCIA. DAVIDE STASI: “Incentivare l’ uso dei mezzi pubblici, favorire la circolazione pedonale e ciclabile”
(Rdl)______L’età media delle auto che circolano in provincia di Lecce supera i dieci anni: sempre più vecchie, inquinanti e meno sicure, e quindi scarsamente rispettose delle direttive europee in materia di emissioni di anidride carbonica.
E’ quanto emerge da un’indagine dell’Osservatorio economico di Confartigianato Imprese Lecce, diretto da Davide Stasi, che ha elaborato gli ultimi dati del Pubblico registro automobilistico (Pra).
Dalla ricerca si evince che sono ancora troppo pochi i veicoli che si muovono a trazione «verde»: gpl (26.505), metano (10.081) o con alimentazione elettrica (154). Quasi tutti, infatti, consumano benzina (237.405) o gasolio (211.234).
Se non bastasse, alcune macchine montano motori talmente vetusti da essere esenti dal pagamento del bollo. Non sempre c’è di mezzo la passione per le auto storiche. Spesso è per necessità.
Così, lungo le nostre strade circolano 485.411 mezzi di proprietà dei salentini, di cui 337.132 sono stati immatricolati fino al 2006. Rappresentano il 69,5 per cento. In particolare, 132.455 veicoli sono stati «messi su strada» prima del 1998, altri 70.693 tra il 1999 e il 2001, altri 80.067 nel triennio 2002-2004 e 53.917 nel biennio 2005-2006. Nei successivi anni sono state immatricolate 148.279 vetture. Pari al 30,5 per cento del parco auto totale.
In dettaglio, sono 67.955 i veicoli che circolano in provincia di Lecce costruiti prima dell’introduzione dello standard «euro I». Sono indicati come «euro 0» e sono le auto più inquinanti. Rappresentano il 14 per cento del parco auto totale (485.411). Ci sono, poi, 24.118 vetture che rispettano la normativa «euro I», entrata in vigore nel 1992. Corrispondono al 5 per cento. Quelle che osservano la normativa «euro II» del 1995 sono 90.678. Pari al 18,7 per cento. Un po’ di più quelle della normativa «euro III» del 2000: sono 97.617, cioè il 20,1 per cento. La maggior parte, il 29,9 per cento del dato complessivo, seguono la «euro IV» del 2006: si tratta di 145.174 mezzi. Solo 57.368 veicoli rispettano la «euro V» del 2009, pari all’11,8 per cento. Appena 2.094 quelle della normativa «euro VI» che è entrata in vigore l’anno scorso.
«Occorrono politiche che incentivino l’uso dei mezzi pubblici – dice Davide Stasi (nella foto), direttore dell’Osservatorio economico di Confartigianato Imprese Lecce – Sono ancora troppe le auto che congestionano la viabilità nei centri urbani, determinando una serie di conseguenze, tra cui l’incremento dell’inquinamento atmosferico, la rumorosità e la sempre più difficile vivibilità nelle aree residenziali. Le amministrazioni locali dovrebbero favorire la circolazione pedonale, ciclabile e soprattutto rendere i sistemi di trasporto pubblico efficienti, scoraggiando il più possibile l’utilizzo dei veicoli privati. Investire nel trasporto pubblico richiede spesso sforzi notevoli per le casse pubbliche, ma gli effetti positivi che questo comporterebbe si moltiplicano nel tempo e sono un chiaro messaggio di attenzione alla sostenibilità delle città».
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