I PERICOLI DEL POLIGONO DI TIRO DI TORRE VENERI / L’assessore Andrea Guido andrà a Roma. E noi quale pro memoria gli pubblichiamo integralmente le ultime inquietanti dichiarazioni dell’ex ammiraglio Falco Accame

| 21 Novembre 2012 | 1 Comment

L’assessore comunale Andrea Guido sarà a Roma mercoledì 28 per un’audizione presso la commissione parlamentare che si occupa del problema dell’uranio impoverito, vale a dire la morte per malattie degenerative e fulminanti, come cancro e leucemia, di molti militari italiani impegnati in missioni della Nato all’estero, a cominciare da quella in Bosnia del 1999.

Sono oramai 2000 gli ammalati e 200 i decessi registrati.

Fra gli ultimi casi segnalati dall’associazione dei parenti, che da anni si batte per far conoscere il problema e ottenere assistenza, c’è quella di un maresciallo dell’Aereonautica di 37 anni di Lecce, ora residente a Roma, colpito da  “linfoma di Hodgkin”.

Ma la sostanza letale continua a essere usata non soltanto in guerra, pardon, nelle “missioni umanitarie” in cui sono impegnati i nostri soldati, per cui il discorso sarebbe lungo e difficile, e andrebbe allargato a una vera e propria riconsiderazione generale del valore della pace e della riconversione degli apparati bellici, un salto di qualità di civiltà, di sfida epocale per la nostra generazione, questione di fondo oramai improcrastinabile, no.

Purtroppo l’uranio continua a essere usato anche nelle esercitazioni militari di routine, nella vita quotidiana degli eserciti insomma e qui si capisce il pericolo per i centri abitati vicini ai luoghi di esercitazione militare, per i cittadini che anche saltuariamente li frequentano; qui si capisce che cosa c’entri direttamente l’abitato di Lecce, cosa c’entrino i Leccesi, vicini e abituali frequentatori dei lidi di Frigole, nel cui territorio si trova il poligono militare di Torre Veneri, dove le esercitazioni militari, anche in piena estate, e i colpi di armamenti vari sono all’ordine del giorno.

Lo scorso mese di marzo la commissione parlamentare d’inchiesta era stata a Torre Veneri, ricevendo dalle autorità militari risposte parziali e tutto sommato reticenti, ritenute evidentemente non esaustive.

Il Comune di Lecce ha assicurato impegno per la bonifica dell’area, soprattutto quella sottomarina, dove rilievi specifici hanno accertato la presenza di proiettili, ordigni e mezzi bellici, presenze davvero inquietanti.

Di ieri la notizia del viaggio della prossima settimana a Roma del rappresentante dell’amministrazione comunale, a dare rassicurazioni, che sono poi al momento, va precisato, senza voler fare il processo alle intenzioni, appunto soltanto intenzioni, per quanto pie, progetti, buone volontà, e basta, ma soprattutto a chiedere lumi su quanto la commissione parlamentare abbia accertato sul nesso di causa ed effetto fra le munizioni all’uranio impoverito e chi in qualunque modo ne venga a contatto, o frequenti territori su cui queste munizioni vengono abitualmente adoperate, come a Torre Veneri, appunto.

Intanto sullo specifico – ed è l’unico documento che abbiamo al momento, per quanto rimasto finora pressoché insondato, come del resto l’intera questione- c’è da registrare una dichiarazione dettagliata di Falco Accame, ex ufficiale militare, poi parlamentare socialista e infine da anni impegnato sul fronte pacifista della difesa delle famiglie dei militari italiani, che su Torre Venneri ha chiesto verità e giustizia, in dichiarazioni preoccupanti, ma con richieste sacrosante.

Per l’autorevolezza dell’autore e per la delicatezza della questione che riguarda tutti i Leccesi, la pubblichiamo qui di seguito integralmente, quale ottimo pro memoria per la mission romana che attende l’assessore Andrea Guido.

“La questione del Poligono di Torre Veneri riguarda i seguenti aspetti:

1) la segretezza degli atti dopo i sopralluoghi del Cap. Minervini in seguito a quanto disposto dalla Commissione d’Inchiesta, non può essere mantenuta in quanto riguarda fatti concernenti la salute pubblica.

2) L’utilizzo del poligono da parte di forze straniere. Difficile sapere quali armi abbiano impiegato perché, per chi utilizza poligoni di impiego internazionale è sufficiente presentare una “autocertificazione”. E inoltre la bonifica (quantomeno lo sgombero bossoli) è affidata spesso agli stessi utenti e quindi sfugge ad ogni controllo.

3) Tra l’altro, come sopra accennato, finora le bonifiche sono state effettuate solo in superficie (in pratica, come si è detto, l’operazione “sgombero-bossoli”). E invece avrebbero dovuto essere state effettuate operazioni di scavo in profondità per eliminare i proiettili conficcatisi nel terreno.

4) Non sono stati emanati “bandi internazionali” volti a determinare una precisa proibizione dell’impiego di armi non convenzionali. Ciò avrebbe comportato delle gravi responsabilità in caso di trasgressione da parte degli utilizzatori, mentre tali responsabilità sono state in pratica cancellate.

5) In passato lo strumento di rilevazione da utilizzare per verificare la presenza di radiazioni è stato l’intensimetro RA/141/B che purtroppo esplora una striscia estremamente limitata (circa 10 cm di ampiezza). E ciò praticamente non consente l’attendibilità di rilevazioni che si riferiscono a un’ampia area, come quella messa a rischio nei poligoni. Si può ricordare in merito che in Bosnia sfuggì alle operazioni NBC condotte con il suddetto rilevatore la presenza di 10.800 proiettili all’uranio impoverito.

Difficile dunque stabilire, per quanto riguarda il poligono di Torre Veneri e l’eventuale presenza di armi all’U.I., (come del resto in altri poligoni). Occorre comunque, in primo luogo, richiedere che la bonifica sia effettuata in profondità e non solo in superficie perché i proiettili non si trovano solo in superficie. Quanto agli strumenti di rilevazione ora disponibili e maggiormente efficaci (Usa e Israeliani) questi potrebbero fornire qualche possibilità in più. Tuttavia in aree così estese, come quelle da esaminare, l’operazione risulta alquanto aleatoria”.

 

 

 

Category: Costume e società

About the Author ()

Comments (1)

Trackback URL | Comments RSS Feed

  1. turista per caso ha detto:

    ah cazzarola ecco perché…la precedente estate, non questa, in cui non sono sceso a lecce per problemi economici, la precedente, ero andato a fare uno dei pochi bagni a mare che mi sono concesso a Frigole, era luglio, i primi del mese, in piena estate. Stavo passeggiando sulla riva, quando mi sono allontanato, in direzione san cataldo, sempre sul bagnasciuga. Pensavo ai fatti miei, ai miei problemi, ero immerso a fare ragionamenti su ragionamenti solitari e camminavo. A un certo punto – immerso nei miei pensieri non mi ero accorto di alcunché e i rumori del vento e delle onde non mi avevano fatto sentire le urla – fui stato raggiunto all’improvviso da un soldato e poi subito dopo da altri due, che mi intimarono di fermarmi, rimproverandomi per non aver visto, né sentito nulla, se non volevo beccarmi qualche colpo in testa…Era in corso un’esercitazione, stavano sparando, mi dissero. In piena estate, capite? E io in quel tratto di mare infestato dai proiettili all’uranio arricchito l’estate scorsa ho fatto i bagni…

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Connect with Facebook

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.