UNA PIAZZA, UN POPOLO, UNA RICHIESTA: GIUSTIZIA PER GLI ULIVI
di Eleonora Ciminiello_______Il sedile, un microfono e la voglia di verità. Eravamo a Lecce, ieri sera, 28 dicembre, e Piazza Sant’Oronzo era particolarmente gremita. Gremita di gente uscita di casa solo per fare un giro, ma popolata anche da cittadini attivi e consapevoli pronti a coinvolgere i presenti su ciò che da due anni accade in Salento, con tutti gli sviluppi che si sono rincorsi nell’ultima settimana.
Ad organizzare l’incontro ancora una volta il Popolo degli Ulivi, lo stesso popolo additato dai media locali come un covo di complottisti, di terroristi, di ambientalisti della peggior specie; eppure questo gruppo di persone, accomunate dalla volontà di difendere la terra salentina, ha dimostrato ancora una volta di avere un unico obbiettivo, coinvolgere il Salento mostrando qual è la verità sulla vicenda xylella, una vicenda che non deve riguardare solo pochi cittadini consapevoli, ma tutto il Salento, perché la conoscenza è libertà, è possibilità di scegliere, di capire, di difendersi.
Quel popolo ieri sera era lì, pronto a lottare ancora e a vincere l’ingiustizia: c’erano bimbi intenti a distribuire volantini e spiegare in maniera consapevole e ragionata il PERCHE’ non sia giusto sradicare gli ulivi del Salento, ma anche anziani pronti a portare la loro esperienza, dimostrando come gli ulivi, se curati, non demordono, sopravvivendo alle malattie.
In mezzo i giovani, tanti giovani, sfuggiti alla macchina dei media, uomini e donne che hanno studiato, hanno cercato, hanno lottato strenuamente per fermare le ruspe, fermare la macchina mistificatrice dei media, fermare con i loro mezzi anche le menzogne della fantascienza. Uomini e donne che nella vita fanno tutt’altro si sono ritrovati, come era già avvenuto il 29 marzo 2015, di nuovo in Piazza sant’Oronzo, sempre più convinti che la verità debba emergere sfondando i muri costruiti sull’indifferenza e sull’inganno.
Il Popolo degli Ulivi ha continuato a sottolineare l’assenza di ricerche a 360°, l’assenza dell analisi dei terreni che ospitano gli ulivi, la mancanza degli studi epidemiologici sulla diffusione del disseccamento, come quella dei test che dimostrino che il batterio da solo, sia la causa della malattia; questo popolo ha continuato a sostenere l’importanza di difendere il territorio per proteggere l’ambiente e soprattutto la salute degli abitanti del Salento, e lo ha fatto attraverso la voce dei protagonisti di questa storia: da Ivano Gioffreda e Tina Minarva, di Spazi Popolari, a Luigi Russo, giornalista e presidente del CSV Salento, dall’oncologo Giuseppe Serravezza a Giovanni Seclì, presidente di Forum Ambiente e Salute, da Mimmo Giglio, attivista del presidio di Veglie ad Antonio Zollino, del presidio di Leverano, da Anita Rossetti a Crocifisso Aloisi, sino a Stefania Bove e Carlo Martignano. Cittadini ed esperti, in perfetta sinergia, si sono ritrovati portando all’attenzione dei passanti ancora una volta numeri, dati, fatti, certezze, disegnando un quadro chiarissimo della vicenda, inframmezzati dalla voce del professor Sergio Starace, alla chitarra.
Un susseguirsi di voci e di fatti, moderati da Leonardo Curti, capace di rendere la serata un vero inno alla giustizia ed alla libertà d’informazione.
Bloccare l’attacco politico, economico e sociale che ha come obbiettivo il Salento e ottenere giustizia: è questo ciò che si chiede, ma per far sì che il Salento non sia più terra di conquista o di sperimentazione per nessuno è necessario progettare, reinventare, tornare alle tradizioni più vere. Recuperare la cultura dell’agricoltura, nutrire la terra, salvaguardare gli ulivi, bandire l’uso dei pesticidi, tornare alla Natura ed ai semi tipici del nostro territorio: sarà questa la vera vittoria per il Salento, per i suoi abitanti e per l’ambiente.
Di seguito le foto della serata.
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