eccoci

| 2 Maggio 2012 | 0 Comments

di Valerio Melcore

Cambia ( è cambiata profondamente ) l’informazione. Se già niente è più come prima, ancora di più cambieranno nel futuro prossimo i nostri modi di comunicare e con essi la nostra vita quotidiana, in cui la comunicazione, appunto, le pubbliche relazioni, cioè la nostra capacità di essere  “un animale sociale”, già fondamentale, diventerà per tutti determinante. …

In un simile scenario che si va sempre più consolidando, il contenitore che abbiamo chiamato  “Leccecronaca” – praticamente con un’etichetta – nasce consapevole della difficoltà, ma pure dell’importanza, dell’impresa che ci attende, tutti insieme.

Giorno dopo giorno, vorremmo, infatti, dare e ricevere un’informazione al passo dei tempi nuovi, quindi interattiva  e  multimediale, non solo, ma pure capace di migliorarci, consolidandoci in una vera e propria comunità, libera, indipendente e creativa.

La nostra idea consiste, dunque, nel trasmettere e nel ricevere vibrazioni positive, inventandoci nuove occasioni e nuovi mezzi espressivi, con ciò cercando – ognuno di noi, a uno a uno – di dare il proprio contributo per elevare il livello della Bellezza rimasta nel mondo.

Si tratta, poi, di andare a verificare e ad approfondire le notizie, come sempre più raramente, per tante ragioni, come superficialità e interessi economici, ormai si fa nella così detta informazione ufficiale.

Noi vogliamo farlo nella nostra realtà locale, radicati come siamo sul territorio, che è pure per noi identità, da consolidare e tradizione, da riaffermare.

Informazione di servizio, dunque, indispensabile, più che utile: di approfondimento, di ricerca, di riflessione.

Se ci riusciremo, ce la faremo senza cani sciolti e senza pecore matte; senza compagni di merende; senza imbonitori e senza utilizzatori finali; senza nani, saltimbanchi e ballerine; senza padroni, né padrini: se ci riusciremo, ce la faremo con il contributo attivo, partecipe, divertito e divertente, insomma, semplicemente, creativo, di tutti coloro i quali  vorranno unirsi a noi e, stando attivamente insieme a noi, diventare così comunità.

Saremo, insomma, per la nostra famiglia allargata, il soggiorno buono di casa; per il nostro villaggio locale, la piazza alla domenica mattina, convinti che “virtuale”

( virtus: forza, capacità, potenzialità ) è anche di più che “reale”.

Così, infine, potremo affrontare i mali oscuri dei nostri giorni, vale a dire la povertà ideale, la precarietà materiale, e poi la solitudine, o meglio ancora l’anonimato, che ci condizionano pesantemente; cercheremo di non averne paura, prima e, se possibile, poi, di sconfiggerli.

Certo, lo sappiamo, che tanto il mondo non lo cambi: ma sappiamo ancora meglio che intanto puoi cambiare te stesso, anche per renderti migliore.

Category: Costume e società

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