QUALE DESTINO PER LA CORTE D’ APPELLO DI LECCE?
Riceviamo e volentieri pubblichiamo. Da Roma, il senatore del M5S Maurizio Buccarella ci scrive______
Ho presentato un’interrogazione parlamentare urgente al Ministro della Giustizia (Andrea Orlando, del Pd, nella foto. ndr) per capire quale sarà il destino della Corte di Appello di Lecce.
Se la situazione dovesse essere davvero quella che i “rumours“ stanno paventando, saremmo dinanzi ad una catastrofe per tutta la Regione Puglia. Si metterebbe in ginocchio tutto il “sistema giustizia” pugliese perchè con la soppressione del distretto di Lecce, in automatico, scomparirebbero, oltre che la sede distaccata di Taranto della stessa Corte, anche la sezione Staccata della Commissione Tributaria Regionale e soprattutto verrebbe meno quel baluardo di legalità e di lotta alla mafia costituita dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Lecce.
Sarebbe ora che il Governo si rendesse conto della situazione che ormai in modo sistematico sta mettendo in atto con questa progressiva ed inesorabile desertificazione giudiziaria.
Se fosse vero quello che si dice della proposta della commissione ministeriale presieduta dal dr. Vietti, ci troveremmo nell’assurdo che anche per un semplice adempimento per un giudizio di secondo grado, civile, penale o tributario che sia, gli avvocati salentini sarebbero costretti a percorrere centinaia di chilometri, con inevitabili costi in termini di tempo per il professionista ed economici per i clienti, senza considerare che la lotta alla mafia sul territorio resterebbe affidata soltanto alla Direzione Distrettuale Antimafia di Bari, con ogni probabile affievolimento del contrasto dei fenomeni di criminalità organizzata e terrorismo per i territori più lontani (come testimonia, tristemente, la situazione del Foggiano, dove la mancanza di un presidio giudiziario antimafia a Foggia è senz’altro concausa della allarmante situazione ivi esistente in tema di ordine pubblico e presenza mafiosa nell’intera provincia).
Detto questo Renzi ed il suo Governo ci dovrebbero spiegare cosa c’è di razionale in questa “razionalizzazione” della geografia giudiziaria che sta elaborando.
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