LECCE / 1 A 3, VITTORIA NETTA AD AGRIGENTO, LA TANTO ATTESA PROVA DI MATURITA’ E’ ARRIVATA, CON UN RISULTATO CHE RIPORTA IN ALTO I GIALLOROSSI
(l.r.)______ Tre punti per risalire, con una prova di autorità, una vittoria netta, 1 a 3, che non è stata mai in discussione, nemmeno quando, per pochi minuti, la formazione di casa, più con la forza della disperazione che per forza effetiva, credeva di poterla raddrizzare.
Le formazioni______
LECCE. Mister Piero Braglia schiera con il 5-3-2: Perucchini; Freddi (70′ Cosenza), Legittimo, Papini, Abruzzese, Camisa; Lepore Pessina Surraco; Moscardelli (65′ Diop) , Curiale (70′ Vecsei).
AKRAGAS. Mister Nicola Legrottaglie schiera col 4-3-3: Vono; Salambria, Marino, Lovric Sabatino; Mauri (79′ Fiore), Aloi, Zilbert; Savonarola, Di Piazza (dal 46′ Cristaldi), Madonia (dal 46′ Leonetti).
ARBITRO: Armando Ranaldi di Tivoli
La cronaca______
Il campionato – spezzatino porta la partita di Agrigento all’ orario del pranzo della domenica. Sulle gradinate di uno spelacchiato, ventoso e semideserto stadio “Esseneto” (nella foto) sono in un migliaio, fra cui una ventina di tifosi giallorossi.
Primo quarto d’ ora con supremazia territoriale, ma evanescente, della squadra di casa, vogliosa di riscatto, dopo le brutte prestazioni degli ultimi turni, che hanno fatto traballare la panchina di Legrottaglie. Però i centrocampisti sono confusionari, e gli attaccanti finiscono regolarmente in fuorigioco. Insomma, più rabbia che lucidità.
Il primo angolo è del Lecce, senza esito.
Il primo tiro in porta, al 20′, di Madonia, un insidioso rasoterra che rimbalza davanti al portiere, ma Perucchini è bravo a distendersi sulla sua destra e a deviare in angolo. Ce n’è subito dopo un altro; sembra un buon momento per l’ Akragas, ma è Moscardelli a suonare la riscossa, facendosi tre quarti di campo coast to coast praticamente da solo, come un gladiatore che chiama all’ assalto i suoi e intanto si lancia solitario contro il nemico.
E’ l’ anticipo del gol, che arriva subito dopo, al 22′, su attacco corale, una bella manovra, voluta e tecnicamente ben eseguita, conclusa dal cross dalla destra di Surraco, su cui si avventa con perfetto tempismo, sul palo opposto, proprio Moscardelli, per appoggiare in rete nella porta lasciata sguarnita dai difensori disorientati.
L’ Akragas prova a reagire, continua a dimostrarsi però evanescente; il Lecce copre bene gli spazi ed è sempre pronto nelle ripartenze.
Al 32′ viene ammonito un Curiale abbastanza innocente nella circostanza; sembra comunque molto concentrato sulla sua prestazione; sa di dover essere per forza convincente, e di doversi sbloccare.
E si sblocca, infatti, l’ attaccante, finalmente. Lo 0 – 2 porta la sua firma, al 40′. Durante una bella manovra corale nella metà campo avversaria, c’è un calcio di punizione dalla destra, battuto da Lepore. Sulla deviazione, il portiere si salva, respingendo alla meglio il tocco di Freddi, ma la palla rimane in attacco, con i difensori sbilanciati, e sul contro cross, a due passi dalla linea, proprio Curiale anticipa tutti e insacca.
Al 43′ punizione cinque metri fuori aerea, centrale, per il Lecce: tiro a giro a rientrare di Lepore, insidioso, parato da Vono.
Nervosi i giocatori agrigentini mentre vanno fra i fischi negli spogliatoi.
Doppia sostituzione nelle fila agrigentine al ritorno in campo dopo il riposo. Ma non cambia il modulo, e soprattutto non sembra cambiare l’ andamento della partita, che il Lecce, sempre ben messo in campo, sembra controllare con tranquillità, sulla falsariga di quanto avvenuto nei primi quarantacinque minuti di gioco.
Moscardelli sempre in agguato: tira di poco alto sulla traversa al 49′ e subito dopo, su azione di calcio d’angolo, devia di poco fuori l’ incrocio dei pali.
Si rivede l’Agrigento al ’63, con Leonetti solo davanti a Perucchini, bravo a chiudergli lo specchio della porta.
Esce di nuovo il portiere leccese due minuti dopo, per arginare un Savonarola innescato sul fronte destro a ridosso dell’ area, riesce pure a deviare il tiro dell’ attaccante, che però rimpallando va a innescarsi a fin di palo dall’ altro lato.
Ora l’ Akragas prende coraggio, più che altro dopo oltre un’ ora ha trovato le misure: deve salvare di nuovo Perucchini su Savonarola e ‘stavolta ci riesce.
Corre ai ripari Braglia, con le sue sostituzioni, per cercare di ridare un nuovo equilibrio alla squadra.
Al primo pallone buono, Diop non ci pensa due volte: guarda la porta e tira, parato.
Al 75′ a Cristaldi riesce un pericoloso traversone lungo, su cui per un niente Leonetti manca la deviazione decisiva.
Ma il Lecce c’è, e colleziona due angoli di seguito, in attacco e poi poco dopo avvia un’ azione pericolosa, che non trova la deviazione vincente di Diop, anticipato in presa alta dal portiere.
Espulso al munuto 85 un nervosissimo allenatore agrigentino: Le Grottaglie non assiste al tutto per tutto dei suoi, che cercano di salvargli la panchina.
Il Lecce, però, continua ad esserci, rimane vigile e presente, non concede più nulla agli avversari, anzi, chiude anzi tempo la partita, con Diop, incontenibile fra tre avversari, al limite dell’ area; appena entrato oltre la riga, viene messo giù da Aloi: rigore sacrosanto, ed espulsione per doppia ammonizione dell’ agrigentino.
Lo stesso Diop realizza spiazzando il portiere.
Nel recupero espulso Camisa sempre per doppia ammonizione.
Il commento______”Giocatori di serie superiore”…”Un lusso per la categoria”…Sono anni che i tifosi giallorossi sentono frasi come queste per definire alcuni loro beniamini. Bene, oggi non sono state solo parole, lo hanno potuto vedere in campo. Senza fare i nomi, la differenza c’è stata ed è apparsa evidente.
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