I PERICOLI PER I PEDONI

| 27 Novembre 2015 | 0 Comments

Riceviamo e volentieri pubblichiamo. Per conto dell’ Adoc di Lecce Ilenia Maruccia ci scrive______

Mentre continua – l’ultimo caso ieri ai danni una studentessa su viale Calasso – il penoso stillicidio di pedoni e ciclisti investiti dalle auto, unici soggetti della mobilità ad avere pieno diritto di cittadinanza sulle strade di Lecce, ADOC instancabilmente denuncia e sollecita l’Amministrazione Comunale.

A Lecce si è realizzata una situazione di rischio totalmente fuori controllo, se è vero che (dato: Rapporto Ecosistema Urbano Legambiente 2015) Lecce è tra le 15 città più pericolose d’Italia, con oltre 7 morti/anno ogni 100.000 ab., quasi il doppio della media nazionale, 7 volte il dato della città gemella Brindisi.

A meno di considerare i leccesi “geneticamente” dei pericolosi kamikaze, una grossa parte del problema è causata dalla pericolosa inadeguatezza e illegalità dell’infrastruttura stradale comunale. E questo non è un problema che si risolve con qualche multa in più, ma si affronta investendo un po’ di denaro derivante dalle infrazioni stradali, come peraltro dice la legge.

Tra i mille problemi della mobilità, quindi, questa volta analizziamo il posizionamento delle strisce pedonali in corrispondenza delle intersezioni non semaforizzate. Pensate, ad esempio, a tutti gli attraversamenti pedonali della zona Mazzini, via Zanardelli, via Salandra, via Trinchese, via Martello e così via. E’ la zona, per così dire, più moderna e organizzata della città e peraltro la più frequentata dai pedoni.

Ebbene decine e decine di incroci, sono totalmente “non a norma”, se solo si legge il Codice della Strada, ed in particolare l’art. 145, co. 3, del Regolamento di Attuazione. Questa norma, sistematicamente totalmente ignorata a Lecce, prescrive che, in caso di incroci urbani con stop o “dare precedenza”, l’attraversamento pedonale debba essere posizionato a non meno di 5 metri dall’incrocio.

Questo perché il conducente dell’auto che si appresta ad impegnare l’incrocio concentra l’attenzione sulle auto che, appunto, incrocia e potrebbe quindi non accorgersi del pedone che attraversa l’intersezione. In fase di uscita dall’intersezione, di contro, l’automobilista è costretto fermarsi in mezzo all’incrocio stesso, per favorire l’attraversamento del pedone in quanto le strisce sono poste direttamente sull’intersezione.

E’ quello che accade quotidianamente centinaia di volte nel quartiere Mazzini e non solo: l’automobilista è meno disponibile a cedere il passo se ha paura di occludere l’intersezione con la coda della sua auto! Possibile che nessuno all’Assessorato di Viale Rossini abbia voluto rispettare la legge?

A Lecce non è rispettata la legge, figuriamoci se c’è spazio per le buone pratiche, come quella delle “orecchie”, soluzione efficacemente adottata in molte città per creare sull’incrocio una “casa avanzata” sicura per il pedone e inaccessibile alla sosta selvaggia.

Adoc scriverà al Prefetto di Lecce una relazione sulla violazione di legge che qui si segnala.

Non vorremmo davvero che, pur di salvare qualche centinaio di “stalli blu”, Lecce voglia ignorare una norma di legge posta a presidio della sicurezza dei pedoni.

 

Category: Riceviamo e volentieri pubblichiamo

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