AMORE CRIMINALE / I DATI DI UNA DELLE ASSOCIAZIONI CHE SI BATTONO CONTRO LA VIOLENZA DI GENERE, SIA PUR PARZIALI, DANNO UN QUADRO PRECISO E PREOCCUPANTE DELLA SITUAZIONE: LE DONNE CONTINUANO A FINIRE IN OSPEDALE PER COLPA DEI LORO PARTNER E CONTINUANO A DENUNCIARE POCO E IN RITARDO
(Rdl)______”Abbiamo il dovere di educare le nuove generazioni al rispetto della donna e del prossimo. Promuovere la cultura della non violenza e della lotta alle discriminazioni di genere in maniera globale e settoriale, coinvolgendo tutte le professioni, dalle forze dell’ordine agli operatori sanitari, dai professionisti del sociale al mondo della scuola, alla Magistratura e alla società civile tutta. Perché la donna vittima di violenza si senta accolta ed ascoltata, non si senta giudicata e creda ancora che ricominciare a vivere si può, è un suo diritto inalienabile così come è imprescindibile che i suoi figli crescano non nascondendosi più dietro ad un divano ma guardando dalla finestra la luce del sole”.
Lo ha detto oggi a Lecce Maria Luisa Toto, presidente del “Centro antiviolenza Renata Fonte”, nella conferenza – stampa di presentazione delle attività svolte dalla sua associazione.
Sono trentanove le donne della provincia di Lecce che, nel 2015, sono state accompagnate in ospedale dalle operatrici del centro, in seguito a violenze e maltrattamenti subiti in famiglia.
Duecentotrentuno sono state le richieste di aiuto rivolte al centro e centonovantacinque i colloqui personali poi avviati dalle operatrici.
Novantanove le consulenze legali e novantotto i casi di sostegno in percorsi di denuncia alla magistratura, centodiciotto invece i percorsi psicologici messi in piedi.
Dai dati forniti oggi è emerso, inoltre, che nella maggioranza dei casi in esame le donne hanno subito violenza dal partner, attuale o ex, nel 9% da un familiare o conoscente e solo nell’1% da parte di estranei. Molto significativi anche i dati relativi alla tempistica delle denunce, che nel 72% dei casi avvengono mesi o addirittura anni dopo le violenze, nel 18% giorni dopo e solo nel 10% dei casi nell’immediatezza dei fatti.
Category: Cronaca
IL SINDACATO UIL DI LECCE HA RESO NOTO UN COMMENTO
Come ogni anno, il 25 Novembre si presenta con un conto pesantissimo di violenze e aggressioni feroci nei confronti delle donne di ogni età, di ogni nazionalità, di ogni razza.
Nella giornata internazionale contro la violenza perpetrata sulle donne, sono necessarie azioni concrete di contrasto. Questo vale per ogni tipo di violenza: domestica; nel lavoro, dove le donne vittime di tratta sono sempre più numerose perché legate ai fenomeni migratori più recenti; nei conflitti di guerra, dove donne e minori sono le vittime designate di una violenza bestiale, incontrollata e assoluta.
È la stessa società civile che sovente usa violenza sui più deboli quando non offre a tutti le stesse opportunità di realizzazione personale, quando nega la facoltà di esigere diritti inalienabili per la dignità umana, quando applica la legge a proprio uso e consumo facendo degli stereotipi un baluardo per il mantenimento dei privilegi e poteri altrimenti inesigibili.
L’esperienza ci dimostra che la violenza non si può combattere solo con politiche legislative ma va affrontata soprattutto a livello culturale, contro le ideologie, le credenze religiose e culturali con il coinvolgimento di tutti, uomini e donne, nessuno escluso. Siamo tutti parte di questa società, che dovrebbe maturare responsabilmente in tema di pari opportunità, pertanto dobbiamo chiederci quanto noi siamo capaci di instillare e generare questo cambiamento.
Il Coordinamento Pari Opportunità e Politiche di Genere e il Centro di Ascolto Mobbing e Stalking della Uil di Lecce, ribadiscono l’importanza di far conoscere, al maggior numero di donne, le strutture istituzionali e non che sono in grado di offrire sostegno e aiuto. Occorre, quindi, attuare e consolidare nel nostro Paese concrete azioni di contrasto alla violenza, di sostegno alle vittime e – in un’ottica di attenzione olistica al problema – di sostegno e aiuto anche ai persecutori.
Il Centro di Ascolto mobbing e stalking della Uil di Lecce e a disposizione per ogni richiesta o informazione al n. 3357466926 o tramite indirizzo mail : lecce-mobbing@uil.it