DETTO FATTO. INOLTRATA OGGI L’ ISTANZA DI ACCESSO CIVICO (NE PUBBLICHIAMO IL TESTO) PER CONOSCERE LE SPESE DI RAPPRESENTANZA DEI POLITICI DELL’ AMMINISTRAZIONE COMUNALE. LA CRONISTORIA DELLA QUESTIONE, IN ATTESA DEGLI SVILUPPI
(Rdl)______Come avevamo preannunciato martedì scorso, oggi sabato 22 novembre è stata presentata dall’ avvocato Stefania Isola, presidente dell’ ASSO – CONSUM provinciale, l’ istanza per conoscere in dettaglio quali siano e come siano tate effettuate e giustificate le spese di rappresentanza dell’ Amministrazione Comunale di Lecce.
Questa la notizia di giornata, di cui diamo adesso anche i dettagli. Ma, in attesa di sviluppi, ripercorriamo prima la questione nel suo svolgimento_______
L’ AMMINISTRAZIONE COMUNALE TIENE SEGRETE LE SPESE DI RAPPRESENTANZA – nostro articolo del 13 novembre.
Non abbiamo dietro niente e nessuno, sia ben chiaro, ed è meglio evidenziarlo subito: non ci sono trame, o complotti. Poi, non vogliamo avvantaggiare, o danneggiare chicchessia.
Vogliamo soltanto fare il nostro mestiere: fare i giornalisti. I giornalisti giornalisti, però, possibilmente, e non i giornalisti impiegati, di cui parlava il vecchio marpione Sasà, al giovane cronista Giancarlo Siani, nel film “Fortapasc”. I giornalisti impiegati prendono i comunicati delle amministrazioni pubbliche, e ne fanno copia /incolla. I giornalisti giornalisti ogni tanto i comunicati alle amministrazioni li chiedono, li sollecitano, su argomenti ad hoc, e se non ricevono risposta, si chiedono il perché, e ne scrivono comunque. Scrivono di quel che interessa alla gente, non copiano soltanto quello che le amministrazioni vogliono far arrivare ai cittadini. Non fanno i passacarte elettronici, fanno le domande per i cittadini e ai cittadini cercano di spiegare: vogliono capire e far capire.
Senza pregiudizi. Se – sia ben chiaro – avessimo potuto trovare quel che cercavano e avessimo riscontrato una normalità sostanziale, una effettiva corrispondenza, una corretta gestione, noi lo avremmo scritto, e magari avremmo fatto un buon servizio a tutti.
Non ci piace il sensazionalismo. Come non ci piace il giornalismo spettacolo, fatto di agguati e interviste a tradimento.
Del resto, non vogliamo insegnare niente a nessuno. Siamo così, e basta. E i fatti sono andati esattamente come adesso ve li raccontiamo.
Più di un mese fa ci fu una riunione dei soci dell’ associazione culturale “Azione parallela”, che sono poi, in pratica, senza menarla alle lunghe con questioni burocratiche, i proprietari legali del nostro giornale.
Qualcuno, nella discussione, parlò di quanto stava avvenendo in quei giorni a Roma, al sindaco Ignazio Marino, in merito ai suoi giustificativi delle così dette ‘spese di rappresentanza’. Qualcun altro ricordò le polemiche sulle stesso tema per un altro sindaco, anche se ex, poi passato da Firenze a più alto incarico.
Altri ancora parlarono delle spese dei gruppi consiliari delle Regioni. Tutte vicende di malcostume, in cui i soldi pubblici sono stati usati, con vari pretesti, e a vario titolo, per motivi personalistici, per interessi privati, per logiche di partito, se non, in ultima analisi, anche per miserie umane personali.
E a Lecce, che cosa accade? Qualcuno si è mai interessato della questione? Potrebbe interessarsene il nostro giornale? Questo chiesero alla redazione e la redazione, valutando, nella sua autonomia, positivamente il suggerimento, decise di lavorarci su.
Ecco che cosa i ragazzi ella redazione scrissero via mail, col titolo PREGHIERA all’ ufficio – stampa del Comune in data 28 ottobre:
Potete per favore aiutarci? In redazione abbiamo cercato invano sul sito dell’ amministrazione comunale i dati relativi alle spese di rappresentanza di sindaco, di cui alcuni nostri lettori ci hanno chiesto. Sono dati di rilevanza pubblica, che, nel nome della trasparenza amministrativa, cui, diamo atto, l’ amministrazione comunale leccese si ispira, dovrebbero essere pubblicati, come tanti altri. Forse non siamo stati capaci noi di trovarli? Se non ci sono, possiamo averli?
Ci riferiamo – specifichiamo ancora – al rendiconto delle spese di rappresentanza del sindaco e relativi giustificativi. In attesa di una risposta in merito, cordialmente la redazione di leccecronaca.it
Niente di niente, nessuna risposta. Passata una settimana, così mi sono sentito di intervenire personalmente, sollecitando quella risposta che non era arrivata e in data 3 novembre allo stesso destinatario ho indirizzato le seguenti parole:
Un cordiale saluto, sono Giuseppe Puppo, il direttore. In redazione mi segnalano che la mail qui di seguito inoltrata, inviata alcuni giorni fa, è rimasta senza risposta. Come mai? Per una volta che chiediamo un aiuto, dopo che riportiamo sempre i vostri comunicati… E’ possibile avere un cortese cenno di riscontro riguardo a quanto segnalato? Grazie
Il giorno dopo, finalmente una risposta arriva, eccola:
“Gentile collega, stiamo effettuando le opportune verifiche. A risentirci quanto prima. Antonio Greco, Responsabile Ufficio Stampa Comune di Lecce”.
Benissimo, grazie, aspettiamo. Aspetta aspetta, passa un’ altra settimana. Quanto diamine possono durare codeste “opportune verifiche”?
Così torno a sollecitare: ..E’ passata una settimana, avremmo bisogno di sapere, perché dobbiamo scrivere sull’ argomento, oramai non potendo più differire. Grazie
Niente da fare, eppure in una settimana si fanno le verifiche su una biblioteca intera e sull’ universo mondo, quanto ci vuole a farle su una pratica amministrativa?
Non avendo ricevuto nessun riscontro, nemmeno per dignità pure se negativo, a scanso di equivoci, ecco l’ ultima mail che ho mandato l’ altro giorno:
Caro collega, torno a sollecitare e per l’ ultima volta una risposta. Se non la riceverò entro domani mi sentirò autorizzato a concludere e quindi a scrivere che il Comune di Lecce non vuole rendere pubblici questi dati.
Naturalmente – ma a questo punto era chiaro – neanche a quest’ estremo tentativo arriva una risposta. Ed eccoci qua. Ora, è chiaro che la storia non finisce così. Anzi, mi sa che questa storia invece è appena cominciata. Allora: l’ amministrazione comunale vuole tenere segreti i dati riguardanti le spese di rappresentanza che presumibilmente sono effettuate dal sindaco e dai suoi assessori. Senza voler fare dietrologia, o processi alle intenzioni e tanto meno processi mediatici, inevitabilmente nasce la domanda: perché? Non sono forse le spese di rappresentanza soldi pubblici? E se sono quindi soldi pubblici, i cittadini non hanno il diritto di sapere come e perché sono stati spesi? Poi: c’è qualcuno che ci può aiutare ad avere questi dati? Infine, per essere precisi, la questione sta in questi termini: chi è autorizzato dall’ amministrazione comunale a fare le così dette spese di rappresentanza? quali circostanze sono coperte da questa definizione? in che modalità avvengono i pagamenti di questo genere? quali giustificativi vengono prodotti? quali sono state con rendiconti completi ed esaustivi quelle degli ultimi mesi, o magari dell’ ultimo anno, a titolo di esemplificazione pratica?
Quante domande! Ma nessuna risposta. Per ora______
IL COMUNE RISPONDE. A MODO SUO… – nostro articolo del 16 novembre.
Alla fine una risposta è arrivata. Dopo tre giorni del nostro precedente articolo, che trovate qui a fianco, sempre in evidenza, e a quattro dall’ ultima nostra richiesta, dopo settimane trascorse invano. Una risposta formale, non sostanziale. Comunque giudicate voi.
Cominciamo dal testo della mail arrivata ‘stasera in redazione, a firma del apo ufficio – stampa del Comune Antonio Greco: “Gentili colleghi, mi hanno detto che tutte le informazioni che vi occorrono sono disponibili sul sito del Comune di Lecce www.comune.lecce.it- E’ sufficiente cliccare la sezione trasparenza. In alternativa si può cliccare su dati.comune.lecce.it E’ l’Open Data del Comune di Lecce dove sono reperibili numerose informazioni utili ai cittadini e che potete tranquillamente pubblicare. Saluti e perdonate il ritardo nella risposta”.
Ricambiamo i saluti al capo ufficio – stampa, niente di personale, sia ben chiaro, e lo ringraziamo. Ma sia ben chiara pure un’ altra cosa: in questo modo non ci ha risposto per niente. Quei dati, eravamo stati capaci di trovarceli da soli.
Le domande che avevamo fatto erano, lo ricordiamo: chi è autorizzato dall’ amministrazione comunale a fare le così dette spese di rappresentanza? quali circostanze sono coperte da questa definizione? in che modalità avvengono i pagamenti di questo genere? quali giustificativi vengono prodotti? quali sono state con rendiconti completi ed esaustivi quelle degli ultimi mesi, o magari dell’ ultimo anno, a titolo di esemplificazione pratica?
Infatti, nella sezione “trasparenza”, del sito del comune, sotto sezione “altri contenuti”, altra sotto sezione “spese di rappresentanza”, vengono indicate spese per “fiori, eventi, cerimonie, manifesti” e quant’ altro per un totale di 4144 euro. Di questi 2079 sono quelli che potrebbero riguardare quanto ci interessa, indicati alla voce: “scambi di auguri, visite, incontri, ricorrenze, sindaco, festeggiamenti, congressi”.
E’ quella voce “sindaco”, che ci interessa, in primis, suoi assessori a parte.
Inoltre, i dati così disponibili si riferiscono al 2013, altri non ce ne sono. Per di più, in questa maniera non è possibile entrare nel merito. Poi: e quelli del 2014? E quelli degli ultimi mesi? E tutte le questioni che abbiamo posto?
Insomma, siamo ancora lontani dal capire se il sindaco usi correttamente e con parsimonia le così dette “spese di rappresentanza”, del che gliene daremmo volentieri atto, a tutto suo merito, oppure se ci sono, come è successo altrove, elementi che destino perplessità. Vedremo di riuscire a capirlo nei prossimi giorni, per riferirne ai nostri lettori______
L’ ASSOCONSUM SI SCHIERA IN AIUTO DI LECCECRONACA – nostro articolo del 17 novembre a firma Stefania Isola
“Dove men si sa, più si sospetta”; così sentenziava Nicolò Machiavelli. Ed in tema di spese di rappresentanza, quando si ha a che fare con la trasparenza amministrativa, è facile sospettare.
Se la decisione su quanto sia necessario per essere trasparenti viene lasciata agli amministratori, allora si può cadere nel surreale.
Si può così decidere di pubblicare i dati totali in un anno, come accade a Milano, Firenze e Verona, oppure si può scegliere di aggiornarli mese dopo mese.
Il fattore comune è, però, sempre lo stesso: nessuna copia degli scontrini viene pubblicata online.
In questa delicata materia, a dire la verità, quello che alimenta la sensazione di illegittimità è l’ intollerabile vuoto normativo che la governa.
La legge difatti dispone l’obbligo di ridurre le spese di rappresentanza, ma non definisce chiaramente quali siano tali spese, né identifica con certezza il tetto di spesa entro il quale gli organi di governo risultino legittimati ad effettuarle o, in particolare, quali siano le spese ammissibili.
In questo ambito ci si può quindi sentire legittimati ad autodeterminare qualsiasi parametro, scatenando, di conseguenza, indagini giudiziarie per verificare eventuali danni erariali, o indagini penali al fine di escludere, o peggio, accertare un ipotesi di reato qual è il peculato.
Il problema è che il diritto non fornisce un precetto (cioè obbligo di fare o di non fare) che sia chiaro, né misure determinate o determinabili che servano da guida per i comportamenti da tenere.
E’ senz’altro corretto che gli amministratori abbiano libertà ed autonomia nelle loro spese a beneficio della collettività, ma, poiché si tratta di denaro pubblico e per evitare che si attuino comportamenti non adeguati al ruolo, sarebbe utile una trasparenza che, finora, non è stata quasi mai realizzata.
Lo strumento che potrebbe essere utilizzato per evitare distorsioni di qualsiasi tipo esiste ed è la “Bussola della trasparenza”. ( Decreto Legislativo 33/2013).
Questo sistema rappresenta la soluzione per le amministrazioni nel percorso verso la “trasparenza totale”; tale strumento coniuga la trasparenza delle pubbliche amministrazioni con la partecipazione e la collaborazione dei cittadini.
Fatta questa necessaria premessa e traendo l’avvio da un’iniziativa di Leccecronaca.it (ed in collaborazione con il giornale), Asso-Consum (Associazione per la difesa dei consumatori, degli utenti e dei cittadini, componente CNCU), nei prossimi giorni formulerà all’amministrazione comunale una richiesta di rendicontazione dettagliata di tutte le spese di rappresentanza sostenute dalla stessa, con particolare riferimento a quelle relative all’anno 2014 ed ai primi mesi del 2015, in primis quelle del sindaco.
Confidando, quindi, nella trasparenza della pubblica amministrazione e parafrasando una frase di S. Kierkegaard, ci auguriamo che la fede non sia “una corda alla quale si rimane appesi, quando non ci si impicca.”______
OGGI SABATO 22 NOVEMBRE L’ AVVOCATO DELL’ ASSOCONSUM SU CARTA INTESTATA DELL’ ASSOCIAZIONE HA INOLTRATO TRAMITE POSTA ELETTRONICA CERTIFICATA L’ ISTANZA DI ACCESSO CIVICO. ECCONE IL TESTO COMPLETO.
Al Responsabile della Trasparenza Dr. Francesco Magnolo Comune di Lecce, Via Rubichi 16
73100 Lecce
Istanza di accesso civico
(ex art. 5, decreto legislativo 14 marzo 2013, n. 33)
Asso-Consum, Associazione nazionale dei Consumatori riconosciuta dal Ministero dello
Sviluppo, avente sede in Roma 00187, via Lombardia 30, C.F. 07950490636, rappresentata
dal Presidente Provinciale avv. Stefania Isola con sede in via Oberdan 121, 73100 Lecce,
CHIEDE
in adempimento a quanto previsto dall’art. 5, commi 1, 2, 3 e 6 del decreto
legislativo 14 marzo 2013, n. 33,
la pubblicazione della rendicontazione dettagliata di tutte le spese di rappresentanza
sostenute dal Sig. Sindaco di Lecce e dai titolari di incarichi politici relativi all’anno 2014 ed
ai mesi del 2015 ( tutte corredate dai giustificativi fiscali) avvenute fin al momento di
presentazione della presente richiesta e la contestuale trasmissione alla sottoscritta di
quanto richiesto, ovvero la comunicazione alla medesima dell’avvenuta
pubblicazione, indicando il collegamento ipertestuale a quanto forma oggetto
dell’istanza.
Si chiede, inoltre, di conoscere, il nome del responsabile del procedimento amministrativo.
Indirizzo per le comunicazioni: avv.isola.stefania@pec.it
Lecce 20/11/2015
Si allega: statuto Asso-Consum; nomina Presidente provinciale; delega alla firma.______
Terremo ovviamente informati con sollecitudine i nostri lettori sugli sviluppi del caso.
Category: Cronaca
ECCO LA RISPOSTA RICEVUTA______
Città di Lecce
Il Reponsabíle per la Trasparenza
Prot. Lecce, 24 novembre 2015
Spett.le ASSO-CONSUM
C.a. Presidente Provinciale
Dr.ssa
Oggetto: Vs. Istanza di accesso civico datata 21/11/2015
A riscontro della Vs. richiesta di accesso civico, segnalo che la rendicontazione dettagliata delle spese di rappresentanza degli anni 2012, 2013 e 2014 è stata pubblicata sul sito istituzionale del
Comune di Lecce al seguente url:
http://www.comune.lecce.it/comune/amministrazione-trasparente/bilanci/spese-di-rappresentanza
Desidero segnalare che nè l°art. 16, comma 26, del D.L. 138/2011, né il D.M. 23/01/2012 prevedono la pubblicazione dei giustificativi fiscali delle medesime spese le quali, secondo uno schema approvato con il detto D.M., vengono inviate alla competente Sezione Regionale di Controllo della Corte dei Conti.
Desidero inoltre segnalare che il predetto schema riepilogativo costituisce un allegato albilancio consuntivo dell°ente e che, conseguentemente, viene elaborato e approvato l°am1o successivo
a quello di competenza, per cui lo schema del 2015 deve essere pubblicato per legge l°anno prossimo.
Cordiali saluti.
Il Responsabil per la Trasparenza
Dott. F Magnolo
..Insomma, i dati di un altro anno, il 2014, in più, ma sempre nella maniera omnicomprensiva, e sempre senza la possibilità di fare qualunque tipo di verifica, né di merito, né di sostanza, che era poi quello che avevamo chiesto.
Il link è sbagliato. Correggetelo
A questo punto mi sorge un dubbio. Avete sbagliato voi a fare copia e incolla, oppure ve lo hanno fornito proprio così?
Abbiamo corretto. Ci scusiamo per l’ errore, durato del resto pochi minuti. Avevamo sbagliato noi, passando da un link all’ altro nel programma di editing qualcosa è andato storto e non ce ne eravamo accorti. Grazie di cuore ad Aldo per la tempestiva segnalazione.