CALANO LE SLOT, PIANGE LO STATO: LE TRE REGIONI COL GIRO DI VITE PIU’ ALTO
La lotta al gioco d’azzardo in Italia è cominciata nel lontano 2012, quando le varie regioni si sono prodigate nella redazione di regolamenti legislativi volti ad arginare il fenomeno ludopatia che ha colpito quasi il 2% dei giocatori attivi nel nostro Paese. Le misure adottate e previste dai regolamenti miravano a ridurre il numero di apparecchi elettronici e stabilire dei limiti in termini di distanze ai luoghi deputati alle attività di gioco, oltre a demonizzare le iniziative pubblicitarie ad esso legate. L’impegno da parte delle Regioni e dei Comuni attraverso la collaborazione con le associazioni sociali e le USL operanti nei vari territori, ha cominciato a dare i suoi frutti a distanza di tre anni dall’emanazione dei suddetti.
Dal Libro Blu dei Monopoli di Stato emergono dati che segnano un 1 a 0 nella lotta Regioni- Slot machine: 33.000 mila apparecchi disinstallati, 870 milioni di euro di raccolta in meno e 110 milioni di incassi erariali andati in fumo..
Sono in particolare tre le regioni che hanno risentito del giro di vite operato dalle iniziative regionali e comunali. In cima alla lista troviamo la Liguria, una delle prime a dotarsi dei regolamenti anti-slot, seguita da Lombardia e Puglia.
In Liguria, le slot tradizionali sono diminuite del 13%, del 6,7% le videolottery. Il tutto “a discapito” del fisco, visto che in due anni, le entrate erariali in regione hanno subito un calo di duecento milioni di euro, segnando un -9,2%.
In Lombardia sono state “bandite” 8 mila slot, segnando un -11,2%. Si dichiara soddisfatta del risultato ottenuto dalla regione Viviana Beccalossi, l’assessore al Territorio, Urbanistica e Difesa del suolo di Regione Lombardia, la quale ha sottolineato i benefici derivanti dalla normativa che ha permesso inoltre di rafforzare controlli, sanzioni, limitazioni degli orari di apertura dei locali di gioco, scoraggiando inoltre nuove aperture grazie all’introduzione della distanza di 500 metri dai luoghi sensibili. Gli incassi della regione hanno registrato -123 milioni in seguito alla riduzione delle slot.
Nella regione del Tavoliere si registra un -10,3% delle slot machine. Nell’aprile di quest’anno un ulteriore scacco al gioco d’azzardo è stato messo in atto da parte dei Carabinieri del Comando Legione Puglia, che ha portato tra le altre, al sequestro di 25 videopoker e apparecchi fuori legge.
Intanto anche nelle altre Regioni continuano ad essere attive le iniziative anti-azzardo. In particolare molti comuni, che operano in prima linea nel contrasto del fenomeno, tra i quali emergono Mantova, Reggio Calabria, Vicenza e San Benedetto, stanno optando per l’imposizione della regolamentazione oraria delle sale da gioco con limiti nei periodi di apertura e chiusura delle stesse. Nelle ore di non funzionamento, dunque, questi apparecchi dovranno essere spenti e il titolare dell’attività dovrà esporre in luogo ben visibile al pubblico tabelle con formule di avvertimento sul rischio di dipendenza e gli orari di apertura.
Sarà una lotta assidua che non avrà mai termine, in quanto slot e Stato rappresentano una plusvalenza
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